NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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I lembi dei ricordi

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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I lembi dei ricordi

Il libro fa luce su un aspetto meno letterario e più intimo della vita dello scrittore vicentino: perché questa scelta?

I lembi dei ricordi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"L’occasione è stata il tema che l’associazione mondiale dei professionisti museali, ha scelto per la Conferenza generale, tenutasi nel luglio a Milano: “Musei e paesaggi culturali”. Il gruppo che ha condotto la ricerca, poi confluita nel volume, non comprendeva alcun letterato e, invece, molti studiosi attivi nell’ambito dei musei. Il paesaggio in cui sono immerse le due case abitate da Parise negli ultimi anni ci è sembrato un esempio perfetto per capire più a fondo sia l’intimo rapporto che uno scrittore – Parise in particolare – intesse con quanto lo circonda sia il ruolo fondamentale che le case in cui ha abitato – oggi, aperte al pubblico – possono svolgere per conoscerlo e avvicinarsi alla sua opera".

Che rapporto aveva Parise con il paesaggio in cui è vissuto, la Vicenza della giovinezza e il Trevigiano degli ultimi anni?

I lembi dei ricordi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Il rapporto con Vicenza rimase per lui sempre strettissimo, sebbene in modo “carsico”. È sufficiente ricordare lo scenario – soprattutto interiore – di due opere maggiori quali “Il ragazzo morto e le comete” e “Il prete bello”. Ma il testo che lo rivela in modo perfetto è forse “Un sogno improbabile”, dedicato all’amico Piovene, dove la grande protagonista è la stessa Vicenza, di cui sono entrambi figli. Il paesaggio trevigiano è quello del suo ritorno a casa, ossia al Veneto: l’incontro è nato dall’innamoramento per la 'casetta delle fate', in riva al Piave, e le numerose testimonianze da lui scritte rivelano l’intenso coinvolgimento emotivo esteso a comprendere il magico paesaggio intorno e la sua cultura. Qui, Parise ha ritrovato le radici del suo essere scrittore veneto".

Quali tracce ha lasciato Parise nelle case in cui ha vissuto e di cui lei si è occupata?

"Tracce profonde. In entrambe le case, in modo ovviamente diverso ma intensissimo, si respira la presenza dello scrittore. Nella casetta sul Piave, anche in virtù di singoli oggetti o arredi: si pensi, per esempio, alla finestrella da lui fatta aprire per poter dialogare con l’upupa, ospite costante del luogo. Nella casa di Ponte, sebbene sia rimasta perfettamente arredata, la traccia è invece immateriale, è quel 'sonoro dell’anima' di cui lo stesso Parise parla: un continuo sottofondo d’ambiente che si percepisce appena varcata la soglia. Il compito in cui è riuscito il bravissimo curatore, Claudio Rorato, è stato quello di amplificare tale voce subliminale, consentendo al visitatore di entrare emotivamente in contatto con lo scrittore".

Il volume offre anche una sezione iconografica di pregio: a cosa è dovuta questa scelta per un libro di argomento letterario?

"Parise ha raccontato il suo paesaggio in molti, bellissimi testi. Impossibile dire meglio. Per questo, noi abbiamo scelto la mediazione delle immagini. Ma limitarci a fotografare i luoghi non avrebbe trasmesso nulla di altrettanto vivo e profondo. Così, ci siamo affidati al ricordo di quanti hanno conosciuto Parise da vicino, chiedendo loro di tracciare semplicissime mappe che raffigurassero il muoversi dello scrittore proprio in quel paesaggio. Poi, abbiamo voluto riprodurre alcune delle magiche “cartoline” appositamente create da Giosetta Fioroni, sua compagna di vita, a trent’anni dalla scomparsa. Infine, i disegni di un giovane artista veneto che ha ripercorso quegli stessi luoghi con occhi e sentimenti del tutto nuovi".

Tra gli scrittori veneti - e vicentini - contemporanei, chi secondo lei "assomiglia" di più a Parise per stile e tematiche?

"Per rispondere preferisco affidare la parola a uno dei due scrittori veneti coinvolti nel libro, Francesco Maino, che indirizza allo scrittore una lunga lettera in cui gli esplicita il suo legame di discendenza: 'La tua prosa, caro Parise: è come la mia, io lo so, e te lo volevo dire, tu mi hai fatto da padre... il custode di una tradizione tutta veneta, una religiosità tutta veneta, un irredentismo tutto veneto, uno spirito di frontiera tutto veneto, una sensualità incosciente tutta veneta, un eros di forme umane e animali solo veneto, solo nostro, mio, tuo, un senso di appartenenza al mondo degli spiriti magici tutto veneto, e universale'...".

 Domenica 29 gennaio alle 15 il FAI Giovani di Vicenza organizza al Polo Giovani B55 "Ritrovare i paesaggi di Goffredo Parise", presentazione del libro "I lembi dei ricordi" a cura di Maria Gregorio. Al termine dell'incontro, l'associazione culturale Itinerari letterari propone una passeggiata guidata in centro storico alla scoperta dei luoghi raccontati dal romanzo di Parise "Il prete bello", con informazioni letterarie a cura di Giulia Basso e letture dal vivo dell'attrice Stefania Carlesso.

nr. 01 anno XXII del 14 gennaio 2017

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