NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un volume per il Giardino Salvi e una serie di desiderata

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Un volume per il Giardino Salvi e una serie di des

Innanzitutto ci spiega qual è la corretta denominazione dei Giardini?

«Innanzitutto la definizione corretta è Giardino. Si tratta di un unico giardino con unica impostazione, prima rinascimentale con disegno geometrico, poi romantica, libera nelle forme e nelle espressioni. Il Giardino nasce verso la metà del ‘500, come luogo di svago e di incontri culturali, per volontà del conte Giacomo Valmarana, a completamento della sua villa da poco edificata a Porta Castello lungo le mura scaligere. Rimane di proprietà della famiglia Valmarana fino al 1813, quando passa in eredità ai fratelli Antonio e Caterina Salvi, figli di Giuseppe Salvi e di Giulia Valmarana 'del ramo del Giardino', che lo trasformano in giardino romantico».

Un volume per il Giardino Salvi e una serie di des (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Fino agli anni 70 i Giardini furono sede della Fiera di Vicenza: ci racconta l'evoluzione e la successiva restituzione a parco pubblico?

«Nel 1875 il conte Girolamo Salvi dona tutta la sua proprietà di Porta Castello al Comune di Vicenza, compreso il Giardino. Diventa da allora Giardino pubblico, ma piuttosto chiuso alla città e in abbandono. Varie allora sono state le proposte di valorizzazione. Alla fine dell’’800 si decide l’abbattimento del muro di cinta verso sud e la sua sostituzione con una cancellata, per aprirlo e collegarlo con Campo Marzo. Agli inizi del XX secolo inizia la sua nuova funzione, di Giardino pubblico come salone espositivo a cielo aperto, che ospita le Esposizioni di Arte Decorativa e la Fiera Campionaria, diventando un polo espositivo tra i più importanti in Italia. Sospesa la mostra durante la seconda guerra mondiale, il Giardino riapre già nel settembre del ’45 e rimane fino al 1971, quando tutta la fiera viene trasferita nella zona ovest della città, lasciandogli in eredità un complesso di opere in pietra di scultori locali che lì esponevano. Da allora ritorna alla sua funzione esclusiva di Giardino pubblico».

Gli Amici dei Parchi hanno realizzato nei Giardini il Roseto ornamentale…

«Nel 2009 l’associazione, in occasione dei lavori di manutenzione straordinaria del Giardino, propose all’Amministrazione e realizzò, con la collaborazione di Aim Valore Città, Amcps e Vivaio La Campanella, un roseto ornamentale didattico per abbellire un angolo del Giardino e far conoscere la coltura della rosa attraverso lezioni dimostrative. Ospita una raccolta di rose suddivise per famiglie e disposte secondo criteri estetici».

Un volume per il Giardino Salvi e una serie di des (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)In una lettera di ringraziamento al Comune e al Sindaco Variati avete anche espresso alcuni "desiderata" sul Giardino...

«Innanzitutto vorremmo che fosse prodotto un pieghevole con la mappa del Giardino e le notizie essenziali, di facile consultazione, soprattutto per il turista o il cittadino frettoloso. Poi auspichiamo che, se verranno poste delle targhette per il riconoscimento botanico delle piante. Abbiamo evidenziato l’incongruenza delle due sculture settecentesche presenti nel Giardino, il Ratto delle Sabine e il Ratto di Proserpina dello scultore Rizzi coetaneo dei Marinali, e l’assenza di due statue nel viale del Parco Querini: si potrebbe riflettere sull’opportunità di trasferirle lì, dove troverebbero una collocazione più consona essendo dello stesso periodo di quelle del Querini e, considerato il tema che rappresentano, in sintonia al ciclo dell’Amore che si snoda fino al Tempietto. Ultimo, ma molto importante, al Giardino Salvi c'è il problema acqua. Auspichiamo un'attenta e competente analisi della situazione per trovare finalmente una soluzione adeguata e duratura, senza spreco di risorse, considerando anche i problemi dell’acqua in Campo Marzo. L’associazione offre tutta la sua disponibilità per valorizzare questi piccoli gioielli verdi di Vicenza».

Quali sono le finalità dell'associazione?

«La promozione e la salvaguardia del verde, la difesa del territorio come valore, come bene da ricercare, come emergenza del nostro vivere quotidiano, come risorsa contro il degrado, come elemento fondamentale per la qualità della vita, come decoro della città. Si adopera per la tutela e valorizzazione dei giardini e parchi storici, come patrimonio da conservare e trasmettere, per la sensibilizzazione e la promozione del verde pubblico e privato e per un rapporto corretto con esso. Si confronta con le amministrazioni e cura la realizzazione di convegni, visite ai giardini, conferenze, dibattiti, lezioni teoriche e pratiche sul verde, corsi di formazione, visite didattiche storico-artistico-naturalistiche per favorire la conoscenza, la valorizzazione e l’educazione alla tutela del verde e dell’ambiente. Dall'anno scorso partecipiamo ad un progetto con l’Assessorato all’Istruzione - Conosciamo i Parchi della Città - rivolto alle scuole».

Un volume per il Giardino Salvi e una serie di des (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Quali i vostri pensieri sul verde in sintesi?

«C’è un verde di città da arricchire, migliorare, curare. C’è un verde come impronta urbanistica ed ecologica che ancora non è considerato e per il quale l’associazione si sta muovendo. Vicenza ha consumato tanto suolo, case e capannoni sfitti e abbandonati: non c’è bisogno di nuove abitazioni, fermiamo il cemento. C’è un verde di vicinato da promuovere tra i cittadini in modo partecipativo. Tutela e valorizzazione dei Parchi Storici: non c’è ancora una vera presa di coscienza anche politica, sono un patrimonio da conservare e tramandare. Gli alberi vanno tutelati, a meno che non ci siano problemi fitosanitari che li rendono pericolosi o per esigenze estreme di sicurezza».

E sul tanto discusso Parco della Pace in zona S. Antonino?

«A nostro avviso andrebbe lasciato verde molto naturale, un corridoio ecologico per la fauna, una barriera forestale di mitigazione. Andrebbero recuperati e rimessi in uso gli edifici, senza costruirne più. Dovrebbe essere uno spazio eventuale per grandi eventi, per concerti, e ci vorrebbero dei corridoi ciclabili».

Un volume per il Giardino Salvi e una serie di des (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)



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