NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Interventi

La qualità del servizio di nettezza urbana da dove nasce?

di Mario Giulianati
30 gennaio 2016

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Interventi

La qualità del servizio di nettezza urbana da dove nasce?

 

cassonetti (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Nelle attività private quando la proprietà, comunque strutturata, decide di aumentare la produzione, allo scopo di avere un mercato migliore e quindi più redditizio, pensa a delle innovazioni, a dei nuovi prodotti, a ricercare i mezzi necessari tramite le banche se pur mettendo in gioco le proprie risorse. Poi, effettuato il processo di innovazione, sia tecnologica che commerciale, punta a recuperare quanto investito e magari a ritagliarsi qualche utile. Cosa questa non solo legittima ma necessaria de l’azienda vuol definirsi sana e competitiva. Per l’ente pubblico le cose stanno diversamente. Però è diventato di moda, da qualche anno, a definirsi anche esso “azienda”. Così che abbiamo, ad esempio, l’azienda Comune, l’azienda USLL, l’azienda Regione e via dicendo. Quindi, in teoria, seppur la mission è di natura diversa, però la tendenza è quella di utilizzare metodi aziendalistici privati per erogare servizi pubblici. Dopo aver sentito suonale le trombe e le trombette, annunciando questo metodo e esaltandolo, in realtà il gioco viene fatto a metà. Quando va bene. I treni italiani, quelli di Stato, affidati ad aziende a regime privatistico, cosa giustissima se l’affidatario si muove totalmente su questo binario, ma non lo fa se non parzialmente. Per migliorare il servizio, che spesso si è rivelato non privo di carenze strutturali anche pesanti, serve denaro fresco.

DALLA_POZZA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)E qui varia la musica. Il privato va in banca, il pubblico aumenta, preventivamente i prezzi, e con questo ritiene di ricavare i mezzi per far fronte alle migliorie ammettendolo nei confronti dell’utenza e quasi facendosene un vanto. Viene con le Ferrovie dello Sato, avviene con i servizi locali. Lo fa il Consorzio dell’acqua, certamente autorizzato da leggi e norme. Lo fa il Comune di Vicenza, e migliaia di altri Comuni, ora aumentando la tassa rifiuti, sempre con la fata Morgana del miglioramento del servizio stesso. Il Consorzio delle acque ti dice che tutti gli utili, quindi il sistema regge e produce, vengono utilizzati per nuovi investimenti. Il cittadino-utente sa che il denaro che ha anticipato ha reso e viene riutilizzato a favore, si deduce dalle dichiarazioni del Presidente Guzzo, della utenza. Questo è, almeno sotto questo profilo, una buona cosa. Ma per quanto riguarda i servizi comunali, specificatamente la raccolta dei rifiuti, questo non è dato minimamente di conoscere. Vi è o non vi è un utile nella raccolta differenziata? E a quanto ammonta? E come viene utilizzata? - Ed infine è stato fatto un qualche ragionamento in riferimento alla razionalizzazione del servizio che produca il doppio utile: un risparmio e un miglioramento? Se le cose stanno così allora si può anche considerare parzialmente positiva la scelta assessorile. In caso contrario l’Assessore Dalla Pozza non fa che pestare l’acqua nel mortaio e le prime difficoltà le crea proprio all’azienda operatrice.

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