NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un esodo da standing ovation

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Magazzino 18

Magazzino 18 (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ma non ci sono glie eredi di queste persone? Tantissimi di loro sono ancora in vita: non sono andati a prendersi le loro cose?

“Le masserizie erano il triplo di quelle che sono oggi, c’è stato anche un incendio, alcuni le hanno ritirate, quello che rimane oggi, l’ultimo appello per il ritiro degli oggetti fu fatto nel ‘78 ma non si presentò nessuno, magari perché sparsi in giro per l’Italia o per il mondo. Mi è capitato di parlare con della gente che ha riconosciuto il nome della nonna o la foto della mamma. Adesso lo hanno aperto al pubblico per un breve periodo ma non credo che si possano più riprendere le cose perché per legge c’era un tempo entro il quale tu potevi andare; c’è anche chi sa che lì dentro ci sono le cose della propria famiglia e non le vuole prendere perché magari gli fanno effetto”.

Lo spettacolo l’hai portato anche in Canada, rispetto all’Italia che tipo di riscontro hai avuto?

“Gli istriani di Toronto conoscono bene questa storia, quindi è stato un riconoscimento per loro e la loro memoria, loro stessi hanno deciso di finanziare questo spettacolo, spendendo dei soldi che avevano preventivato per realizzare un monumento e hanno detto una frase bellissima: il nostro monumento è questo spettacolo”.

Molto spesso quando si cerca di recuperare la memoria dei fatti si cerca di ricorrere alle testimonianze dirette. Trattandosi di fatti non così distanti nel tempo, avrai sicuramente incontrato molte persone che ti hanno raccontato molti episodi. Ci sono stati dei racconti che magari ti hanno offerto dei punti di vista completamente diversi tra loro al punto che magari nella scrittura del testo siete stati messi un po’ in difficoltà? Ci sono state anche delle polemiche.

“Mah sai, la memoria di fatti come questi non può mai essere consolatoria, non può mettere d’accordo tutti, e non può essere condivisa da tutti. Nello spettacolo ho cercato con grandissima fatica di creare una narrazione rispettosa dei fatti veramente accaduti, mi sono rivolto a degli storici, ho avuto l’avallo e i consigli di chi questa storia l’ha studiata per 50 anni e mi sono affidato alla memorialistica degli esuli, ho chiesto anche a loro consigli. Alla fine credo di aver fatto uno spettacolo equilibrato, ho ricevuto critiche sia a destra che a sinistra estreme, proprio perché lo spettacolo non fa sconti a nessuno. Mi premeva volare alto, andare oltre le ideologie e i crimini commessi, cerco di portare il pubblico verso il vero messaggio finale, non mi interessa né gettare fango sulla resistenza, né continuare a criminalizzare il fascismo, è uno spettacolo teatrale che deve lasciare il giudizio al pubblico”.

Magazzino 18 (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Uno spettacolo super partes, né di destra né di sinistra.

“Io credo di sì”.

Ci sono tante persone famose che hanno vissuto questo Esodo: Sergio Endrigo, Laura Antonelli, Missoni, il pugile Benvenuti, lo chef Bastianich, nato in America da famiglia di Pola. È una memoria recente abbastanza circoscritta, poco conosciuta al di fuori di queste comunità. Come viene vissuta dalle varie generazioni nelle loro comunità?

“Innanzitutto questa è una storia che molti hanno rimosso, non ne hanno parlato per anni: io ho conosciuto figli di esuli che mi hanno detto che loro lo hanno saputo a 40 anni cosa avevano passato, è un dolore raccontare certi fatti. Sarebbe bello se i figli degli esuli si rendessero a loro volta testimoni perché rimangono quelli che all’epoca erano ragazzi se non bambini: io ho conosciuto una signora di Roma che quando partì con la nave Toscana da Pola aveva 6 anni. A me piacerebbe che il Magazzino 18 diventasse un museo e piano piano ci si sta avvicinando all’idea perché dopo il successo di Trieste con 15.000 spettatori, hanno deciso di aprirlo al pubblico per brevi periodi su prenotazione. Il sogno sarebbe di tenerlo aperto tutto l’anno perché diventerebbe un luogo della memoria che tutti possono visitare in qualsiasi giorno dell’anno, quindi secondo me è il monumento dell’esodo”.



nr. 10 anno XX del 14 marzo 2015

Magazzino 18 (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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