NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Molière tra testo e realtà

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

facebookStampa la pagina invia la pagina

Molière la recita di Versailles

Durante l’intervallo il suo gruppo “I virtuosi del Carso” mettono in scena un vero e propri entr’acte musicale ingraziandosi il pubblico con la canzone “I love you Vicenza”. Lo stile è un po’ gipsy, un po’ punk alla Gogol Bordello e swing alla Django Reinhardt. L’entr’acte era una forma molto in voga all’epoca e tante volte ebbero un successo autonomo come piccole opere musicali da cui poi nascerà l’opera buffa vera e propria. È stata un’idea sua riprendere questa forma teatrale o è stata proposta dal gruppo?

“È difficile dire da dove nasca un’idea; io ho composto il gruppo perché aveva certe caratteristiche e quindi avevo necessità di un certo tipo di musica. alcuni di loro hanno collaborato con me, ho fatto 5 regie teatrali negli altri 3 anni: Cimarosa, Donatoni, musica contemporanea, Puccini. A me piace tutta la musica però questo gruppo ha queste caratteristiche e questo peso specifico quindi è giusto così”.

Ad un certo punto il re disdice la commedia prevista e ne commissiona un’altra da preparare in pochissime ore e che piaccia alla Chiesa perché ha come ospiti dei prelati. Entrate tutti vestisti da clerici con tanto di incenso vero e lei è il papa col berrettino di Che Guevara. Legge l’enciclica in cui concede benefici a privilegiando i gay perché son gli unici che vogliono sposarsi e perché è meglio crescere in una famiglia gay che in una della ‘ndrangheta. Bergoglio è imitatissimo dagli attori comici che lo elogiano pur facendo satira. Quante volte è successo nella storia del teatro che un personaggio di tale peso politico e spirituale venisse “glorificato” da una categoria di artisti che demolisce praticamente tutto?

Molière la recita di Versailles (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)“Noi facciamo un discorso abbastanza provocatorio, non è l’imitazione del papa, è un po’ più spostato da una parte, anche se su questo papa c’è ben poco da dire su quello che esprime e su quello che fa, non c’è critica. Papa Wojtyla e Ratzinger per i comici erano spunto di satira, questo è spunto per altre cose. Però è un periodo strano, per dire che se Fiorella Mannoia dice delle cose che sono uguali a quelle che ha detto il papa l’altro giorno, non perché Fiorella Mannoia è un papa ma è stata criticatissima da Aldo Grasso sul Corriere in prima pagina. Probabilmente non gli piace la Fiorella Mannoia ma sicuramente non farà anche lui un articolo contro il papa!”.

Lei spesso è molto tagliente e quasi disturbante su alcune ferite sociali che a volte non sono ancora rimarginate: famosa una sua battuta su Hitler che dice a Dio che deve scendere in Terra perché vuole uccidere altri 10 milioni di ebrei e due olandesi, Dio gli chiede perché i due olandesi e Hitler ribatte che questa è la prova che degli ebrei non frega niente a nessuno. In questa pièce racconta di uno sloveno, un triestino e un africano che in una nursery subiscono uno scambio di neonati, il triestino si tiene stretto il bambino di colore e dice che non lo mollerà finché non sarà uscito lo sloveno. Lo scopo di battute e barzellette tanto taglienti, e a volte forse anche riservate a un pubblico che si sente coinvolto personalmente, forse non è solo di far ridere.

“No perché credo che le migliori storiellette siano in fondo reazionarie e razziste, sotto un certo punto di vista, e servono a tirare fuori il razzista che c’è dentro di noi. Questa è un ‘epoca in cui uno dice “io non sono omofobo MA…”, “Io non sono razzista MA…”.

Perché molto spesso il pubblico pensa che l’attore che dice certe cose sposi quello che sta dicendo sennò non le direbbe.

“Mmmh, no, questo riguarda un certo tipo di satira: io sposo quello che c’è nell’aria, non quello che penso io”.

Renzi vuole stanziare soldi per la salvaguardia della cultura perché si è capito che è ciò che i terroristi islamici vogliono distruggere. Perché non si è fatto niente per salvare Palmira o non si è scesi in piazza quando hanno ucciso il direttore degli scavi archeologici o quando hanno messo le bombe nel museo del Bardo dove è conservato l’unico ritratto di Virgilio?

“I politici italiani non possono fare i conti senza i trafficanti d’armi, come tutti gli altri Paesi: abbiamo venduto 28 caccia al Qatar che è il migliore finanziatore dell’Isis e non siamo gli unici”.

Ma anche l’opinione pubblica non si è mobilitata, forse per un discorso di prossimità?

“Beh 25 anni di tv commerciale, che gliene frega?”.

Mica solo in Italia.

“È globale, mi verrebbe da dire, la cosa: non mi stupisco né mi sconvolgo. Credo che ci siano molte cose che non sappiamo e veniamo teleguidati sulla pietà, sulla corruzione e il coinvolgimento emotivo che dura i tempi di quanto stai in prima pagina. chiaro che la strage di Parigi è orribile però io ho degli amici a Baghdad e hanno 8 attentati al giorno di media, io trovo orrendo anche quello”.

Ma secondo lei ci sarà una sensibilizzazione maggiore verso la protezione della cultura e delle arti performative?

“Mah, boh, io conto solo sulle mie forze, non su quelle che NON mi regalerà Renzi”.



nr. 44 anno XX del 5 dicembre 2015

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar