NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Fuochi sull'Astico

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Fuochi sull'Astico

Cosa vi ha spinto a scrivere questo libro?

Fuochi sull'Astico (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"La necessità di tramandare il ricordo di una persona indimenticabile: mi farebbe piacere sapere che un quindicenne o ventenne che non ha conosciuto Piero, grazie a questo modesto libro vi si avvicinasse, provasse la curiosità di cogliere una parte della sua lezione".

Chi era De Pellegrini e cosa ha rappresentato per il suo territorio?

"Era una instancabile 'macchina divulgativa', generosità enorme verso gli altri, attenzione alla tradizione e alla conservazione del bello, sotto qualunque forma si presentasse, piacere del parlare, del conoscersi".

Qual è stato il tratto caratteristico della sua arte, ciò che lo ha distinto dagli altri?

"Credo la leggerezza, una forma di "sfuggenza" impalpabile: ma anche la ritrosia, il non volersi mettere in mostra, il non entrare nel gioco commerciale delle galleria, degli affari d'arte".

Fuochi sull'Astico (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Raccontate un aneddoto, una curiosità, accaduto durante la stesura del libro...

"A volte le persone ci sono venute incontro, con la loro preziosa testimonianza, proprio quando stavamo cercando quel tassello del puzzle che ci mancava. destino che dovessimo incontrarle? chissà. a Volte mi è capitato di pensare: "Qui c'è lo zampino di Piero". Forse è stata la sua enorme eredità di affetti e legami che ha lasciato dietro sè, a rendere possibile il completamento di quest'opera".

Come vedete il panorama artistico vicentino oggi? C'è un proliferare di mostre e gallerie, c'è fermento!

"A prima vista sì, ed è sicuramente qualcosa di positivo: poi bisogna vagliare i contenuti, capire cosa c'è di buono da tenere e cosa no, nel panorama di una offerta vasta e multiforme, specie nel territorio ancora troppo fluido del contemporaneo".

 

Fuochi sull'Astico (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Cinzia Benetazzo si è occupata di produzione teatrale e cinematografica, uffici stampa per spettacoli, manifestazioni ed eventi, montaggio video per pubblicità e film, scrittura. E’ attiva nella gestione di campagne di sensibilizzazione per i diritti sociali, le pari opportunità e la tutela del paesaggio. Ha avuto modo di conoscere Piero De Pellegrini nella scuola di Lupia, dove era collega della madre Graziella Sari, e grazie alle attività che il padre Michele promuoveva per le Pro Loco assieme al maestro.

Francesca Rizzo è storica dell'arte, ricercatrice della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, esperta di ville venete. Le sue ricerche sono pubblicate dall'Istituto Regionale Ville Venete e dalla Regione Veneto. Critico d'arte, ha curato e promosso molte esposizione d'arte contemporanea prediligendo luoghi ricchi di storia per un proficuo dialogo tra antico e moderno. Insegnante, promuove una didattica artistica che valorizza la creatività individuale sulla base delle tecniche pittoriche antiche e sull'esempio dei maestri della storia dell'arte. Il ricordo più bello delle scuole elementari? Quando Piero De Pellegrini l'ha portata alla mostra di Jacopo Bassano nel 1992.

 

nr. 29 anno XXI del 30 luglio 2016

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