NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Itinerari escursionistici
sui Colli Berici

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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I Colli Berici

Dopo il precedente libro sui Berici, perché questo volumetto sugli itinerari?

I Colli Berici (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Mentre il libro da me realizzato nel 2015 in collaborazione con Dal Lago si inseriva in una collana di monografie dedicate ai principali rilievi collinari del Veneto con un ruolo preminente per l’aspetto illustrativo e con opportuni approfondimenti che si valgono in gran parte su fonti inedite, la pubblicazione tascabile è un’opportunità di verifica sul terreno di quanto letto in precedenza e descrive con minuzia di particolari e con il supporto di una cartografia precisa quindici itinerari escursionistici, distribuiti uniformemente sul territorio dei Berici. Sono percorsi privi di segnaletica sul terreno, che costringono chi li percorre a prestare una maggiore attenzione all’ambiente circostante e a cogliere i molteplici ricchi aspetti che si succedono senza soluzione di continuità".

Il Basso Vicentino è considerato zona poco attraente, in realtà è un'importante risorsa?

"Se per Basso Vicentino si intende tutto il territorio a sud della città di Vicenza fino al confine con la provincia di Padova, proprio percorrendo i sentieri segnalati e, nella porzione di pianura, seguendo le piste ciclabili, prima fra tutte quella che da Vicenza raggiunge Noventa e le varianti consigliate nell’altra guida che, sempre insieme con Dal Lago, ho realizzato nel 2012, ci si può rendere conto facilmente del ricco patrimonio culturale, storico, artistico e paesaggistico che è possibile ammirare: sono le ville, le chiese, le testimonianze degli insediamenti rurali, le peculiarità legate all’ambiente, in certi casi uniche e meritevoli non solo di essere conosciute, ma anche tutelate in funzione anche di una fruizione turistica".

Nella premessa scrive che molti percorsi e sentieri oggi sono abbandonati o poco curati: cosa bisognerebbe fare per valorizzarli?

"A partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, sui Colli Berici sono stati segnalati, descritti e in gran parte anche tabellati, oltre un centinaio di sentieri ad opera delle più diverse associazioni, dalle Pro Loco al Club Alpino Italiano. Poi quasi sempre non è stata più curata la loro manutenzione al punto che i segnavia, anche per l’opposizione di alcuni residenti locali, sono scomparsi, la vegetazione ha invaso i percorsi e le guide che erano state in qualche caso realizzate non sono poi state più aggiornate. Solo in pochi casi la manutenzione dei sentieri viene ancora effettuata, valga per tutti il sentiero di San Germano dei Berici curato dalla sottosezione del Cai di Noventa. Ma l’esempio dell’Alta Via, di recente impostazione e non ancora completata, nonostante una falsa inaugurazione nel settembre dell’anno scorso, è un’ulteriore testimonianza di un’opera già zoppa in partenza. Sarebbe necessario, così come avviene nel territorio montano, un coordinamento al di sopra delle singole amministrazioni".

I Colli Berici (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Si potrebbe pensarli come meta turistica, in sinergia con Padova e i Colli Euganei?

"Proprio la pista ciclabile vicentina, che con una delle sue varianti si unisce nel territorio del comune di Lozzo Atestino con l’anello cicloturistico e con la rete di sentieri dei Colli Euganei, potrebbe rappresentare un valido collegamento tra due realtà ambientali vicine ma anche diverse. Nei due comparti hanno operato e continuano ad operare separatamente enti e associazioni o anche singole persone più sensibili per far conoscere quanto di eccezionale è presente su questi colli, e anche in questo caso sarebbe opportuno creare una struttura unica finalizzata alla realizzazione di una loro fusione così da consentire ai fruitori di cogliere e di apprezzare le bellezze del territorio. E’ un obiettivo certamente più impegnativo, ma realizzabile nel lungo tempo perché le forze in campo esistono, i progetti sulla carta fissati, le idee anche originali non mancano. Forse mancano la volontà politica e le risorse economiche".

Cosa suggerisce ad un visitatore che volesse vedere la zona per la prima volta?

"Già percorrere la rete di strade pedecollinari che circonda i Berici è un valido primo approccio per apprezzare, utilizzando la bicicletta, la varietà del paesaggio che muta ad ogni curva della strada e con il mutare delle stagioni, da quello più aspro e quasi selvaggio del versante orientale a quello più dolce e più antropizzato delle colline che da Lonigo risalgono verso nord fino alla periferia della città, magari inserendo in queste mete fuori porta qualche deviazione nelle valli più interne e protette, dalle Valli di Fimon a settentrione all’ampia Val Liona a sud dei colli. Per avvicinarsi maggiormente, senz’altro il percorrerne a piedi i sentieri e le stradine più appartate è il sistema migliore per scoprire, concedendosi ritmi lenti nel cammino, un tesoro in gran parte ancora conservato degnamente, grazie alla presenza di chi sui colli abita o lavora. E il contatto con la gente è anche il giusto modo di tastare il polso della realtà".

 

nr. 44 anno XXI del 10 dicembre 2016

I Colli Berici (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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