NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Laverda, una fabbrica in guerra

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Laverda Breganze

Leggendo il suo libro apprendiamo che non solo le persone, ma anche le fabbriche fecero la guerra: una prospettiva nuova per gli storici?

Laverda Breganze (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Forse non è una prospettiva nuova ma certamente gli studi su questo aspetto della storia della Seconda guerra mondiale non è stato sufficientemente sviluppato. Mancano a livello nazionale degli studi approfonditi in particolare riguardo al rapporto tra le autorità militari tedesche e le industrie italiane nei venti mesi dell'occupazione tedesca. Se molte industrie furono semplicemente depredate e i loro impianti produttivi trasferiti in Germania, molte altre continuarono regolarmente a produrre sotto il controllo delle autorità di occupazione, diventando stabilimenti protetti".

Quella che lei racconta è una delle "piccole storie" inserite nella grande Storia. Quale importanza ha per lei questa storia breganzese?

"L'aspetto che più mi ha colpito nell'esaminare e studiare i documenti di archivio è il forte coinvolgimento di centinaia di persone e di famiglie nelle vicende di una fabbrica diventata strategica anche per l'esercito tedesco e quindi oggetto di attenzione ed interesse".

Qual era la realtà della provincia vicentina in quegli anni difficili?

"I venti mesi di occupazione tedesca, dal settembre 1943 all'aprile 1945 sono stati certamente, per le nostre zone, gli anni più difficili di tutto il Novecento. La durezza dell'occupante, la progressiva mancanza di beni e soprattutto di generi alimentari, la lontananza di molti giovani impegnati nella guerra o peggio deportati in Germania e poi la lotta di resistenza e i bombardamenti: un complesso di situazioni di grande disagio e pericolo che misero a dura prova le vite di tanta parte della nostra popolazione".

Laverda Breganze (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)I lettori vicentini apprezzano molto le storie locali inserite nelle più grandi vicende nazionali. A suo avviso perché?

"C'è in questi anni un aumento dell'interesse verso la storia locale e la riscoperta delle proprie radici. Non si tratta quindi solo di delineare le vicende storiche a livello ampio ma raccontare le tante microstorie che però hanno contribuii a costruire la nostra realtà economica e sociale di oggi".

Il suo libro è frutto di ricerche nell’archivio Pietro Laverda: qual è la sua importanza oggi?

"L'archivio storico della Ditta Pietro Laverda, che io curo da oltre vent'anni, è uno dei pochi archivi industriali che si sono conservati sufficientemente integri per permettere di scrivere oggi una storia dettagliata e veritiera di 140 anni di vita di una fabbrica e di una famiglia. Si tratta di migliaia di lettere, documenti commerciali, cataloghi e un ampio archivio fotografico che però necessitano di essere accuratamente catalogati e sistemati per garantirne la fruizione agli studiosi ed agli appassionati, cosa che cercheremo di portare avanti nei prossimi anni. Nel caso del mio ultimo libro il ritrovamento di un corposo fascicolo riguardante il periodo dell'occupazione tedesca costituisce un importante contributo alla ricostruzione delle vicende politiche, militari ed economiche non solo a livello locale ma in ambito nazionale. È un patrimonio di documenti molto importante e piuttosto raro perché la gran parte degli archivi di quel periodo è andata distrutta".

 

nr. 33 anno XX del 19 settembre 2015

Laverda Breganze (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)



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