 |
 |
|
  |
||
 |
 |
|
Da che cosa nasce l’idea di fotografare il ferro battuto?
"Il mio primo lavoro è stato quello del fabbro, avevo 14 anni quando il mio datore di lavoro mi insegnava a battere delle piccole foglie per una porta in ferro battuto, ricordo che andavo a casa con male ai polsi e calli sulle mani, però devo dire ce mi piaceva molto, e mi dava tanta soddisfazione, l’arte del ferro battuto ti da il modo di creare tante cose anche se sono semplici, come ad esempio forgiare un candelabro che poi regalavo ad amici per il santo Natale".
Il libro invita alla riscoperta e valorizzazione del passato della nostra terra: per quale motivo secondo lei è giusta questa operazione?
"L’impegno mio e del grande artista Galliano Rosset ha fatto sì che possa rimanere alle future generazioni una testimonianza concreta di quello che i nostri predecessori hanno realizzato, anche se non erano muniti della tecnologia moderna. Infatti queste testimonianze, con foto e disegni, potranno unire il passato al futuro permettendo in tal modo di non perdere veri ed importanti pezzi della nostra storia".
Il suo lavoro l'ha portata a contatto di antiche ville ricche di storia e arte: che sensazione ha avuto?
"È sempre emozionante entrare in quei luoghi e cercare di immaginare, anche attraverso antichi oggetti, un modo di vivere che era così diverso dal nostro. Oggi la tecnologia e la velocità delle cose di ogni giorno ci hanno fatto forse perdere il contatto con i ritmi più lenti dei nostri antenati e con le loro abitudini forse più vicine alla terra e alle cose semplici".
Com'è stato lavorare insieme ad un artista come Galliano Rosset?
"Non è la prima volta che lavoro con Galliano Rosset, assieme a lui ho realizzato altri libri: Astichello e dintorni - Le ville dell'Astichello; La forza idraulica per il lavoro; Immagini e Storia, un libro usato dall’amministrazione Comunale di Monticello come dono di rappresentanza. Lavorare con Galliano è straordinario, quando parla di un determinato oggetto che usavano i nostri avi, oppure ti racconta a cosa serviva un attrezzo, ha un suo modo di spiegare che entra dentro l’anima e tutto sembra reale ed attuale. Sarà sicuramente una figura che rimarrà come testimonianza per le future generazioni".
nr. 05 anno XX del 7 febbraio 2015
