NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La gatta sul tetto è… un dramma familiare

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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La gatta sul tetto è… un dramma familiare

C’è un altro aspetto molto interessante e attuale che viene descritto magistralmente: l’alienazione data dalla dipendenza. È un testo abbastanza corale, ma Brick è il perno della situazione, eppure lui rispetto agli altri parla poco perché è ubriaco dall’inizio alla fine della pièce, è completamente incosciente dei problemi che provoca, tanto che il padre lo sprona: ti do da bere se mi dici che cos’hai, perché. E lui risponde, almeno apparentemente, a caso, solo per averne ancora.

“Si. Sai che è la prima volta che me la chiedono questa cosa, nonostante sia il motore portante di Brick? L’alienazione di lui secondo me deriva sempre da quel trauma che è la perdita di Skipper, di quella amicizia tra diecimila virgolette: la dipendenza dall’alcool per lui è una via d’uscita, come tutti quelli che sono assuefatti da una dipendenza. C’è una battuta in cui dice: “io voglio evadere”. Si costruiscono una gabbia da cui non possono uscire mai più, forse".

Si ma per chi è fuori questa persona esiste. È spenta, ma esiste.

“È spentissima ma si vuole spegnere sempre di più durante lo spettacolo fino a quando dice: “Io non sono vivo come Maggie ma sono ancora vivo". Poi è fondamentale l’impianto che crea Tennessee Williams perché il personaggio di Maggie è veramente la vita: l’unica persona che riesce in qualche maniera, le ha provate tutte, un’ora e mezza ci parla e lui niente e alla fine si inventa la gravidanza".

Cosa ti ha fatto più riflettere di questo testo?

“Intanto quanto sia importante e fragile l’identità di ognuno. Tu “sei” fin quando le persone ti riconoscono in qualche maniera e sono in grado di riuscire ad infilarti in una categoria; nel momento in cui uno ne esce fuori, che cos’è? Lui era una promessa del football, orgogliosissimi del figliol prodigo, poteva essere il self made man americano per eccellenza, lo sportivo che potenzialmente potrebbe diventare il presidente degli Stati Uniti e anche in questo è meraviglioso. E ti dirò che secondo me quel sogno è finito perché lui non era eccezionale. Finito questo (e finita anche quella storia di amore-amicizia particolare col suo migliore amico, forse l’uomo che ha più amato e da cui si è sentito più amato in assoluto ) che cos’è? Quindi l‘identità è una cosa fondamentale, l’omosessualità, la famiglia, l’ipocrisia, il rapporto con la madre, col padre, con una donna , quanto una donna è più forte di un uomo. Anche perché poi, di questo rapporto di amicizia- amore tra Skipper e Brick, in realtà, lui non ci dice niente. È questa la grandezza: crea qualcosa sul nulla. Tant’è vero che fa dire le stesse identiche cose: all’inizio dello spettacolo Maggie dice a Brick tutto quello che è successo, quasi come se lui non lo sapesse cosa è successo quella notte famosa tra Maggie e Skipper e quando c’è la rivelazione con la grande scena con il padre, Brick ripete le stesse identiche cose, quindi le sapeva. Quindi sono 10mila cose, soprattutto l’ipocrisia dentro a questa o forse dentro a tutte le famiglie: per sopravvivere a dinamiche che naturalmente e endemicamente si creano dentro a una famiglia, Tennesse Williams dice che forse l’unico modo è l’ipocrisia oppure ti uccidi oppure ti ubriachi".

La gatta sul tetto è… un dramma familiare (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Tu hai partecipato anche a “Romanzo Criminale” di Stefano Sollima, che ha diretto anche “Gomorra”, due grandissimi successi. Ora vanno molto le crime stories, anche dalla Scandinavia, e sui social ci sono gruppi d’ascolto che seguono le serie tv da tutta Europa, Italia compresa. Come mai si è creato questo fenomeno delle serie tv europee di qualità orientate prevalentemente alla crime story tanto quasi da surclassare quelle americane?

“Da che mondo è mondo il crimine è affascinante e forse ci siamo resi conto che anche da noi non siamo proprio delle brave persone, in Europa: le serie che sono arrivate dal Nuovo Mondo, che si è creato tramite violenza e guerre, perché l’America è stata creata da tutti gli ex galeotti d’Europa, grosso modo… forse adesso che nell’ultimo secolo abbiamo fatto gli stessi errori e stessi crimini verso chi era meno fortunato di noi o abbiamo ritenuto esserlo e, anzi, ce li abbiamo spinti ancora di più. Ci sto pensando ad alta voce con te. Il mondo delle serie tv sta iniziando adesso da noi. A parte “La piovra”, noi siamo stati i primi nel 2008 ad uscire fuori dall’Italia, in 80 paesi noi e in 200 “Gomorra”. Evidentemente ci siamo resi conto, come broadcast e produttori, che il futuro dell’audiovisivo è nella lunga serialità che deve essere competitiva nel mondo".

La gatta sul tetto è… un dramma familiare (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Hai preso parte anche al film di Woody Allen “To Rome with Love”, eravate un gruppo di attori italiani. Il film è oggettivamente zeppo di luoghi comuni sull’Italia. Voi da dentro come lo avete vissuto?

“Non ci hanno dato nemmeno la sceneggiatura, ci hanno dato la scena e basta: sai cosa andrai a fare ma non sai dove ti inserisce, cosa è successo prima e cosa succederà dopo. Quindi proprio un giorno di vacanza straordinario insieme a Woody Allen, Roberto Benigni e altri attori amici che ci conoscevamo tutti e hai visto Woody Allen che ti ha detto due cose durante la scena, quindi va più che bene".



nr. 05 anno XX del 13 febbraio 2016

La gatta sul tetto è… un dramma familiare (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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