NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Il castello di Montorio
e la sua leggenda

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Il castello di Montorio<br>
e la sua leggenda

Cos'era, secondo la leggenda, il Libro del comando e quali segreti celava?

Il castello di Montorio<br>e la sua leggenda (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"È un libro di magia nera, proibito dalla Chiesa. Secondo la credenza popolare dà la possibilità di far quel che si vuole, addirittura evocare figure dell’immaginario come le fade o di governare gli elementi acqua, aria e terra. In genere si fa riferimento al libro scritto da Cornelio Agrippa, ma nel Veneto il manoscritto del comando è attribuito al medico, filosofo e astrologo Pietro d’Abano. Costui era un uomo di gran cultura, legato a Costantinopoli, chiamato ad insegnare alla Sorbonne di Parigi, ed ebbe il coraggio di uscire dagli schemi mettendo in discussione i miracoli e l’esistenza degli angeli, affermazioni che gli valsero tre processi dall’Inquisizione, e l’ultimo decretò la sua condanna al rogo".

Lei ha riesumato favole e miti del nostro territorio come streghe e anguane... perchè?

"Il Veneto è pregno di patrimonio immateriale e la nostra favolistica popolare è un’eccellenza identitaria. Sono figlio di contadini, conosco il significato del giorno e della notte, ho la fortuna d’esser cresciuto in simbiosi con animali e natura, e il mondo immaginario, tramandato di padre in figlio attraverso il libro parlato del filò, mi ha sempre affascinato; lo conosco talmente bene da vederlo quasi realmente nei luoghi dove si racconta di leggende, come covoli, sorgenti e ruderi. Il Veneto dell’Altro Regno ti strega con la fantasia creata dallo straordinario bisogno del meraviglioso del contadino e per la grande suggestione dei personaggi che han fatto la storia di queste terre".

Qual era la situazione geopolitica del nostro territorio all'epoca dei fatti?

"Partiamo dalla Chiesa: nel 1313 si era in piena cattività avignonese, perciò questa aveva le sue rogne da sbrigare. Vicenza lentamente doveva trovare una sua identità post ezzelina, ma in questo periodo subiva continuamente la presenza degli Scaligeri che avevano in Cangrande il ghibellino per antonomasia, il quale ambiva a conquistare Padova, anche deviandole il corso del Bacchiglione. I Carraresi non erano al comando della città del Santo, ma c’era un ottimo Niccolò da Carrara che sapeva il fatto suo, aprendo il viatico al figlio Giacomo che riporterà la dinastia a guidare la città di Padova. Este dal canto suo cercava di muoversi con alleanze convenienti che porteranno i governanti ad esser signori di Ferrara".

Il castello di Montorio<br>e la sua leggenda (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La storiografia descrive Ezzelino come un tiranno: fu davvero così o c'era dell'altro?

"Ezzelino era figlio del suo tempo. Non era né più e né meno dei guelfi di allora, anzi, era anche meglio di questi, visto che le città sotto il suo governo prosperavano. Chi afferma il contrario sa di mentire per sentito dire o per retaggio medievale: con lui, a Verona, raddoppiavano gli atti notarili. Inoltre era uno che vedeva lungo, distribuendo il potere al ceto medio e puntando a governare un vasto territorio sotto un’unica regia, la sua: dall’Isonzo all’Adda e da Trento a Lendinara. Di fatto Ezzelino fu ideatore della signoria 1.0, la cui impresa venne definita 'grandÈ dallo stesso Dante e oggi il professor Giorgio Cracco lo ritiene padre putativo dell’attuale Veneto".

Il suo libro è diventato anche uno spettacolo in scena in tutto il Veneto...

"Sabato 25 agosto è andata in scena la prima a San Zenone degli Ezzelini e devo ammettere che non mi aspettavo una risposta così entusiastica del pubblico. In questa rappresentazione, di cui sono anche il regista, ho coinvolto molte persone e associazioni, e sono molto soddisfatto del valore d’insieme. Abbiamo già diverse richieste, ma daremo precedenza alla replica di Romano, inserendola nel cartellone regionale di Veneto Spettacoli di Mistero, visto che quest’anno la kermesse delle leggende e dei misteri sarà caratterizzata proprio dagli Ezzelini. Però devo dire che anche le presentazioni del libro non sono per nulla scontate, visto che cerco di impostarle a mo’ di recital".

 

nr. 31 anno XXIII dell'8 settembre 2018

Il castello di Montorio<br>e la sua leggenda (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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