NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La condizione della donna in 700 repliche

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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“Notturno di donna con ospiti”

Ma è davvero colpa di una certa televisione se poi ci sono delle distorsioni della personalità?

“Non penso che una ammazzi i figli per colpa della televisione, diciamo che il “rincoglionimento”, la mancanza di percezione della realtà o di percepirla in maniera deformata questo sì assolutamente. La televisione ci racconta un paese che non è, un’Italia che non è un’Italia vera: le fiction, gli show televisivi, i reality. La tv ci racconta delle cose in maniera estremamente volgare, sciatta e faziosa: perché noi dovremmo percepire la realtà? Non è che le persone che vogliono leggere tra le righe siano tante, io stessa delle volte mi accontento di creder a quello che mi viene detto ma so perfettamente che sto sbagliando e quando ho più tempo e voglia vado ad approfondire ed è una lotta senza quartiere perché in linea di massima ciò che ci viene raccontato è deformato per una serie di motivi".

La pièce è scritta come se fosse cinema, con molti flashback e in qualche modo come se ci fossero delle dissolvenze incrociate. Poi le citazioni e gli omaggi: il triciclo è Shining e il coltello, la vocina di lei, la stanza di sopra, è Psycho.

“C’è anche la citazione de “L’ereditiera”. Sarebbe diventato un regista di cinema se non fosse morto, questo è un teatro moderno, fatto di fusioni, di contaminazione, di cose solide e di un senso della drammaturgia proprio bello, libero: aveva 26 anni quando lo ha scritto. È un testo antropologico in cui c’è anche uno studio sulla lingua, qui siamo costretti ad italianizzare molto per motivi di comprensione; è un testo poetico perché sicuramente Annibale era un poeta, è un testo sociologico e anche psicanalitico, il rapporto con il padre e la madre viene da un punto di vista freudiano. La madre e il padre sono sicuramente responsabili della debolezza di questa donna fragile però anche candida e il pubblico empatizza con lei nonostante questa ammazzi i figli, un po’ perché è buffa, essendo buffa fa ridere e il pubblico quando ride ti è sempre grato e poi ne subisce talmente tante che il pubblico non può non stare dalla parte sua. in realtà me lo sono anche inventato questo personaggio perché leggendolo sulla carta non è che ci stanno delle didascalie, se tu leggi il personaggio potrebbe essere messa n scena come una depressa tutto il tempo ma sarebbe stato una palla micidiale dal punto di vista teatrale. Invece ho intuito nel personaggio il suo desiderio di vita e l’ho fatta accendere nel sogno: dice “stronzate”, si ubriaca, ride, balla perché è la sua voglia di vita che viene frustrata ma questa è stata un’intuizione mia".

ciabattine (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Anche quella delle ciabattine che si guarda.

“Quelle sono tutte invenzioni attoriali, tutto quello che fa il personaggio e poi chiaramente questo tornare bambina bambineggiare di scena è voluto perché era anche un modo per me di caratterizzare il personaggio, mi sono ispirata a una mia compagna di scuola di quando avevamo 13 anni, Rita Apicella, era e la è ancora oggi che ha 50 anni e più, sempre stupita di tutto".

con_pino_daniele (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La scomparsa di Pino Daniele ha risvegliato un certo orgoglio di appartenenza dei napoletani sebbene tanti non apprezzassero il fatto che avesse lasciato in lingua napoletana.

“Le polemiche che hanno fatto su Pino Daniele stenderei proprio un velo pietoso. Mi sono svegliata la mattina mi hanno dato la notizia e ho pianto. Sul mio FB ho scritto solo “Pino Pino Pino, fine di un’era. Punto”. Per me con Pino si chiude un cerchio, completamente".

Il futuro della scena culturale napoletana come lo vede? A parte che Napoli è in continua evoluzione e non è prevedibile.

de_sio_con_troisi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Non prevedibile ed è anche prevedibile che succeda qualcosa per fortuna proprio perché Napoli è una città ferma per certi versi ma per altri non è ferma per niente, a Napoli possono avvenire dei miracoli e io spero in una new wave come quella della fine degli anni ‘70 che ha portato tanti artisti a creare una nuova mitologia: Massimo Troisi non è tanto tempo fa se ci pensiamo eppure è già mito. Io con Massimo ho viaggiato in giro per l’Europa perché portavamo i film che abbiamo fatto in vari festival, ma Massimo passava dappertutto eh, non a caso poi sono arrivati agli Oscar perché Massimo aveva una comunicativa al di là del fatto che parlasse in dialetto: andavamo in giro per il mondo coi sottotitoli, la gente rideva prima del sottotitolo perché era il carisma punto".


nr. 02 anno XX del 17 gennaio 2015

 “Notturno di donna con ospiti” (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

 

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