NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La Storia di Vicenza in 300 pagine

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Storia di Vicenza

Storia di Vicenza (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)"Il primo nucleo urbano di Vicenza si formò ai piedi della propaggine settentrionale dei Colli Berici, alla confluenza del Retrone nel sistema Astico Bacchiglione - scrive Mariolina Gamba - . L'intera area era protetta a nordest da un'ampia ansa dell'antico corso del fiume Astico e chiusa a sud dal corso del Retrone, che si immetteva nel primo per poi proseguire verso la costa adriatica. Il modello insediativo dell'antica Vicenza è quello della prossimità fluviale, peculiare dei centri protostorici veneti, destinati a trasformarsi in città vere e proprie. Posto allo sbocco orientale del corridoio di pianura compreso tra i monti Lessini e i Berici, il sito della prima Vicenza si trovava in una posizione favorevole per i facili collegamenti verso l'area collinare e pedemontana, verso la pianura e fino al mare con una via fluviale navigabile che passava per Padova e il suo porto fluviale".

"Quando nel 148 a. C. i Romani iniziarono la costruzione della via Postumia, una delle principali vie di comunicazione dell'Italia settentrionale, Vicenza si trovava ad essere attraversata da questa strada che si spingeva con un lungo rettilineo fino ad Oderzo - scrive Andrea Raffaele Ghiotto - . A Vicenza la strada attraversava in centro dell'antico abitato, seguendo un tracciato molto simile a quello ancora oggi osservato dal principale asse viario cittadino del centro storico, l'attuale corso Palladio. Vicetia, come suonava in latino il nome del centro berico (ma sono documentate anche le forme Vicentia e Vincentia) era così entrata a pieno titolo in quella fase di cruciale importanza storica che corrisponde al nome di romanizzazione".

Storia di Vicenza (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)"La storia medioevale di Vicenza comincia con la caduta dell'impero romano d'occidente e la scomparsa delle istituzioni che per secoli avevano regolato il governo della macroregione compresa tra l'attuale Lombardia orientale e l'Istria - scrivono Francesco Bianchi ed Edoardo Demo - . In uno sguardo d'insieme, è possibile cogliere una parabola politico militare decrescente, perché all'iniziale affermazione di Vicenza capitale amministrativa di un ducato in età altomedioevale seguì una debole esperienza di libero Comune, destinata a concludersi con la dominazione di forze straniere sulla città. Agnella fra i lupi, secondo la definizione di Ferreto Ferreti, dal XIII secolo Vicenza fu preda di altri e più agguerriti centri: prima Padova, poi Verona, Milan e infine Venezia. Da capitale a città satellite, ma solo in termini politici, perché la storia vicentina fu segnata anche da esiti più felici e gloriosi”.

Descrivendo l'età moderna di Vicenza, Walter Panciera scrive che "con la pace di Noyon del 1516 per la città si chiuse il tormentato periodo delle guerre d'Italia. Gli sconvolgimenti dovuti alle congiunture belliche e alle alterne occupazioni della città cessarono con la restaurazione del dominio veneziano già nella primavera di quell'anno. Il desiderio di pace e di ordine espresso dal ceto dirigente urbano era tanto più forte in quanto legato al suo diretto coinvolgimento nelle manifatture e nel commercio, per i quali era essenziale il pacifico svolgersi dei traffici e delle relazioni. Le cronache non lasciano invece dubbi sul fatto che la maggior parte del popolo cittadino fosse rimasta nel corso della guerra fedele al vessillo di San Marco.

Abbiamo incontrato Giuseppe Gullino, curatore del volume, rivolgendogli alcune domande.

Storia di Vicenza (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica) 



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