NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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A Vicenza è: Musica delle Tradizioni

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Musica delle Tradizioni 2016

Innanzitutto un bilancio delle precedenti edizioni
"Il bilancio è sicuramente positivo e, ogni anno, ci ha dato la giusta spinta per pensare con entusiasmo alla nuova programmazione. Abbiamo affrontato repertori musicali non sempre ordinari e la risposta del pubblico vicentino è stata ottima. Lo scorso anno abbiamo bruciato i biglietti per la serata dedicata al rituale dei Dervisci Rotanti. È stata poi una gioia vedere il pubblico divertirsi con la musica rebetika della Grecia dei primi anni del ‘900, con il fado di Joana Amendoeira, scoprire entusiasti gli strumenti della tradizione extraeuropea o vedere tanti tunisini della nostra comunità vicentina partecipare al concerto di Amine & Hamza con la cantante algerina Karima Nayt".

Musica delle Tradizioni 2016 (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Quale messaggio si vuole trasmettere quest’anno con la musica popolare italiana?
"Questa edizione dedicata all’Italia vuole offrire al pubblico interpretazioni singolari e profonde di brani che, a mio parere, hanno scritto la storia della musica italiana. Pensando ad alcune canzoni in programma nelle tre serate mi vengono in mente Lu pisci spada, Guarda che luna, Vecchio frack, Era de maggio, Amara terra mia..Oltre a queste ci saranno alcune perle inedite che raccontano la nostra terra, stornelli ricchi di ironia mediterranea, incalzanti tarantelle e melodie napoletane. Tutto questo cantato da tre interpreti, Rachele Andrioli, Petra Magoni e Peppe Servillo, che amano la parola, che amano la nostra lingua e si gustano queste nuove interpretazioni mettendo a nudo il brano e concentrandosi sul significato e sul testo. Si tende da sempre a guardare con ammirazione tutto ciò che è distante e sconosciuto e credo quest’anno sarà bello sentirci invece così vicini alle nostre canzoni e alla nostra bellissima lingua".

Perché è importante scoprire – o riscoprire - le nostre radici e tradizioni musicali?
"Quest’anno ci dedichiamo alla musica del Sud, repertorio sconfinato e incantevole, creato e tramandato attraverso terre ricche di fascino paesaggistico e di grande passione. Nel nostro Sud è ancora molto presente la componente tradizionale, le nuove generazioni imparano dai nonni l’arte del tamburello o le principali melodie popolari. In una società completamente globalizzata come la nostra non è così scontato trovare ancora questo legame alle radici e non serve parlare di quanto sia importante per una società conoscere le proprie origini e formare l’individuo in relazione alla propria terra e al proprio passato".

Dopo la scorpacciata di musica estera degli ultimi decenni, oggi il pubblico sembra riscoprire la musica italiana: ha anche lei questa impressione?
"Non so se ci sia più attenzione verso la musica italiana ora. Con Musica delle Tradizioni in questi anni abbiamo approfondito l’area del mediterraneo ed è stato bello e stimolante costatare come tutto le melodie si siano tramandate influenzandosi e prendendo spunto da tutti i territori in cui si sono fermate. È stato come un unico e lunghissimo concerto quello che abbiamo fatto in questi anni e l’Italia ha dialogato con tutti i Paesi".

Musica delle Tradizioni 2016 (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Parliamo di lei… di recente ha suonato in un bel concerto con Patrizia Laquidara a Vicenza e poi ha preso parte con Petra Magoni al festival trentino I Suoni delle Dolomiti. Che esperienze sono state?
"Un’estate assolutamente stimolante e divertente! Sono state due esperienze molto belle e quella de I suoni delle Dolomiti anche molto avventurosa. Abbiamo affrontato 900mt di dislivello al giorno, con il liuto in spalla e la pioggia. Ma è stato davvero incantevole arrivare nei rifugi, così in alto, e suonare per un pubblico stupendo di 40 bellissime persone desiderose di affrontare viaggio e intemperie per noi e la nostra musica. Petra, come sempre, si è dimostrata una compagna di viaggio unica e una professionista pazzesca, in grado di cantare divinamente a 2300 metri dopo ore e ore di umido cammino. Abbiamo terminato i tre giorni con il concerto di Musica Nuda, con Ferruccio Spinetti e ho avuto l’onore di suonare con loro, davanti a più di mille persone. Altra grandissima emozione, io e Petra l'8 settembre siamo state alla Mostra del Cinema di Venezia per la proiezione del film Vangelo di Pippo Delbono, con le nostre musiche. Diciamo che grazie a Petra sto vivendo molti aspetti della musica che altrimenti, rimanendo solo all’interno dell’ambiente classico, mi sarebbero completamente sconosciuti. Anche con Patrizia Laquidara affronto un repertorio moderno con il mio strumento secentesco e mi piace sempre questa sfida perché è un pretesto per portare il liuto in ambienti decontestualizzati e dunque sempre pieni di persone che non lo conoscono, curiose di ascoltarlo e spero di approfondire poi la letteratura dello strumento, anche quella più antica".

 

nr. 32 anno XXI del 17 settembre 2016

Musica delle Tradizioni 2016 (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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