NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Vicenza, la città disvelata

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Vicenza, la città disvelata

Come è nata l'idea per questo libro su un aspetto così inconsueto della città?

Vicenza, la città disvelata (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"L’idea nasce da un filone di studi storico-istituzionali sulla giustizia penale, e specificamente sul processo penale, portato avanti da diversi anni dal prof. Claudio Povolo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e da alcuni suoi allievi. Da una parte la dimensione giudiziaria circoscrive il concetto di luogo, attraverso le voci che emergono dalle carte dei fascicoli processuali. Dall’altra tale dimensione consente non solo di penetrare negli aspetti di un’attività giudiziaria che incideva sulla vita della comunità urbana, ma ancor più significativamente permette di svelare il reale spessore delle tensioni in gioco nelle diverse vicende narrate, le gerarchie di potere coinvolte e, in definitiva, la valenza politica del processo penale medesimo".

Che tipo di città era Vicenza in quel tempo, che aria si respirava?

"I casi raccontati offrono degli spaccati di vita della Vicenza asburgica. I percorsi attraversati dalle narrazioni ci restituiscono la città, dal centro ai quartieri periferici, nella sua fisionomia e frequentazione ottocentesca. Un dato interessante è sicuramente quello di una realtà vivace anche nelle ore notturne, animata, tra le altre, da figure quali osti, musici e avventori dei locali delle più diverse provenienze sociali. Dalle carte processuali emergono le tensioni e i conflitti presenti e il tentativo dell’autorità austriaca di interpretare tali complesse dinamiche comunitarie. L’individuazione delle scene del crimine e degli itinerari percorsi dai protagonisti delle vicende considerate è facilitata dall’allegata sezione cartografica del catasto austriaco".

Chi, come voi, sceglie l’indagine storica quali ostacoli e difficoltà incontra nel proprio lavoro di ricostruzione?

"In questo caso specifico il problema fondamentale è quello di un’analisi critica delle informazioni trasmesse dai fascicoli processuali. E’ una documentazione dallo straordinario valore etnografico che però rinvia a una molteplicità di eventi interpretati da soggetti, quali magistrati e loro ausiliari, impegnati ad individuare eventuali comportamenti penalmente rilevanti. In generale, invece, in situazioni più sfortunate, alcune difficoltà possono sorgere fin dalla fase iniziale di reperimento delle fonti che, per motivi di carattere conservativo o di accessibilità, possono risultare assenti o di difficile reperimento".

Vicenza, la città disvelata (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Quale è stato per voi l’episodio più singolare, quello che più vi ha colpito?

"Non si tratta tanto di un singolo episodio, quanto piuttosto della totalità e della complessità delle tematiche e delle problematiche correlate alle vicende narrate, prima fra tutte quella affascinante della ricerca di una verità storica a partire da una diversa sensibilità investigativa veicolata dal fascicolo processuale. E tutto questo pur nel rispetto dell’approccio metodologico di ogni singolo studioso che ha contribuito con il proprio saggio alla realizzazione del volume".

Ad un giovane ricercatore che volesse studiare la Vicenza del passato, quali suggerimenti dareste?

"Un punto fermo è rappresentato dal patrimonio documentario custodito presso le istituzioni culturali della città, Archivio di Stato e Biblioteca Civica Bertoliana in primis, che costituisce un vero e proprio tesoro per lo studio della storia del capoluogo e della provincia nelle diverse epoche, compresa quella poco conosciuta del periodo asburgico che con questo libro si è tentato, almeno parzialmente, di approfondire".

 

Vicenza, la città disvelata (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Eliana Biasiolo si è laureata in Storia all'Università Ca' Foscari con una tesi sulla corte d'appello di Venezia nel 1848-49, pubblicata nella rivista Studi Veneziani (Pisa-Roma 2009). Ha collaborato con la stessa università a diversi progetti sul Lombardo-Veneto e al progetto europeo Shared Culture, inerente i rapporti tra Repubblica di Venezia e il suo Stato da Mar. Il suo ambito di ricerca riguarda la storia delle istituzioni politiche e giudiziarie in epoca veneziana e nell'Ottocento. Ha curato il volume Voices from Istria (Cierre edizioni 2015).

 

Luca Rossetto collabora con il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari di Venezia ed è chercheur associé presso l'Umr Telemme dell'Aix-Marseille Université. Di recente ha conseguito l'abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore di seconda fascia di storia delle istituzioni politiche. I suoi interessi di studio riguardano la storia delle istituzioni politiche in età moderna e contemporanea, con particolare riferimento all'area veneta. Tra i lavori più significativi, la monografia Il commissario distrettuale nel Veneto asburgico. Un funzionario dell'Impero tra mediazione politica e controllo sociale, 1819-1848 (il Mulino 2013). Ha curato il volume Venezia e lo Stato di terraferma tra storia e mito (Stamperia della Provincia di Treviso 2008).

 

nr. 27 anno XXI del 16 luglio 2016

Vicenza, la città disvelata (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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