NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Le amiche che non ho più

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Le amiche che non ho più

Quelle donne non le conoscevi, eppure le consideri amiche: perché?

Le amiche che non ho più (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Perché ho passato gli ultimi tre-quattro anni della mia vita occupandomi delle loro storie, indagando ogni giorno sulle loro tragedie e ho imparato a conoscerle tramite le loro amiche, i loro parenti, i loro vicini di casa e persino i loro carnefici. E così le ho amate fino in fondo come se fossero state sempre mie amiche; delle amiche che, ahimè, oggi non ho più. Ma alle quali voglio bene e che ricordo, ogni giorno, tramite le mie inchieste, come a portare un fiore alla loro memoria”.

Tra i tanti "casi" che hai seguito, qual è quello che ti ha colpito di più?

“Sicuramente il caso di Roberta Ragusa la mamma di Gello di San Giuliano Terme scomparsa nel nulla una fredda notte di gennaio. Roberta, a detta del marito Antonio, sarebbe uscita di casa quella sera con indosso solo un pigiama rosa, senza soldi, documenti, senza borsa, lasciando una lista della spesa misteriosamente incompleta, tanti impegni per il giorno successivo, ma soprattutto due figli meravigliosi che amava alla follia e che non avrebbe mai abbandonato. Tutte le mamme di Italia si sono immedesimate in Roberta, una donna ad oggi ancora scomparsa, che il marito Antonio Logli, a lungo indagato, poi prosciolto ed ora in attesa del giudizio di nuovo giudice, non ha mai cercato. Secondo lui sua moglie si sarebbe allontanata volontariamente il seguito a una perdita di memoria. Un uomo che, non sappiamo oggi, se sia responsabile di questa scomparsa, ma che sicuramente tradiva sua moglie, che si è portato in casa la sua amante dopo pochi mesi, che ha mentito agli inquirenti, e che non ha mai urlato "aiutatemi a trovare mia moglie". Rimangono ancora tanti dubbi su di lui, questa è una storia aperta, sulla quale non smetterò di indagare. Per Roberta, per le donne, per la verità”.

Dopo la cronaca, rimane l'aspetto umano... come ti sei sentita seguendo la storia di Roberta?

“Ogni storia ti trasmette delle sensazioni, ti porta a fare delle riflessioni, ti responsabilizza a fare il tuo lavoro ogni giorno con il massimo della coscienza e della professionalità, perché parliamo di persone umane, di tragedie, di famiglie che soffrono. Mi sono affezionata a Roberta, rivedo quel video meravigliosi di lei che guarda la sua bambina ballare ad un saggio di danza, girato pochi mesi prima di sparire e mi si stringe il cuore perché Roberta merita la verità per i suoi figli, per chi la ama, per la sua famiglia, per la sua dignità”.

Le amiche che non ho più (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Scrivi di non amare la parola femminicidio... ci racconti perché?

“Il femminicidio è un fenomeno terribile, la prima causa di morte in Europa: numericamente supera le morti per cancro. Questo ci dà la percezione di quanto sia diffuso e capillare questo dramma; io come donna non posso accettarlo. È come distruggere il genere femminile con la sua infinita bellezza, in un soffio. Continuerò nella mia professione di giornalista a testimoniare per la lotta alla violenza sulle donne, e contro il femminicidio. Questa per me è una battaglia morale e professionale importantissima”.

Infine, una tua riflessione generale: perché le donne continuano ad essere vittime di violenze e crimini brutali?

“Perché nonostante le tante conquiste ottenute in questi anni, manca ancora una cultura di assoluto e totale rispetto per le donne ed è compito fondamentale delle madri educare i figli nel rispetto degli altri. Le donne sono davvero il motore del mondo, sono fortissime ma al contempo hanno una fragilità che troppo spesso alcuni uomini riescono a cavalcare. Ma il mio libro non vuole essere un attacco al genere maschile, quanto semplicemente un monito alle donne a prestare davvero attenzione a quello che succede nelle loro vite, in un paese in cui non siamo abbastanza tutelate”.

 

Francesca Carollo, thienese, è inviata e volto di Quarto Grado, programma televisivo in onda su Rete 4. Dopo la laurea in Giurisprudenza, nel 2002 si trasferisce a Bruxelles, dove lavora per un anno al Parlamento Europeo. Giornalista professionista dal 2008, ha lavorato come autrice e caporedattrice a TV Moda, passando quindi alla redazione di Studio Aperto. Tra il 2012 e il 2015 è stata inviata per Mattino Cinque, Pomeriggio Cinque, Domenica Live, Segreti e Delitti. Collabora inoltre continuativamente con il programma Quinta Colonna.

 

nr. 20 anno XXI del 28 maggio 2016

Le amiche che non ho più (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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