NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Consigli per affrontare meglio le difficoltà

Lo speaker motivazionale e manager vicentino Sebastiano Zanolli ha scritto un manuale che si sviluppa intorno ad un concetto originale e in parte provocatorio: “I problemi sono opportunità mascherate”

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Zanolli

Come si può sviluppare saggezza prendendo la vita per quello che è? Come si fa a non lamentarsi delle difficoltà e, anzi, e approfittarne per diventare migliori? Domande troppo difficili? Forse,ma leggendo il nuovo libro del bassanese Sebastiano Zanolli - Aveva ragione Popper, tutta la vita è risolvere problemi. Consigli per affrontare meglio le difficoltà (Franco Angeli editore) - si può almeno tentare di percorrere una strada che porti a trovare alcune interessanti risposte. O forse,meglio ancora, a porsi le giuste domande nella giusta prospettiva.

Zanolli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Per lo scrittore e speaker motivazionale (ma anche manager di un'importante azienda vicentina) Zanolli, in sostanza, i problemi sono opportunità mascherate. Dal momento che è inevitabile incontrarli di continuo, tanto vale adoperarli per uscirne rafforzati. Per molti il non avere problemi sarebbe noioso e sono proprio le difficoltà quotidiane a spingerci all'azione che per abitudine e pigrizia eviteremmo volentieri: fare il punto sulla nostra esistenza, metterci in discussione, progettare un'alternativa. In una parola, rischiare. Bisogna però anche precisare, per onestà intellettuale, che non tutti la pensano allo stesso modo. Ci sono anche quelli, per intenderci, che amano la vita comoda e serena e che i problemi, piccoli o grandi che siano, i vedono come il famigerato fumo negli occhi. Dunque dov'è la verità? Nel mezzo, come sostenevano gli antichi romani? È meglio una vita serena col minor numero possibile di problemi e seccature oppure una vita piena di grattacapi che quanto meno è stimolante non ci fa mai annoiare? Crediamo che la risposta a questa domanda non possa essere data in via generale e valida per tutti. Ognuno ha il suo pensiero in merito e la soluzione è del tutto personale.

Zanolli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)C’è poco da fare. Credo che la mattina in cui mi sveglierò senza problemi avrò davvero un problema serio - si legge nella prefazione al libro - . Se nascessi un’altra volta, vorrei che la prima lezione di mamma e papà, o di chi per loro, fosse che nella vita si può sbagliare o, meglio, che la vita è soprattutto quello che fai con gli errori che commetti nel tentativo di risolvere i problemi. Pertanto il libro che avete in mano parlerà di problemi, di grane e di come i problemi e le grane ci rendano diversi e in generale… migliori. Questo libro parlerà di come pochi affrontino le rogne e di come molti vivano cercando di schivarle, con il risultato che i primi insegnano ai secondi a essere felici. Questo libro parlerà di come i problemi siano una percezione disfunzionale della realtà, vale a dire una modalità conflittuale e ansiogena per affrontare il mondo, che andrebbe, secondo la mia opinione, sostituita con un atteggiamento più fluido, amichevole e compassionevole, in modo che i problemi diventino il dispiegarsi neutrale e normale dell’esistenza. Questo libro parlerà, infine, del perché spesso non crediamo ai tesori nascosti e lasciamo agli altri il compito di trovarli al posto nostro, per poi lamentarci e concludere che le fortune capitano sempre al prossimo. In semplicità e coerentemente con la mia ricerca di strumenti per affrontare i tempi che corrono, tenterò di accarezzare un tema che mi appare attuale, ma che, probabilmente, moderno lo è sempre stato. Per creare un destino è necessario affrontare la realtà, e la realtà non è come la si desidera, è come è. In questo confronto fra teoria e pratica si svolge la vita: raccogliamo alcuni frutti quando facciamo fronte alle situazioni, il fare è il risultato del pensiero e il pensiero è influenzato da ciò che abbiamo fatto, facciamo e forse faremo. Insomma, un bel cerchio senza fine, che può innalzarci verso la serenità o inabissarci verso pene terribili. Credo, però, che siamo qui per provare ad andare verso l’alto. Siamo qui per essere inquieti, come dice Martin Heidegger1 quando sostiene che i grandi pensatori sono stati pensatori di un unico essenziale problema e scorge nel senso di inquietudine il motore della ricerca, dello studio, dell’approfondimento.

Esistere significa adattarsi, arrangiarsi a trovare la soluzione dei quesiti e delle variabili della vita, utilizzando gli strumenti che abbiamo o di cui vogliamo e dobbiamo dotarci - scrive nell'introduzione al libro Simone Moro, uno dei più famosi alpinisti al mondo, un uomo che ha fatto del rischio e dell'avventura la propria ragione di vita - . L’indovinello, il problema, il quesito è già insito nell’esistenza. Paradossalmente, potremmo dire che vivere è il problema o che il problema è come vivere. Nella tormenta, nella solitudine, a oltre 8000 metri, a 50 gradi sotto zero, l’attaccamento alla vita è assoluto e i problemi spesso risultano giganteschi. Sono difficoltà scelte e non imposte, ma l’apparente schizofrenia di cercare la vita e la via della sopravvivenza, mettendo in pericolo e in bilico entrambe, mi ha insegnato il valore e la portata dei problemi. Ciò che a noi appare spesso insormontabile, impossibile, immenso diventa spesso irrisorio e ordinario quando si sono affrontate prove dove ogni secondo guadagnato e resistito conta più di ogni altra cosa. Toccare con mano problemi di gente che vive e sopravvive negli angoli più remoti del mondo è stato un altro modo per capire come dare il giusto peso alle cose. La medicina al problema, qualunque esso sia, è che esiste sempre una soluzione, o almeno una forma di adattamento in preparazione di un rilancio positivo.

Zanolli (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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