NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Non dimenticate questo eroe del cielo!

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Dal Molin

Perché definisce Dal Molin un eroe e perché Vicenza sembra a volte dimenticare i suoi figli più famosi e validi?

Dal Molin (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Ci sono diverse figure di eroi. Chi compie un atto di valore, anche a sacrificio della vita, è un eroe anche se nella maggior parte dei casi non vi è un riconoscimento ufficiale. Ci sono però anche altri eroi che per quanto hanno fatto in qualsiasi circostanza della loro vita con determinazione, nobiltà d'animo e spirito di sacrificio meritano di essere ricordati con tale qualifica. Tommaso è stato uno di questi.

Oggi secondo lei ha ancora un significato il termine eroe oppure è solo una parola desueta che appartiene al passato?

"Nei pochi anni della sua vita e nella brevità del suo percorso nella vita militare aeronautica divenne 'pilota di eccezionale perizia e mirabile ardimento' che esperimentò in 'difficili apparecchi di alta velocità' e che espresse pienamente nella Coppa Schneider del 1929 ove, nonostante l'inferiorità tecnica del mezzo affidatogli, ottenne 'un risultato pari al compito affidatogli'. Così recita la motivazione del conferimento, da parte del Ministro dell'Aviazione Italo Balbo, della Medaglia d'Argento al Valore Aeronautico. Un puro eroe sportivo che seppe farsi apprezzare dai suoi conterranei, dall'Italia e da altri Paesi con la semplicità e l'umiltà che lo distinguevano, dedicando tutta la sua breve vita a tale compito".

Chi era davvero Tommaso Dal Molin e cosa rappresentava per la sua città?

"Per rispondere forse la cosa migliore è raccontare un fatto realmente accaduto in quegli anni, anche se credo siano rimasti in pochi oggi a poterlo ricordare. Il 1° febbraio 1930, quando la sua salma raggiunse Vicenza, il corteo funebre fu imponente e percorse il centro storico ove una folla di circa diecimila persone gli tributò un commosso omaggio. Un tributo pari se non superiore alle visite a Vicenza dell'altro illustre aviatore vicentino Arturo Ferrarin nel 1925 e del 1928".

Dal Molin fu appunto contemporaneo di un altro grande aviatore vicentino, il thienese Ferrarin: che tipo di rapporto c'era tra i due?

"Arturo e Tommaso furono grandi amici e vollero un gran bene alla città berica. Non possiamo dimenticare che il 28 ottobre del 1929, solo poco tempo dopo la grande impresa di Dal Molin nella coppa Schneider di Calshot in Inghilterra, i due vollero inaugurare in volo e nello stesso aeroplano, il nuovo aeroporto cittadino che non era ancora abilitato agli atterraggi".

Dal Molin (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Cosa pensa della gestione dell'aeroporto a Vicenza dopo i recenti fatti che ben conosciamo? Crede che Vicenza abbia perso un'occasione?

“Non credo che ci siano particolari commenti da fare in questo momento se non quelli già espressi con amarezza nella prefazione del libro. Mi auguro solo che veramente la memoria storica possa essere preservata e questo sarà possibile solo se si potrà ridare vita a quel museo che è stato cancellato assieme all'aeroporto costruito dai vicentini. Nell'area è stata decretata la nascita di un parco con un finanziamento all'uopo stabilito dallo Stato comprendente anche l'area museale giusto in quell'hangar in cui Italo Balbo il 20 settembre 1930 inaugurò l'aeroporto Dal Molin. Stante la criticità del momento dal punto di vista realizzativo e anche da quello economico speriamo che non rimanga un sogno nel cassetto".

L'Aeroporto "Tommaso Dal Molin" è stato l'aeroporto della città di Vicenza, l'unico della città ed uno dei tre della provincia (assieme all'Arturo Ferrarin di Thiene e al Romeo Sartori di Asiago). Classificato come city airport in quanto a distanza di soli tre km dal centro di Vicenza, è rimasto in attività dal 1921 fino al 2008, quando è stato chiuso al traffico aereo per la costruzione nello stesso sito di una seconda base militare dell'esercito statunitense a Vicenza. La pista è stata demolita nel 2009.

Giuseppe Versolato, nato a Vicenza nel 1941 dove risiede, è un appassionato della storia dell’aviazione con particolare riferimento al territorio vicentino e del restauro aeronautico museale. Attuale presidente del Club Frecce Tricolori di Vicenza e membro del consiglio direttivo dell’associazione nazionale GAVS (Gruppo Amici Velivoli Storici). È autore delle seguenti opere: Ali su Vicenza” (1966), Bombardamenti aerei degli Alleati nel Vicentino (2001), C’era una volta un aeroporto - Un ricordo fotografico dell’Aeroporto Militare Tommaso Dal Molin di Vicenza 1936-2008 (2009), Coautore di Il caso McAllister (2001) con Maurizio Dal Lago Recoaro 1945 - La resa delle armate tedesche in Italia (2005) con Giorgio Trivelli e Maurizio Dal Lago. Bombs Away! - Il bombardamento alleato sul Quartier generale tedesco di Recoaro (20 aprile 1945) e la resa della Wehrmacht in Italia (2010) con Maurizio Dal Lago, Franco Rasia, Giorgio Trivelli e Luca Valente, “William Bernard Berry. Un tenente americano tra i partigiani del Cansiglio” (2011) con Pier Paolo Brescacin.

 

nr. 09 anno XIX dell'8 marzo 2014

Dal Molin (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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