NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Settembre 1943: l'amicizia tra Nanni e Gilberto

Il primo romanzo di Nicola Bellin racconta i dubbi e le paure dei giovani di fronte alla domanda: da che parte stare? Fu uno dei momenti più tribolati della storia italiana che fece vacillare tante certezze

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Settembre 1943: l'amicizia tra Nanni e Gilberto

La storia di un'amicizia speciale tra due ragazzi sullo sfondo della guerra. L'ha scritta Nicola Bellin, giovane scrittore vicentino al suo primo romanzo con Strade di settembre (Editrice Veneta, Vicenza). Una storia ambientata nel ventennio fascista che parla della grande amicizia fra Nanni e Gilberto, nati e cresciuti assieme ai propri coetanei in un piccolo paese dell'ovest vicentino. I due giovanissimi protagonisti trascorrono una vita serena fatta di studio, calcio e scampagnate. Nulla sembra poter turbare la loro amicizia, fino all’arrivo della guerra, quando le loro strade cominciano a dividersi. L’8 Settembre del 1943 infatti irromperà prepotente nelle loro giovani vite, mettendoli di fronte all’inevitabile e complessa domanda: da che parte stare? Sullo sfondo della Resistenza Italiana, si svilupperà il racconto di questa amicizia speciale.

Settembre 1943: l'amicizia tra Nanni e Gilberto (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Scritto in Argentina, dove Bellin ha vissuto per un periodo seguendo un progetto di cooperazione internazionale e dove è ritornato proprio in questi giorni, arricchito dai disegni di Max Paggin e dalla postfazione del poeta e scrittore vicentino Mario Pavan, il romanzo, che ora è disponibile anche in formato e-book su diversi siti online, è un affresco intenso e commovente di uno dei periodi più complessi e drammatici della nostra storia. Il settembre cui allude il titolo infatti è il tragico mese del 1943 in cui quella che, per pochissimo tempo, sembrò la fine della seconda Guerra Mondiale, per l’Italia si trasformò invece nella parte peggiore del conflitto. Non si capiva più chi fosse il nemico, se l’alleato nazista o l’invasore anglo-americano, i soldati non sapevano più quali ordini seguire, i cittadini erano disorientati. Un disorientamento che non è diminuito, se è vero che ancora oggi l’argomento è fonte di accesi dibattiti che non arrivano mai ad una conclusione che accontenti tutti.

Settembre 1943: l'amicizia tra Nanni e Gilberto (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Bellin prova a dare una chiave di lettura personale, attraverso la storia di Nanni e Gilberto, cresciuti durante il ventennio fascista assieme ai propri coetanei in un piccolo paese della valle del Chiampo. Con l’8 settembre del 1943 però anche per loro c’è l’inevitabile scelta: e scelgono i due poli opposti, Nanni con i partigiani, Gilberto con i fascisti. Le conseguenze sono drammatiche e devastanti, sia perché entrambi si trovano faccia a faccia con gli aspetti più violenti della guerra, sia perché sentono che la loro amicizia, sentimento che per i ragazzi di ogni epoca è fortissimo e importante, è destinata a finire. Si cercheranno molti anni dopo, anzi, sarà Nanni ad andare in cerca di Gilberto in Sudamerica, dopo aver ricevuto da lui una lettera. Non diciamo di più per non sciupare la sorpresa al lettore, anticipiamo solo che alla fine l’amicizia, anche se vissuta soprattutto attraverso il ricordo, riesce a vincere sul dramma. Un finale che è una lezione per molti storici, esperti e politici del nostro tempo, che ancora faticano ad affrontare e analizzare con lucidità quei due terribili anni, interpretando l’accaduto nell’uno o nell’altro senso a seconda di quanto si accorda con le loro teorie o ideologie.

Nell’aprile del 2011 - si legge nella prefazione dell'autore - Elios, l’ultimo dei miei nonni, è partito per unirsi a Lucia, Ersilia e Livio, che ci avevano salutati da tempo. I nonni sono i nonni, è difficile lasciarli andare. Accade spesso che nasca in me la voglia ricordarli, per passare ancora qualche momento assieme come ai vecchi tempi. Un giorno ho pensato di farlo scrivendo. Loro fecero parte della generazione che ha vissuto sulla propria pelle il dramma del secondo conflitto mondiale. La guerra io non l’ho conosciuta, ma l’ho ascoltata dalle loro voci e vista attraverso i loro occhi e le loro storie. Mi piaceva molto sedermi ad ascoltarli quando da un momento all’altro, per chissà quale associazione di pensieri, iniziavano a raccontare alcuni aneddoti sulla guerra, sulla loro infanzia e giovinezza. Li raccontavano come li avevano vissuti loro, con soggettività ed emozione. Momenti che portano il sapore dell’Italia in lotta, di sopravvivenza, di amore e odio, di oppressione e libertà. Le storie che porto dentro, che loro hanno vissuto veramente assieme a molti altri della propria generazione, io ho solo potuto immaginarle, ma sento che mi appartengono come se ci fossi stato anch’io, come se io stesso arrivassi da quei racconti.

Settembre 1943: l'amicizia tra Nanni e Gilberto (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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