NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Vi racconto il mio amico Mario Rigoni Stern

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Mario Rigoni Stern

Come e quando è nata la sua amicizia con Rigoni Stern?

Mario Rigoni Stern (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Circa quindici anni fa. Avevo letto e amato i suoi libri, poi un giorno lessi un'intervista nella quale spiegava la sua passione per scrittori come Ernest Hemingway e Joseph Conrad, che sono da sempre tra i miei preferiti, così lo chiamai e gli chiesi il permesso di fargli visita, ad Asiago. Fu l'inizio di una bella amicizia".

Lei aveva già realizzato un libro di interviste all'autore e altre pubblicazioni su di lui, perché questo nuovo lavoro?

"Perché la vita di Mario Rigoni Stern merita davvero di essere raccontata: ha combattuto su tre fronti di guerra, ha subito 20 mesi di prigionia per il suo rifiuto di aderire alla RSI di Mussolini dopo l'8 settembre, ha poi vissuto in sintonia con l'ambiente e le montagne del suo altipiano dei Sette Comuni. Pur essendo uno scrittore apertamente autobiografico, sono tante le vicende personali che non si trovano nei suoi libri, o che sono appena accennate e meritano di essere approfondite e amalgamate. Solo per fare un esempio, in nessuna delle sue opere racconta per quale episodio aveva meritato la medaglia d'argento: nella battaglia di Kotovskij del 1° settembre 1942, per aver salvato un compagno ferito caricandoselo sulle spalle, restando indietro e rischiando la vita mentre i russi li stavano rincorrendo e accerchiando".

Nei libri di Rigoni Stern è palpabile il grande amore per la montagna, la natura, l'ambiente. Lo potremmo definire un ecologista ante litteram?

Mario Rigoni Stern (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"La passione per la natura lo faceva indignare per gli scempi e le devastazioni dell'ambiente, ricordava spesso una frase di Giacomo Leopardi:"Se l'uomo distrugge la natura, taglia le radici del proprio futuro e di quelli che verranno dopo di noi. Si è sempre battuto contro la speculazione urbanistica e ha sostenuto chi sosteneva con coraggio queste battaglie, come la sua amica Tina Merlin, la giornalista veneta che fu testimone e narratrice sincera della tragedia del Vajont".

Cosa è stato per lei Rigoni Stern: uno scrittore, un amico, un mentore?

"È stato per me quello che è stato e quello che è per tutti quelli che amano i suoi libri; un grande riferimento etico, i suoi valori sono attualissimi: l'amore per la libertà e per l'autonomia di pensiero, la generosità verso i più deboli, il coraggio nel dire di no alle ingiustizie contro gli uomini e contro l'ambiente".

Qual è l'eredità che lui ha lasciato nella letteratura italiana?

"In ambito letterario è un esempio di chiarezza di pensiero e di scrittura, come i suoi amici Primo Levi, Nuto Revelli e Italo Calvino. I suoi libri sono scritti in modo nitido e poetico, pur nella grande ricchezza di vocaboli. Detestava la superficialità e la retorica, secondo lui scrivere e parlare in modo chiaro era un dovere di stile ma anche di etica, privata e pubblica".

 

Mario Rigoni Stern (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Giuseppe Mendicino, nato e cresciuto ad Arezzo, risiede da molti anni in Lombardia dove lavora come Segretario comunale. La sua pubblicazione più nota è Mario Rigoni Stern. Il coraggio di dire no, una raccolta delle più significative interviste allo scrittore di Asiago (Einaudi, 2013). Ha curato per Meridiani Montagne la raccolta di scritti di Mario Rigoni Stern Dentro la memoria (Domus, 2007) e la raccolta di testi di Massimo Mila Montagnes valdôtaines (Domus, 2008). Nel 2014 ha curato il libro di Pierantonio Gios Lettere dal fronte. La corrispondenza di Mario Rigoni Stern e di altri ragazzi dell’altopiano. Per l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani ha redatto nel 2016 la voce Mario Rigoni Stern del Dizionario Biografico degli Italiani. È stato coautore de Il dialogo segreto. Le Dolomiti di Dino Buzzati (2012) e di Rolly Marchi. Cuore trentino (2013), entrambi editi da Nuovi Sentieri Editore.

 

Mario Rigoni Stern è nato ad Asiago nel 1921, ha combattuto tra gli alpini su tre fronti durante la Seconda guerra mondiale (Francia, Albania, Russia), subendo poi venti mesi di lager tedesco per il rifiuto di aderire alla Repubblica di Salò. Ha pubblicato con la casa editrice Einaudi Il sergente nella neve (Premio Viareggio opera prima, 1953), Il bosco degli urogalli, Quota Albania, Ritorno sul Don, Storia di Tönle (Premio Campiello, 1979), Uomini boschi e api, L’anno della vittoria, Amore di confine, Arboreto salvatico, Le stagioni di Giacomo, Sentieri sotto la neve, Inverni lontani, Tra due guerre, L’ultima partita a carte, Aspettando l’alba, Stagioni. Tra i temi principali delle sue opere: il senso della storia e della memoria, la difesa dell’ambiente naturale e un codice etico riconoscibile a tutte le latitudini. È morto nel giugno del 2008.

 

nr. 35 anno XXI dell'8 ottobre 2016

Mario Rigoni Stern (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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