NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Ma fidarsi di un tuffo nel fiume: guai in agguato

di Giulio Ardinghi

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Ma fidarsi di un tuffo nel fiume: guai in agguato

Ma fidarsi di un tuffo nel fiume: guai in agguato (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)I FIUMI? MEGLIO RESTARE A BORDO- I frequentatori più assidui del fiume sono i canoisti. La trentina di atleti del Canoa Club Vicenza che ha sede in viale Trento fa voga ogni giorno, per preparazione alle manifestazioni agonistiche. È una presenza importante e visibile che si sviluppa anche fino a Rettorgole risalendo la corrente oppure fino a Ponte Pusterla seguendone il corso. Ma ci sono anche gli altri iscritti al club, pressappoco altrettanti, che in acqua scendono senza preavviso, quando possono farlo e quando possono staccarsi dagli impegni. Tutti assieme rendono sicuramente migliore il fiume che altrimenti sarebbe popolato soltanto da topi e nutrie. Il Bacchiglione tra l’altro rimane in ultima analisi “il” fiume di Vicenza, perché parlare di alternative è diventato praticamente impossibile. Il Retrone a suo tempo offriva l’alternativa, da Creazzo fino all’incontro col Bacchiglione sotto il Cotorossi, ma oggi ha perso profondità e non è più percorribile, perlomeno non per l’uso che una squadra sportiva vuole farne: “Tra Gogna e Ponte Furo -dice il presidente del Canoa Club Vicenza Roberto Cenzon- Il Retrone ha poca acqua, molta meno di prima. Sono stati fatti lavori dalle parti di San Giorgio con la posa di blocchi di pietra che hanno rallentato l’acqua e il fiume quasi si è fermato. Per noi è il Bacchiglione il campo di allenamento: dalle 6 alle 8 tutti i giorni d’estate si fa allenamento, ci si prepara alle gare che in genere si fanno a Verona, Mestre e Oriago. Diciamo che si sfrutta del fiume la parte migliore, specie se si va verso nord. L’acqua è sicuramente poco raccomandabile per chi vuole fare un bagno, tanto che i nostri atleti evitano il più possibile il contatto”.

Ma fidarsi di un tuffo nel fiume: guai in agguato (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)DISCESA NOTTURNA DA RETTORGOLE- Ed è appunto lungo questo tratto di Bacchiglione che si sta preparando per settembre una notturna di eccezione. Se ne sta occupando Umberto Nicolai assessore alla formazione di Palazzo Trissino e uomo di punta dell’amministrazione per tutto quanto riguardi lo sport. Sull’azzardo di farsi una nuotata nel fiume Nicolai è piuttosto convinto: non se ne parla. E sulla questione dei divieti? “Debbo dire la verità: sono molto perplesso su questo tema perché sappiamo tutti che le condizioni igieniche dell’acqua tra topi e nutrie non sono certo quelle ideali. Da ex uomo del Coni mi piacerebbe che si facesse chiarezza su questo punto perché capita che vengano stabiliti dei divieti saltuari e mirati, ma il fatto è che ammesso siano osservati non c’è sorveglianza e la situazione è precaria, mai chiara. Spesso ne ho parlato con i canoisti e tutti mi hanno sempre confermato che farebbero qualsiasi cosa piuttosto che rovesciarsi e dover recuperare dopo un bagli nel fiume. Non è un caso se tutti si ricordano ancora di quei militari americani che si trovarono sotto Ponte degli Angeli e furono multati. A chi poteva venire un’idea del genere se non a chi non era bene al corrente di come stavano le cose? Tuttavia anche per i canoisti ogni tanto succede che finiscano in acqua ed è chiaro che a necessità si deve rispondere adeguatamente... Intanto stiamo preparando una bellissima discesa in notturna da Rettorgole passando per viale Trento e poi fino a Ponte Pusterla. Sarà una bella manifestazione e credo che ci sarà anche una folta partecipazione. Abbiamo in programma di realizzarla in settembre che è il momento migliore per uscite di questo genere”.

Ma fidarsi di un tuffo nel fiume: guai in agguato (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)DIVIETI INVISIBILI E RICORDI… VIVI- La questione dei divieti di balneazione è tuttavia ancora molto incerta perché viene da pensare che chiunque di fronte alla presenza di topi e nutrie (a Ponte S. Paolo almeno due nutrie salgono in strada dall’argine per ricevere mangime da alcune persone) dovrebbe scartare a priori perfino l’idea di immergersi in quella compagnia. Se è vero per il Retrone, sicuramente non lo è in altre situazioni e località: il Livelon è ancora una meta anche se non più riservata alla clientela vicentina, ma ci sono altri posti che fanno da calamita specie la domenica mattina: il Brenta a Tezze e in genere verso Bassano, l’Astico nella zona dove esce dalla valle ed è ancora ricco di portata. Lì il fenomeno della balneazione, proibita o no, è ancora molto frequente. Paolo Gecchelin, presidente delle Piscine di Vicenza (Viale Ferrarin, S. Pio X, Altavilla) dice che a suo giudizio se si vuole evitare la balneazione abusiva ed i pericoli che può comportare bisogna identificare alcune zone mirate e precise e su quelle stabilire la regola. Il problema è che ancora oggi se ci sono divieti sono pochissimo visibili e comunque non c’è chi li faccia rispettare. Come dire che si può anche aprire un dibattito pieno sul problema senza avere però la minima certezza che poi la conclusione sarà in direzione di una vera soluzione. Le piscine esistono proprio per evitare tutti questi problemi. Il prezzo del biglietto vale bene la pena di pagarlo visto che gli impianti sono curati e danno ogni garanzia dal punto di vista igienico. Sembra passato un secolo da quando Vicenza aveva una sola piscina scoperta di 25 metri che era praticabile solo d’estate. Secoli da quando i ragazzini della GEI imparavano i primi rudimenti del nuoto a San Biagio, nella finta piscina del prof. Dal Sasso…



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