NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Cieli fiammeggianti e guerra fredda

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Cieli fiammeggianti

In che modo il territorio vicentino fu interessato dal progetto Base Tuono?

Cieli fiammeggianti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Vicenza ed il suo territorio sono stati un punto focale del sistema difensivo NATO fin dal 1955 quando le truppe d’occupazione lasciarono l’Austria e gli americani si trasferirono parte nella base livornese di Camp Darby e parte nella caserma Ederle, dove dieci anni dopo si sarebbe insediata la SETAF (Southern European Task Force). Nel 1959 la città divenne anche sede di uno dei tre Reparti di cui era composta la 1a Aerobrigata dell’Aeronautica cui era affidato il sistema missilistico Nike, che aveva il Comando a Padova. Dal 7° Reparto di Vicenza dipendevano quattro Gruppi IT (Intercettori Teleguidati, in altre parole i missili antiaerei) tra cui il 64° di Monte Grappa ed il 66° di Monte Toraro erano in territorio vicentino, mentre il 67° di Monte Calvarina era diviso fra la provincia di Vicenza e quella di Verona. Quest’ultimo era dotato di missili con teste nucleari pronte all’impiego. Nel 1962 inoltre, a Vicenza si insediò il Comando della 5a Forza Aerea Tattica Alleata (ATAF), mentre dal 1965 al 1988 la Ederle ospitò anche il 559° Gruppo d’artiglieria dell’esercito americano, che gestiva le teste di guerra nucleari W-31 installate sugli Hercules dell’Aeronautica e provenienti dal sito Pluto di Longare. Nel libro l’impiego dei missili è descritto in modo dettagliato, comprese le procedure nucleari".

Nel libro si legge che "Rumor voleva la logistica e il lancio a Tonezza, mentre Piccoli spingeva per il Trentino"...

"Anche qui va detto subito che tali considerazioni non si reggono su documenti, bensì su voci concordi e plausibili. Mariano Rumor e Flaminio Piccoli, esponenti di vertice della Democrazia Cristiana, cercavano di fare gli interessi del loro bacino elettorale, rispettivamente veneto e trentino. Quando i militari individuarono il Toraro, che è nel comune di Arsiero, come monte ideale per collocarvi i radar di una delle dodici Basi italiane dei missili Nike, le zone in cui costruire l’Area di Lancio e l’Area Comando si dovettero cercare inevitabilmente o sul versante veneto della montagna, o su quello trentino. Il Comando era progettato come una sorta di cittadella militare con strutture ed alloggi per duecento persone ed inizialmente era stato previsto ad un paio di chilometri da Folgaria: questo è un dato di fatto, tant’è vero che il perimetro era stato picchettato. Rumor, che a Tonezza aveva un villino, vide per quel piccolo centro cui era tanto legato un’opportunità da non perdere. Lui era Ministro, Piccoli un semplice parlamentare ed il Comando sorse a Tonezza. L’Area di Lancio fu invece costruita a Passo Coe, in territorio folgaretano".

Come si inquadra oggi la Base nel territorio e quale futuro ha?

Cieli fiammeggianti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Base Tuono è un sito museale unico, il cui allestimento si è arricchito di anno in anno con componenti delle basi Nike che, a causa della dismissione e conseguente distruzione che ne è stata fatta, ora sono diventati pezzi unici. Un ampliamento espositivo progressivo: basti pensare che neppure due mesi fa è stato montato il settimo missile. I visitatori continuano ad aumentare e nella stagione 2015 è stata superata la soglia dei ventimila. Non è davvero poco pensando che Base Tuono si trova a 1600 metri e che per oltre cinque mesi all’anno la neve ne impone la chiusura. La sua credibilità di testimone di un importante e lungo capitolo di Storia è accreditata dall’Aeronautica Militare ed è proprio sulla sua potenziale capacità di proporsi con valenza storico didattica, ossia culturale, che l’amministrazione comunale di Folgaria intende valorizzarla".

Quale ruolo rivestono oggi queste strutture militari, in tempo di pace?

"Quando si dice che per progettare il futuro bisogna conoscere il passato non si fa né retorica né esercizio di banalità. Visitando le fortificazioni, le trincee, i sacrari che testimoniano la Prima e la Seconda Guerra mondiale il pensiero corre inevitabilmente alle carneficine che sono state a fondamento delle libertà di cui godiamo oggi e diventano un monito ad evitare il ripetersi di queste grandi tragedie umane. La Guerra fredda, fortunatamente, non ha eroi da ricordare né teatri di guerra da sacralizzare ed in Italia non ha lasciato neppure ricorrenze da onorare. Però l’umanità intera corse i maggiori pericoli proprio durante la seconda metà del secolo scorso e poter vedere e toccare con mano alcuni degli strumenti ai quali per decenni fu affidata la strategia della deterrenza non può che stimolare riflessioni sui rischi trascorsi. Si spiegano così i tentativi attualmente in corso di recupero di alcuni siti che, sul territorio italiano, ebbero rilevanza in ambito NATO. Si può dire che Base Tuono abbia fatto scuola".

 

nr. 28 anno XXI del 23 luglio 2016

Cieli fiammeggianti (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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