NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Autonomia veneta: colpo che vale il match-point

di Giulio Ardinghi

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Autonomia veneta: colpo che vale il match-point

Autonomia veneta: colpo che vale il match-point (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)LA GRANDE TRUFFA DEL 1866- Ettore Beggiato torna con la terza edizione del suo “1866: La Grande Truffa” e ripropone una cronaca sconcertante che aggiunge sostanza alle tesi della Regione ora impegnata nel referendum. L’introduzione di Sabino Acquaviva sintetizza perfettamente il lavoro di Beggiato descrivendolo come “importante, culturalmente e politicamente. Ci Parla della nostra storia, di quanto è accaduto quando il Veneto è stato annesso all'Italia. Ci narra quel che è veramente successo, oltre ogni descrizione oleografica, falsa e falsata per motivi politici. Noi tutti sappiamo che l'unificazione del paese è stata più imposta che voluta. Che è arrivata sulla punta delle baionette dell'esercito piemontese, che molti plebisciti sono stati manipolati, che nel 1848 la maggioranza dei veneti si è battuta contro l'Austria in nome di San Marco. Sappiamo anche, purtroppo, che una ricostruzione di parte della storia è stata poi travisata nei libri di scuola ed è stata imposta alle nuove generazioni. Dopo oltre un secolo e mezzo, è nostro dovere ricostruire la storia della regione in cui viviamo o siamo nati. È il momento di riacquistare la memoria. A questo scopo dobbiamo fare un paziente lavoro di certosini, riscrivere la storia, reintrodurre, affinché non muoia, l'insegnamento della lingua veneta, dopo avere approntato delle grammatiche standardizzate e pubblicato dei vocabolari. Ma tutto questo, ripeto, deve accompagnarsi ad una riscoperta della storia, ed è appunto quanto fa, in queste pagine Ettore Beggiato. L’autore ha mantenuto intatto l’impianto del volume, diviso in sei parti, dal “Quadro storico generale”, seguito dal “19 ottobre 1866, la grande truffa”, da “21 e 22 ottobre 1866, al voto quando tutto è già stato deciso”, al capitolo dedicato all’arrivo dei Savoja “E arrivarono i liberatori”, fino a “Il secolo dei plebisciti” nel quale si descrive brevemente i truffaldini plebisciti sabaudi che precedettero quello veneto”. Dopo di che, la vera “grande truffa”, che il 19 ottobre del 1866 permise alla Gazzetta Ufficiale del regno di annunciare l’annessione del Veneto prima però del plebiscito, fatto due giorni dopo la notizia ufficiale...

Autonomia veneta: colpo che vale il match-point (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)VOGLIAMO PERCENTUALI DALL’80 IN SU- Non ci si aspetta una partecipazione blanda, dice Marino Finozzi, consigliere regionale della Lega Nord dopo essere stato assessore della giunta Galan: “Non so se la porta lasciata aperta dalla Cassazione, quella dell’autonomia, sia un assist o no, fatto sta che ci siamo buttati a pesce su questa opportunità che è la prima vera occasione di consultare i cittadini del Veneto per sapere che cosa ne pensano di un altro modo di amministrare le loro cose e il loro territorio. È chiaro che il nostro referendum dovrà precedere quello del governo sulle riforme perché in questo moto, anche se il risultato è consultivo e non impone niente dal punto di vista istituzionale, si lancia un messaggio forte e persuasivo. Come faranno a ignorarci? Non potranno. Il nostro lavoro di preparazione ora è tutto concentrato su una organizzazione completa che renda la campagna elettorale un vero e proprio invito alla partecipazione. Pensiamo che sia necessario come minimo l’80% di affluenza dato per scontato che puntiamo al 90%. In ballo c’è tutta una storia di cose non fatte per il Veneto e di distrazioni da parte di Roma. Quel che vogliamo con questa proposta di autonomia è di metterci sulla stessa linea di Trento e della sua provincia: anche noi vogliamo trattenere per investimenti sul nostro territorio il 90% del gettito fiscale e dare a Roma il 10%. Anche noi vogliamo cominciare a respirare un’altra aria dopo che per troppe volte lo Stato ci ha snobbato se non ignorato. Questa volta non potranno ignorarci. Tra indipendenza e autonomia puntiamo sulla seconda perché la prima è diventata una proposta bocciata dalla Cassazione. Però il discorso sull’indipendenza non finisce con questo decreto della Corte: io personalmente sono firmatario di un altro disegno di legge regionale che di nuovo ripropone la questione. Vediamo come andrà a finire”.

Autonomia veneta: colpo che vale il match-point (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)FINALMENTE UNA VERA OPPORTUNITÀ- “È la prima volta che ci permettono di confrontarci direttamente con i cittadini veneti: un appuntamento importantissimo per il futuro del nostro territorio, bisogna che ci sia il massimo della partecipazione”. Parla Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, molto convinto che sia l’occasione più importante mai avuta e perciò da sfruttare fino in fondo con il massimo impegno: “Del resto è la Regione come istituzione ad essere coinvolta ed è decisa ad usare tutta la potenza della sua macchina per rendere questo referendum sull’autonomia un appuntamento che possa segnare a fondo la sua storia. Questo impegno istituzionale va considerato nella giusta misura perché è chiaro un fatto: una cosa è parlare di questioni venete in Consiglio regionale, tutt’altra cosa è uscire allo scoperto con una consultazione popolare come quella che stiamo organizzando e che coinvolgerà non soltanto i cittadini del Veneto, ma chi sull’altro lato del tavolo dovrà diventare nostro interlocutore ufficiale, cioè il governo nazionale. Certo che il referendum non ha potere se non consultivo, ma chi potrà ignorare una vera e definitiva presa di posizione dei milioni di veneti che mettono nero su bianco la loro insoddisfazione per come sono stati trattati in tutti questi anni? La garanzia che ci saranno possibilità di ignorarci e di snobbare il voto, quale che sia, ci viene proprio dal fatto che si sono messi in moto tutti i meccanismi istituzionali della Regione Veneto. Ci aspettiamo molto da tutto questo e il nostro maggiore sforzo in questo momento è di mettere a punto una organizzazione ed una campagna elettorale che ci permettano di andare a votare prima del referendum di Renzi sulle riforme costituzionali. È importante che a quel referendum sia già noto il risultato del nostro come una sollecitazione forte a cominciare un vero ragionamento ed una vera trattativa sull’autonomia del Veneto. Prima non era mai successo, oggi invece sì. Faremo di tutto perché alla fine il risultato sia proprio quello che cerchiamo”.

 



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