NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Da lettore a scrittore, il passo, talvolta, è breve

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Il ritorno di Roma

Ultimamente il cinema ha frequentato spesso questi temi (penso ad esempio al bel film del 2004 King Arthur, ambientato in Britannia): ti sei ispirato anche a qualche film di genere per il tuo libro?

«Sono tanti, negli ultimi anni, i film che hanno descritto eventi storici nella Britannia post-romana. Oltre a King Arthur, si possono citare ad esempio anche Centurion, uscito nel 2010, L’ultima legione, ispirato all’omonimo romanzo di Manfredi, e The Eagle, adattamento del romanzo della Sutcliff. Questa abbondanza di produzione artistica, anche in un campo complesso e difficile come quello cinematografico, simboleggia certamente l’interesse per le tematiche e il periodo storico. Scrivendo il mio romanzo, non ho però tratto spunti narrativi da opere preesistenti. Il corpo principale della narrazione è frutto soltanto della mia fantasia e dei miei studi. Sono invece le ambientazioni a trovare una serie di parallelismi, non perché io abbia attinto liberamente a queste opere, ma perché quella è la rappresentazione veritiera della Britannia del V secolo».

Il ritorno di Roma (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Hai già fatto numerose presentazioni e hai anche "giocato in trasferta"... com'è andata la presentazione del libro a Roma lo scorso ottobre? Come sei stato accolto?

«La presentazione a Roma è stato l’evento che ha concluso un ciclo di incontri che mi ha visto protagonista prevalentemente nel territorio modenese. Si è trattato di un momento davvero speciale: sono un appassionato di romanzi storici e antichità classiche ed è stato un onore presentare il mio libro a poche centinaia di metri dal Colosseo, dai Fori Imperiali e dagli altri luoghi in cui i grandi personaggi hanno fatto la Storia. L’accoglienza è stata ottima e credo che le molte domande che mi sono state rivolte dal pubblico abbiano simboleggiato un sentito interesse verso l’opera e i temi trattati. Del resto già dal titolo il romanzo richiama la Città Eterna e i romani devono aver percepito dalle mie parole il collegamento con il loro territorio».

La tua giovane compagna è vicentina, dunque conoscerai sicuramente qualcosa della nostra città... che immagine se ne è fatto un giovane che vive a centinaia di km di distanza?

«Sì, Carlotta è nata a Vicenza, dove viveva all’epoca la sua famiglia, ed è rimasta per alcuni anni nella vostra città. Dalle sue parole e da quelle dei suoi famigliari ho potuto cogliere un sincero amore per la vostra terra, dove sono sempre stati bene e dove mantengono tuttora rapporti d’amicizia. Io purtroppo non ho mai potuto visitarla con la dovuta attenzione, perché mi ci sono recato soltanto un paio di volte quando giocavo a pallavolo nelle giovanili del Modena, e non ho visto molto oltre alle palestre. La curiosità, però, è sempre tanta e credo che, anche grazie a questa intervista, sia giunto il momento di passare qualche giorno a Vicenza. Del resto sono un amante delle città con importanti patrimoni storici, come la vostra, nonché della buona cucina. In poche parole, accetto suggerimenti…».

Stai già pensando ad un secondo libro? Hai qualche progetto?

«I progetti sono tanti, perché mi piace scrivere e raccontare avventure e vorrei continuare con le pubblicazioni, principalmente con quelle a carattere storico, ma senza scartare a priori gli altri generi. In questo periodo, però, la mia attività professionale - sono un praticante commercialista prossimo all’esame di abilitazione - rende difficoltoso trovare tempo a sufficienza per tutto ciò che vorrei fare. Per il momento mi accontento di aver quasi ultimato il mio secondo romanzo, che sarà ambientato nella stessa epoca storica de Il ritorno di Roma. Poi, chissà, forse il futuro riserverà qualche altra sorpresa».

Marco Biolchini è nato nel 1987 e vive a Maranello, in provincia di Modena. È fidanzato con la giovane vicentina Carlotta Mazzeni, figlia di Paolo Mazzeni, calciatore del Vicenza nella prima metà degli anni '80. Appassionato di sport fin dall'infanzia, Marco ha conseguito importanti risultati nella pallavolo sia con squadre di club che nelle nazionali giovanili. Ma gli anni dell'adolescenza non sono dedicati solo allo sport: gli studi di latino al liceo scientifico stimolano nel futuro scrittore una forte passione per la storia antica, in particolare per quella romana. Al termine degli studi liceali, mentre inizia a frequentare la facoltà di economia di Modena, Marco decide di mettersi in gioco e provare a creare un proprio romanzo. Nascono così le avventure di Tito Valerio Barbato e del barbaro Hryp. "Il ritorno di Roma" rimane per lungo tempo nascosto nel proverbiale cassetto degli scrittori, preda delle revisioni frequenti dell'autore, che nel frattempo trova anche il tempo di conseguire la laurea triennale in Economia Aziendale. A metà del 2011 cominciano i contatti con le Edizioni Pontegobbo, che in breve tempo pubblicano il testo.

 

nr. 07 anno XVIII del 23 febbraio 2013

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