NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La città delle parole, scritture del Novecento vicentino

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Paolo Lanaro

Molti conoscono Vicenza come città del Palladio, ma è anche una città di grandi scrittori come sottolinea Stella in prefazione. È per questo che la considera "città delle parole"? O per quale altro motivo?
Paolo Lanaro (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"A dire il vero la scoperta non si deve propriamente a Stella. Diciamo che lui ha dato ulteriore spessore a quella che è una convinzione diffusa. La “città delle parole” del titolo del libro nasce effettivamente da qui ed è un’espressione che riassume efficacemente la fiducia degli intellettuali vicentini del ‘900 nella possibilità di descrivere se stessi e il mondo nonostante il rapporto tra Io e Mondo vada incrinandosi pericolosamente fino a precipitare, come spesso è accaduto, in una gestualità senza senso o nell’afasia".

Tra le opere degli autori da lei descritti nel libro, qual è quella che ama di più e perché?
"Direi Libera nos a Malo di Luigi Meneghello, per ragioni varie, non ultima quella di aver abitato a Malo una quindicina d’anni, tra infanzia e adolescenza. Ma soprattutto perché quello di Meneghello è un libro che riesce a contenere mirabilmente sia gli affanni che la travolgente euforia dell’esistere".

Secondo lei si può capire, o scoprire, Vicenza attraverso un libro anche senza averla mai vista? E se sì, quale libro consiglierebbe a chi non conosce ancora la città?
"Penso di sì. Io credo di aver capito qualcosa dell’Austria più attraverso i libri di Bernhard che andandoci, come credo che i romanzi del recente premio Nobel per la letteratura Patrick Modiano siano un’ottima guida per capire Parigi. Vicenza può dunque essere visitata grazie ai suoi scrittori. Fogazzaro prima di tutti, poi Piovene e Parise, ma non dimenticherei nemmeno Vitaliano Trevisan che ne I quindicimila passi fornisce della città un’immagine insolita, distonica e rabbiosa".

Paolo Lanaro, nato a Schio, vive a Vicenza dove ha insegnato filosofia nei licei. Ha pubblicato numerosi libri e raccolte di versi. Su di lui hanno scritto importanti giornali italiani, tra cui La Repubblica, Il Manifesto, Il Messaggero, Il Sole 24 ore, Il Corriere Veneto, Panorama, La Stampa. È membro ordinario dell’Accademia Olimpica di Vicenza. Nel dicembre 2013 ha dato alle stampe per le edizioni dell’Accademia un volumetto di traduzioni insieme a Fernando Bandini e Giorgio Faggin. Nel 2014 ha pubblicato per Cierre un romanzo autobiografico, Una tazza di polvere.

 

nr. 31 anno XX del 5 settembre 2015



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