NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Era un’estate senza tormentone

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Era un’estate senza tormentone

Perché un vicentino sceglie come location il mar ligure per il suo romanzo? C'è un motivo preciso?

"Tutta colpa di Giulia, mia moglie, che è nata e ha trascorso l’infanzia a Solaro, una frazione collinare di Lerici, bellissima località sul mare in provincia di La Spezia. Nonostante si siano trasferiti da molti anni a Vicenza, i suoi genitori hanno sempre tenuto la casa dove abitavano e dove continuano a trascorrere i periodi di vacanza; anch’io quindi ho iniziato a frequentare quei luoghi una decina di anni fa, dopo aver conosciuto Giulia. Dalla casa si gode di una splendida vista su tutto il golfo dei Poeti, con l’isola Palmaria, il faro del Tino, i castelli di Lerici e San Terenzo, la punta di Porto Venere. Guardando alla sera le luci accendersi dietro le finestre delle case affacciate sul golfo, ho sempre pensato che fosse l’ambientazione ideale per un film o un romanzo: il mare sembra quasi abbracciare e intrecciare i destini delle persone che abitano dietro quelle finestre illuminate".

La trama è inventata interamente o hai preso spunto da qualche fatto di cronaca o da tue esperienze personali?

"La trama e i personaggi sono interamente inventati, ma mi sono divertito a giocare con alcuni ingredienti presi dalla realtà, a partire dai riferimenti puntuali ai luoghi di Lerici e dintorni, e da elementi “pescati” dalla cultura popolare come il telegiornale Studio Aperto, il concorso di Miss Italia, Youtube, eccetera. Ho voluto costruire una storia contemporanea in cui il lettore possa riconoscere facilmente i riferimenti di “verosimiglianza” per aumentare la credibilità del contesto, del mondo all’interno del quale si muovono i personaggi. L’intreccio degli eventi è invece del tutto fantasioso e rocambolesco, nel suo complesso certamente molto improbabile, come del resto accade nella maggior parte dei film e dei romanzi. Ovviamente ogni personaggio, ogni fatto raccontato ha in sé qualcosa delle mie esperienze, ma questo vale per ogni storia ideata da un autore: si attinge sempre da quello che si è vissuto direttamente o indirettamente, ad esempio tramite altri libri, film, racconti di amici, eccetera, che viene rielaborato nel costruire un nuovo racconto.

L'idea di Samba Mamba come ti è venuta?

Era un’estate senza tormentone (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Il romanzo scaturisce interamente dalla prima frase, che non a caso di comune accordo con l’editore si è deciso di lasciare anche come titolo del libro: Era un’estate senza tormentone. Quando ho pensato questa frase, mi è sembrato che avesse dentro di sé un intero mondo da raccontare: un’estate particolare, in cui accadono cose strane e imprevedibili, a partire appunto dalla singolare assenza di un tormentone. Ma se l’estate in cui si svolgono i fatti è priva di una canzone che imperversi, quale potrebbe essere stato l’ultimo tormentone, quello dell’estate precedente? E che fine avrà fatto, un anno dopo, il cantante che aveva portato al successo quella canzone? Nascono così il personaggio di Milton Ribeira e la sua hit planetaria".

C'è un tormentone musicale particolare legato ad un tuo ricordo estivo?

"Quand’ero molto piccolo Vamos A La Playa dei Righeira è stato probabilmente il primo ritornello di una canzone che io abbia imparato e cantato. Mentre la canzone 50 Special dei Lunapop rimarrà sempre legata ad una vacanza estiva fatta in Sicilia con i miei amici storici quando avevamo 18 anni. Nel frattempo gli anni sono quasi raddoppiati, però gli amici ci sono ancora, anche se la vita inevitabilmente ha fatto un po’ allontanare qualcuno e ha portato a tutti noi altri pensieri e priorità rispetto a quella vacanza spensierata. Però, se alla radio mi capita di sentire il ritornello di 50 Special - Ma quant’è bello andare in giro con le ali sotto i piedi, se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi - in un attimo ripenso con affetto a tutti i miei amici più cari, e a quanto sono stato fortunato a potermi divertire insieme a loro quand’eravamo ragazzini. Ed è sempre un pensiero che mi rallegra e mi scalda il cuore".

Sei stato scelto da un editore importante tra centinaia di altri concorrenti. Domanda banale sarebbe: che effetto fa? Ma ti chiedo davvero, che effetto fa?!

"Arrivare tra i 30 finalisti su oltre 1.100 romanzi partecipanti è stata davvero un’enorme soddisfazione, a maggior ragione per il meccanismo che caratterizza il concorso IoScrittore: i romanzi vengono infatti inizialmente valutati in forma anonima da un campione di lettori che non hanno alcun elemento per sapere chi sia l’autore, possono solo basarsi su quello che leggono. È un bel romanzo o no? E perché? Che voto gli assegnerebbero per una serie di parametri (trama, personaggi, stile)? Aver ricevuto direttamente dai lettori una serie di giudizi e voti così lusinghieri da “superare” altre centinaia di concorrenti mi dà la consapevolezza di aver scritto un romanzo che, in linea di massima, un “lettore medio” può sinceramente apprezzare. Ed è esattamente quello che speravo mentre lo scrivevo: io mi sono molto divertito a inventare e raccontare questa storia, mi auguravo che il divertimento potesse rivelarsi lo stesso anche per chi l’avrebbe letta. È stato impagabile riceverne la conferma".

Partecipare ad un festival letterario come quello di Mantova è una bella soddisfazione. Che ambiente hai trovato (scoperto)?

"È come fare un bellissimo giro di giostra, emozionante e anche un po’ stordente. Verrebbe voglia di avere il dono dell’ubiquità per non perdersi nemmeno un reading, una presentazione, una conferenza, anche perché Mantova è una città meravigliosa, la cornice perfetta per creare un’atmosfera magica. È come entrare in un’enorme libreria in cui i volumi si aprono e si animano, con i personaggi di tante storie diverse che ti vengono incontro da ogni angolo della città, invitandoti a seguirli per scoprire i loro mondi sconosciuti. Si ha la percezione “tangibile” di come la creatività sia insita nell’essere umano in quanto tale e possa trovare in ognuno di noi una forma differente e sorprendente per esprimersi".

Hai già pronto il prossimo libro? Ci anticipi qualcosa?

"Dopo il mio romanzo d’esordio di forte impianto autobiografico sugli ultimi anni dell’adolescenza - La leva calcistica del ’79 - e dopo le rocambolesche vicende raccontate in questo, mi piacerebbe scrivere una storia che faccia rivivere il mondo della campagna del basso vicentino nel secondo dopoguerra. Lì sono le radici della mia famiglia, lì si trova l’essenza più profonda di me stesso, e mi piacerebbe che diventasse l’anima del mio prossimo romanzo. Non so ancora quando riuscirò a trovare l’ispirazione, il tempo e la pazienza necessari per tentare di scriverlo – chiunque abbia mai provato a scrivere un romanzo, potrà confermare come sia un’esperienza entusiasmante, esaltante, terrorizzante e sfiancante al tempo stesso... Ma questa è sicuramente la tipologia di storia che più di ogni altra sento di avere dentro di me, quella che sento di volere e dovere raccontare. Presto o tardi, sono certo che aprirò la porta a questo romanzo che bussa per uscire e rivelarsi, e inizierò ad accompagnarlo parola dopo parola".

 

Francesco Guiotto è nato nel 1979 a Noventa Vicentina. Copywriter e giornalista freelance, nell’ottobre 2007 ha pubblicato il romanzo La Leva Calcistica del ’79, terzo classificato al concorso nazionale per inediti Statale 11. Nel 2004 il racconto Domani, magari è segnalato alla terza edizione del concorso Scritti al Bo, organizzato dall’Università di Padova, e pubblicato dalla casa editrice Cleup; dal racconto è stata tratta l’omonima sceneggiatura per un cortometraggio, presentata al Book Film Bridge di Torino nel maggio 2005. Nel 1998 il racconto Amore in 50 righe è selezionato e pubblicato dalla rivista Letture. Nella sua attività di copywriter, Guiotto ha curato la sceneggiatura della docu-fiction sul tema della prostituzione Luna e i Falò, scritta alternando monologhi teatrali e video interviste, prodotta dalla Regione Piemonte in occasione dell’Anno Europeo delle Pari Opportunità. Dal 2010 ha intrapreso una singolare esperienza di rilettura scanzonata del testo biblico da cui nasce il blog La Bibbia secondo me.

 

nr. 26 anno XIX del 5 luglio 2014

 Era un’estate senza tormentone (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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