NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Villa Loschi Zilieri Motterle la storia diventa collana

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

facebookStampa la pagina invia la pagina

Villa Zileri

Come si inserisce il complesso di Villa Zileri nel contesto paesaggistico e architettonico vicentino?

Villa Zileri (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Villa Loschi Zileri Motterle rappresenta una delle ville più affascinanti del Vicentino. Esca nasce nel XV secolo a partire dai primi insediamenti in loco da parte dei Loschi, che qui si trasferirono permutando con il monastero di San Felice (antico possessore di questi campi) altri beni di loro proprietà. Apparentemente queste terre sembravano meno redditizie e la permuta poco conveniente alla famiglia, ma opportune opere di bonifica e una sensibilità particolare dei vari esponenti Loschi nei confronti dell'agricoltura consentirono al casato di affermarsi come uno dei più potenti del Vicentino. La villa nacque per gradi e il primo sistematico lavoro di ristrutturazione organica, volto a dare una veste sontuosa all'edificio, risale al termine del XVII secolo. Ma fu solamente con Nicolò Loschi, committente raffinato che volle celebrare la nobiltà veneta ottenuta dalla sua famiglia, e con l'architetto Francesco Muttoni che si operò, tra il 1729 e il 1734, una sorta di rivoluzione del complesso architettonico. Architettura e paesaggio si compenetrano secondo un disegno affascinante e intelligente. Uno scalone interno rappresenta il nodo di svolta dell'intero edificio e l'autentico trait-d'union tra interno ed esterno. Un disegno sostanzialmente inedito di Muttoni sulle finalità dello scalone viene presentato proprio nel nostro libro. Mentre si completava la nuova villa, vero e proprio esempio di prestigiosa residenza settecentesca, il committente Nicolò Loschi già aveva preso accordi con il più illustre pittore veneziano dell'epoca, Giambattista Tiepolo, che nel corso del 1734 provvide alla realizzazione di un ciclo di affreschi di indiscussa freschezza inventiva e di superba perizia formale".

Gli affreschi: quali sono i principali pregi e perché sono considerati così preziosi?

"Gli affreschi sono di una qualità incredibile. Si pensi che il recente restauro si è limitato sostanzialmente a una ripulitura o poco più dei dipinti. La conservazione - come spiegano nei loro saggi Chiara Rigoni e la restauratrice Silvia Ulizio - era, si può dire, quasi perfetta, grazie al fatto che la villa è sempre stata vissuta e curata nel migliore dei modi da parte di coloro che l'hanno abitata nel corso dei secoli, sino agli attuali proprietari, i Motterle. Si tratta di un intervento particolarmente curato da parte del pittore e questa cura ha indubbiamente contribuito alla conservazione ottimale delle pitture. Quello che abbiamo di fronte, entrando in villa, è un racconto di scene allegoriche, che spiegano, passo dopo passo, guidando il visitatore dallo scalone alla sala d'onore, le ragioni dell'ottenimento del titolo nobiliare da parte dei Loschi: una Nobiltà che, per l'appunto, non è casuale, ma che si fonda sul Merito. E non a caso sono esattamente queste due figure a impaginare il racconto simbolico impalcato, come tante scene teatrali (e sappiamo quanta passione avesse il Tiepolo per il melodramma), sulle pareti della villa. Sino all'esplosione del soffitto nella sala nobile della villa, con la raffigurazione imperiosa del trionfo della Gloria annunciato dalla Fama e dalle Virtù cardinali, in un turbinio di figure svolazzanti costruite attraverso i consueti guizzi di pennellate. Nicolò Loschi aveva ottenuto un riconoscimento importantissimo a lungo sognato dai suoi avi, e Tiepolo fu in grado di celebrarlo, con inusitata freschezza, nel migliore dei modi".

Come saranno i prossimi volumi della collana dedicati alla villa e perché questa scelta editoriale?

Villa Zileri (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"A villa Zileri non ci troviamo esclusivamente di fronte a una bella villa, ma, anzi, a un complesso vasto e importantissimo sotto molteplici aspetti. Le questioni architettoniche e pittoriche, ben illustrate nel volume appena uscito - e per il quale mi preme l'obbligo di ringraziare tanto la co-curatrice Serena G. Motterle, con la quale il lavoro per questo volume è stato sempre piacevole e appagante, quanto l'editore Cierre per l'ottima qualità che ha garantito a tutti i livelli di lavorazione del libro - . Ma oltre alle questione pittoriche ed architettoniche se ne aprono inevitabilmente altre. E di fondamentale natura. La villa si inserisce in un parco vastissimo e di grandissimo valore storico, botanico, naturalistico. È inevitabile che un volume specifico debba essere dedicato a esso e alla problematica dei giardini delle ville venete del Settecento, all'interno della cui casistica andrà situato il discorso specifico del parco. Inoltre nel complesso della villa si conserva la cosiddetta grotta delle conchiglie risalente al Seicento, un luogo decisamente pittoresco e affascinante e meritevole di un approfondimento imprescindibile. Così come merita uno studio specifico la chiesetta gentilizia, la cui prima esecuzione risale al XVII secolo ma che - nella versione attuale - si data alla metà dell'Ottocento. I soli interventi in essa del Caregaro Negrin sono sufficienti a chiarire la necessità di uno studio ad essa dedicato. Infine non minore interesse desta l'Archivio Loschi depositato presso la Biblioteca Bertoliana di Vicenza, con la quale è in atto un proficuo rapporto di collaborazione tra i Motterle e la Biblioteca volto alla realizzazione di importanti progetti che saranno di volta in volta presentati a tempo debito. Tutti questi aspetti qui riassunti costituiranno i capitoli di un lungo racconto che troveranno spazio nei libri che progressivamente andranno a comporre la collana".

Come per altri siti artistici, molti vicentini la conoscono solo di fama? E se sì, perché si ripete-conferma questo atteggiamento?

"Molti siti sono conosciuti per fama dai vicentini e non sono mai stati visitati direttamente. Villa Zileri rientra sicuramente - ma immeritatamente - tra questi, in quanto non è mai stata inserita appieno, nonostante il suo intrinseco valore, in itinerari di visita e pacchetti turistici. La vocazione stessa della villa oggi come centro di lavoro e di cultura non muove necessariamente nella direzione di un esclusivo "sfruttamento" della villa in chiave turistica. Certo è vero che, anche alla luce dei recenti restauri, siamo di fronte a una villa autenticamente da riscoprire. Per le sue bellezze, per la sua ricchezza, per il modo in cui è curata e conservata. Per cui il mio invito, in ultima analisi, è veramente di andare a toccare con mano questo luogo incantevole. Il libro stesso ambisce a presentarla secondo un'ottica nuova attraverso le sue ricchezze".

 

nr. 33 anno XXI del 24 settembre 2016

Villa Zileri (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar