NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Acque di Terraferma: il Vicentino

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

facebookStampa la pagina invia la pagina

Acque di Terraferma: il Vicentino

Qual è il messaggio principale che avete voluto dare al lettore nel pubblicare questo volume?

Acque di Terraferma: il Vicentino (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Al lettore si è voluto in primo luogo ricordare la necessità della conoscenza del territorio per la comprensione delle sue dinamiche. Una conoscenza di lungo periodo, perché gli effetti dell’intervento dell’uomo sull’ambiente si manifestano a medio e lungo termine e perché le comunità del passato possono insegnarci molto sulle modalità di rapporto con i fiumi e di gestione delle acque. Si sono voluti comunicare gli esiti di uno studio scientifico con una prosa piana, rivolgendosi non tanto agli esperti e agli accademici, ma a quanti, vivendo il territorio, desiderino capire prima di giudicare, capire per attuare, anche come cittadini, le scelte più idonee nel loro agire territoriale".

Qual è secondo lei, nel Vicentino, il ruolo che le comunità antropiche e le amministrazioni giocano nei confronti della risorsa acqua?

"Vorrei piuttosto rispondere indicando, coerentemente alle problematiche affrontate nel volume, quale, secondo me, dovrebbe essere il loro rispettivo ruolo nella gestione del territorio e nella prevenzione delle emergenze: le comunità dovrebbero comprendere ed interagire per conoscere rischi e potenzialità del territorio; promuovere una educazione di rispetto dell’ambiente e delle sue fragilità. Alle amministrazioni compete la mediazione tra tutte le esigenze: la sicurezza in primis, le necessità di sviluppo in secondo luogo, mantenendo un dialogo con le comunità coinvolte, a monte e a valle, per uscire dalle visioni interessate e salvaguardare la regione geografica nel suo insieme".

La vasta bibliografia in coda al volume indica che l'opera è stata molto laboriosa: quanto tempo c'è voluto e quali difficoltà avete incontrato?

"Come è stato precisato nel testo, il volume sintetizza una serie di studi focalizzati su singoli siti interessati dalla progettazione di opere per la difesa idraulica. Le relazioni prodotte per i tecnici hanno richiesto un approfondito esame della letteratura esistente in materia e della documentazione archivistica di settore. La rielaborazione dei materiali per offrire un quadro del territorio vicentino ha richiesto i tempi lunghi dei lavori che coinvolgono più autori. Gli studi sulle singole aree, ovviamente, si giovano anche delle conoscenze pregresse, sia di chi ha diretto la ricerca che dei singoli ricercatori".

Acque di Terraferma: il Vicentino (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Cosa si sta facendo per evitare altre tragedie come la recente alluvione a Vicenza e nel Veneto?

"Come è noto la Regione ha individuato e sta realizzando una serie di opere ritenute necessarie, secondo un ordine di priorità e in relazione agli stanziamenti di risorse".

Pensa che una materia come questa dovrebbe essere trattata anche dalla Scuola, per far capire ai giovani l'importanza della risorsa idrica, i suoi rischi e i pericoli?

"Per recuperare quella conoscenza del territorio e delle sue dinamiche storiche, che si è già indicata come indispensabile, e per promuovere una sensibilità ambientale necessaria a prevenire i dissesti idrogeologici e a tutelare risorse che non sono inesauribili, la scuola può avere un ruolo fondamentale. Le materie istituzionali alle quali affidare questo compito educativo già esistono, basterebbe mettere in sinergia i contenuti delle scienze della terra con gli approcci più moderni allo studio della geografia e della storia, partendo dal vicino, dal territorio in cui gli alunni delle scuole primarie vivono e dove si colloca la loro scuola".

 

Sandra Vantini, vicentina di Montebello, è professore ordinario di Geografia all’Università degli Studi di Verona. Geografa storica, ricercatrice esperta di cartografia dei secoli passati, sempre attenta alle problematiche territoriali, sin dagli anni ottanta si è occupata dello studio delle acque vicentine. Privilegiando nelle sue ricerche gli studi relativi alla cartografia storica, contempera l’uso delle fonti iconografiche e documentarie nella ricostruzione dei paesaggi urbani e rurali del passato.

Lucia Masotti è professore aggregato all’Università degli Studi di Verona. Da anni si dedica all’evoluzione delle regioni fluviali attraverso la ricerca della documentazione cartografica del passato, lo studio dell’interazione uomo-ambiente e dei paesaggi culturali che insistono in territori interessati da dinamiche di rischio. Recentemente è stata chiamata a presentare le sue ricerche presso atenei stranieri, quali la University of Chicago, la Hebrew University of Jerusalem e l’Universidad Nacional de Colombia.

 

nr. 13 anno XXI del 9 aprile 2016

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar