NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La voce dei “Concati” in un libro

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Thiene Conca

Perché un secondo libro sulla Conca? Cosa mancava al primo?

Thiene Conca (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Il libro che ho pubblicato nel 2011 era stato ricavato dall’imponente mostra fotografica che ho allestito in quella occasione, mentre questo è il frutto di moltissime interviste e contatti con le persone della Conca. Durante le tre esposizioni della mostra dove erano esposte 652 foto, ho incontrato moltissime persone che mostrarono un grande interesse sia per le foto e sia per la storia delle stesse e della Conca in generale. Da lì ho capito che alla gente sarebbe piaciuto che le loro memorie fossero raccolte e raccontate per trasmettere agli altri ed ai più giovani la storia della Conca. Qualche mese dopo ho iniziato a prendere appunti e girare per le varie famiglie del quartiere e di Thiene ad intervistare, a chiedere informazioni e vari riscontri".

Ci sono voluti oltre due anni di lavoro per questo libro: alla fine però tanta soddisfazione.

"Dal 28 marzo, giorno della presentazione al Teatro Fonato, ho avuto moltissime testimonianze di elogio per il mio lavoro svolto. La gente, leggendo il libro viene a conoscere moltissimi fatti, conoscere persone, date, aziende che adesso non esistono più e molto altro. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto".

Oggi a Thiene cosa è rimasto di quel passato? Solo nostalgia?

"Non credo anche perché dei tempi che io parlo nel libro erano molto difficili sotto tutti i punti di vista: finanziario (in Conca, la maggioranza delle famiglie viveva nella povertà più assoluta), sociale, abitativo. Credo che ci siano poche persone che rimpiangono quei tempi".

Alla serata introduttiva molti hanno dovuto restare in piedi per il troppo affollamento... i thienesi hanno accolto con entusiasmo il suo lavoro.

"Ho capito che c’è un grande interesse per i libri che raccontano del passato dei luoghi dove si vive abitualmente. C’erano molte persone che non erano provenienti dalla Conca. La serata, con il discorso del Sindaco Gianni Casarotto, del professor Ferdinando Offelli che ha presentato il libro, della mia introduzione, di qualche intermezzo musicale, la proiezione continua di foto e persone della Conca e i racconti della loro gioventù di tre anziani Concati doc è stata molto apprezzata".

In Conca arrivarono anche gruppi musicali famosi: Le Orme, l'Equipe 84 e c'è anche un curioso aneddoto del '68 legato a Gianni Morandi. Ce lo racconta?

Thiene Conca (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"L’8 dicembre 1968 Gianni Morandi, allora venticinquenne e sulla cresta dell’onda, viene al Palazzeto Robur in Conca per un concerto. Arriva con grossa Mercedes ed entra in ufficio. Dopo un po’ apre personalmente la porta che dava direttamente nell’impianto per vedere quanta gente c’era e il complesso che stava suonando in quel momento. La gente vicino alla porta si accorse di lui e cominciò a assieparsi vicino alla porta per avere un suo autografo. Morandi cominciò a farli sul retro di una sua fotografia e a dispensarli. Dopo un po’ si stancò ma la gente continuò a spingere vicino alla porta. Allora io, per far diminuire la pressione che la gente esercitava, ho cominciato, sotto gli occhi divertiti del cantante, ad autografare le sue foto e a distribuirle a decine. Le ragazze tornarono al proprio posto contente con la foto autografata del cantante preferito fra le mani. In quegli anni i vari cantanti erano all’apice della loro carriera e facevano accorrere moltissime persone. Non era una cosa abituale che famosi cantanti si esibissero in Conca: si potevano vedere solamente in televisione".

Nel precedente libro, accompagnato dall'esposizione fotografica, aveva raccontato 120 anni di immagini.

"L'idea era di riscoprire le antiche radici locali per guardare al futuro con la consapevolezza di ciò che è stato, spinto soprattutto dalla volontà di ricostruire la storia del quartiere e dal desiderio di suscitare in tutti le emozioni e i ricordi del passato. Quel percorso iniziava a fine ‘800, quando ancora la Conca era individuata solo come zona bassa della città (da qui il nome), un quartiere molto povero caratterizzato principalmente da un’ampia presenza di piccole attività commerciali. Agli inizi del secolo scorso la Conca era famosa per i suoi ciabattini: moltissime famiglie si sono dedicate, fino agli anni ’60, alla lavorazione delle scarpe. In anguste stanze, il padrone di casa, con l’aiuto dei vicini, dopo aver ritagliato le pelli, assemblava le scarpe, le mandava a cucire quindi le completava e le consegnava alle varie botteghe della zona ed anche da fuori provincia. Durante la bella stagione gli scarpari usavano lavorare all’aperto, portando i loro banchetti fuori dalla porta di casa, in corte. Nel quartiere c’erano anche alcune fabbriche: la filanda di Rossi e la conceria Munarini in via De Muri, il bottonificio Facchinetti e il calzaturificio Balasso in via S. Rocco. Anche altri mestieri sono spariti o quasi: i contadini, i casolini, i fornari, le ostarie, i becari, le rivendite di vino".

 

nr. 15 anno XIX del 19 aprile 2014

 Thiene Conca (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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