NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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A braccia aperte

La storia di suor Pura Pagani

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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A braccia aperte

Una storia per certi versi simile a quella da noi raccontata qualche settimana fa nel libro Lo scontro. Lì era un sacerdote bassanese, don Bruno Scremin, ad essere stato allontanato dalla Chiesa per le sue divergenze con l'allora vescovo Zinato. Qui è una religiosa, suor Pura Pagani, giudicata "disobbediente" e messa da parte per qualche tempo, prima di essere infine riconosciuta da tutti come una guida spirituale. La sua storia la racconta un'autrice vicentina, già nota per aver scritto alcuni libri di successo per ragazzi e tornata nelle librerie in queste settimane con A braccia aperte (edizioni Paoline): vita di suor Pura Pagani, figlia spirituale di Padre Pio, ricordata come la "madre dalle braccia aperte". Una figura di donna che si è spesa per gli altri lasciando un grande ricordo anche tra i moltissimi vicentini che l'hanno conosciuta e stimata, stabilendo con lei un legame di profonda amicizia e affetto. Lei che era cos' devota alla Madonna di Monte Berico al punto da definirla "mia mamma".

A braccia aperte (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un libro scritto con particolare coinvolgimento emotivo, utilizzando ricordi personali, esperienze condivise, brani di lettere, testimonianze. Presentato pochi giorni prima di Natale in un affollato salone al Pellegrino di Monte Berico, il libro ripercorre il travaglio interiore che la religiosa ha attraversato e la rinascita spirituale che l’ha trasformata in una guida per molti che da lei hanno ricevuto consigli. Suor Pura (1914-2001) nasce a Campofontana in val d'Alpone, parallela alla val Chiampo, in una famiglia dove la fede è tangibile nel quotidiano e forte nella tradizione. Fin dall’infanzia, Carmela - questo il suo nome di battesimo - rivela atteggiamenti di intensa spiritualità, che conserverà intatti per tutta la vita. Giovanissima, entra nella Congregazione delle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone, rispondendo a una vocazione autentica a servire gli altri. La malattia e la sofferenza sono il terreno fertile per far germogliare quei doni mistici che le saranno attribuiti. Il consenso che suscita attorno a sé genera, tuttavia, invidia, maldicenze che gettano fango sulla sua persona e sul nome che porta. Iniziano anni di duro calvario, di angoscia. In questa notte dello spirito l’umiliazione diventa la strada maestra per la santificazione. Sostenuta da alcune guide spirituali, tra cui Padre Pio da Pietrelcina e padre Felice Maria Cappello, ritroverà infine la perduta pace interiore. Reintegrata dopo lunga attesa, resa più forte dalla prova, trascorre gli ultimi trent’anni di vita a San Zeno di Mozzecane, dove a braccia aperte accoglie le persone bisognose di aiuto materiale e spirituale. Oggi la sua tomba, nel paese natale, è meta di pellegrinaggio. "Vi aiuterò più di là che di qua": questo il suo testamento spirituale.

A braccia aperte (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Lorenza Farina - scrive in una nota introduttiva don Paolo Baio, cappellano del Cimitero Maggiore di Vicenza - si trova in una posizione privilegiata. Nell’età della scuola materna conosce suor Pura, che diventa sua insegnante e una "mamma spirituale". È anche un’amica di famiglia, molto stimata dai genitori di Lorenza che a lei ricorrono per consigli sia materiali che spirituali e con cui condividono esperienze di amicizia e di fede, come un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. La vita continua, le strade si dividono per ricongiungersi in modo inaspettato e sorprendente nel 2007 quando Lorenza intraprende un pellegrinaggio mariano dove fa una scoperta incredibile. Tra il materiale informativo che le viene consegnato in pullman trova anche un libretto con la foto e notizie su Suor Pura. - Ma è la mia maestra d’asilo! Com’è possibile? - chiede meravigliata. - È suor Pura, considerata da molti una santa - le viene risposto. Segue un periodo di ricerca. Lorenza legge altri libri e documenti su Suor Pura, ma soprattutto viene in contatto con numerose persone che l’hanno frequentata e hanno ricevuto da lei conforto, consiglio e grazie sia mentre era in vita che dopo la morte. È questo, per Lorenza, il periodo di una conoscenza nuova, profonda, spirituale, arricchita dalle numerose testimonianze di esperienze straordinarie che contribuiscono a dare un volto inedito alla “sua” maestra d’infanzia. Dopo vari anni di riflessione, ma anche di travaglio interiore, nasce in Lorenza l’esigenza di scrivere su suor Pura, facendo ordine tra i ricordi d’infanzia, riportando alla luce dal profondo della memoria parole e insegnamenti che lei le ha lasciato in eredità. I proventi per diritti d’autore derivanti dalla vendita di questo volume - scrive nella prefazione padre Dino Battiston, rettore del Santuario Salus Infirmorum di Scaldaferro - saranno infatti devoluti alla costruzione della Casa Accoglienza Madre della Misericordia, che sorgerà accanto al Santuario. Il progetto si propone di ospitare persone sole in temporanea difficoltà abitativa dovuta alla precarietà lavorativa e idonee a sostenere percorsi di autonomia. Chi desidera sostenere il progetto può fare un bonifico bancario intestato a: Parrocchia B.V.M. Salus Infirmorum 36050 Pozzoleone - Banca San Giorgio Quinto Valle Agno Iban: IT55A0880760660025008038800 Causale: Casa Accoglienza Madre della Misericordia, oppure servirsi del conto corrente postale: 001032027672 intestato a Parrocchia Salus Infirmorum 36050 Pozzoleone con la stessa causale.

Abbiamo incontrato Lorenza Farina e dialogato con lei.

A braccia aperte (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)



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