NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Poetry Vicenza

Poesia e musica in festival

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Poetry Vicenza

Volevo la poesia:

materia bianca, accarezzata.

Piuma, petalo o carta

al limitare di un'alba.

In silenzio l'occhio nudo

qui splende, si pettina di luce,

perché il desiderio

s'infatui di orizzonti.

 

Poetry Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sono versi scritti qualche tempo fa da Marco Fazzini, docente universitario e poeta che a Vicenza sta diffondendo da tempo la cultura della poesia e dell'arte e che anche quest'anno è promotore della rassegna Poetry Vicenza, che per l'edizione 2017 si moltiplica e diventa un vero e proprio festival internazionale di poesia e musica. Giunto alla terza edizione, il festival apre le frontiere a una varietà di lingue e di culture e in due mesi di eventi - dal 17 marzo al 4 giugno - porterà in città poeti, musicisti, cantautori, artisti e traduttori che hanno saputo leggere la nostra contemporaneità con profondità di scrittura. Con 36 eventi, 24 poeti, 25 musicisti e 22 artisti in mostra, la rassegna vede protagonisti alcuni tra i maggiori poeti internazionali e nazionali che non appartengono a nessuna cordata ma che sono diventati i grandi pensatori del contemporaneo. Poeti che fanno comprendere il significato dell’integrità morale e civile, dell’amore, della libertà, della tolleranza, della gioia creatrice. Quest'anno è encomiabile il lavoro degli organizzatori che coinvolge numerosi luoghi storici della città - Palazzo Leoni Montanari, Palazzo Chiericati, Odeo Olimpico, Teatro Olimpico, Basilica Palladiana oltre ad altri spazi come Galla Caffè, Spazio6, Laboratorio09, Der Ruf, Mirror, Hands, TheArtsBox, per una rassegna che avrà un respiro ampio e particolarmente articolato. Una rassegna che per essere costruita ha avuto bisogno - e anche in questo risiede la sua valenza - di "una dose non indifferente di creatività e la lucidità di chi non vuole e non può vivere offuscato né dai facili consumismi né da certi meccanismi del fare comune. Il fare poetico è altra cosa, spesso considerato fuori moda, o controcorrente: ma metterlo in scena è una sfida consumata in un campo, quello letterario, che può non solo produrre cultura, ma talvolta anche la crescita economica d’un territorio". Particolarmente denso il weekend d'apertura, che partirà venerdì 17 alle 18 con una mostra d'arte e poesia al Galla Cafè e proseguirà sabato 18 e domenica 19 con altri quattro eventi in città in attesa del 21 marzo, giornata mondiale della poesia, quando Palazzo Leoni Montanari ospiterà alle 18 un grande evento con cinque poeti italiani.

Poetry Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La rassegna – scrive in una nota Marco Fazzini, direttore artistico del festival - propone eventi concentrati attorno alla Giornata Mondiale della Poesia del 21 marzo, con letture, performance poetiche e musicali e con l’inaugurazione di dieci mostre d’arte legate alla poesia: si tratta di mostre di ritratti, realizzati con varie tecniche, o di lavori che artisti italiani hanno svolto ispirandosi alla poesia, o lavorando a stretto contatto con i poeti. Le dieci mostre, diffuse in altrettanti luoghi specifici della città grazie alle collaborazioni con le otto associazioni - Spazio6, Mirror, Spazio Der Ruf-Le Cinigie, Hands, Laboratorio09, Spazio Teatro Bixio, TheArtsBox e Galla Caffè - formeranno un percorso didattico e “meditativo” per giovani studenti, curiosi, esperti, cultori e amanti dell’arte, della fotografia e della poesia. Gli eventi di aprile, poi, daranno spazio alla lettura e alla discussione di voci poetiche dimenticate, o degne di essere rivalutate, attraverso coloro che nella e per la poesia lavorano da decenni, sia come operatori del settore sia come scrittori o traduttori di vario tipo: critici, artisti, registi, editori, fotografi, stampatori, traduttori nel senso stretto del termine. La rassegna avrà un suo apice, infine, nella seconda settimana di maggio, un periodo nel quale, in parallelo con una parte del festival Vicenza Jazz, si avvicenderanno sul palco di prestigiosi palazzi storici vicentini – Palazzo Leoni Montanari, Odeo Olimpico, Palazzo Chiericati, Basilica Palladiana, Palazzo Trissino, e Teatro Olimpico – poeti da Romania, Spagna, Italia, St Martin, Inghilterra, Stati Uniti, Scozia. Infine, una collaborazione con quattro istituti superiori della città di Vicenza coinvolge da quest’anno le giovani generazioni, invitandole ad ascoltare, frequentare, parlare, e accompagnare i poeti, ma anche aiutare gli eventi in programma: una vera sfida per quelle generazioni che sono nate e vivono quotidianamente con e nella tecnologia piuttosto che nella parola parlata o recitata. Mi sovviene, a tal proposito, quello che uno dei nostri grandi poeti del Novecento, Giorgio Caproni, disse in una conferenza del 1982, a Roma: Il poeta è un minatore, è poeta colui che riesce a calarsi più a fondo in quelle che il grande Machado definiva 'le segrete gallerie dell'anima'. E lì attingere a quei nodi di luce che sotto gli strati superficiali, diversissimi tra individuo e individuo, sono comuni a tutti, anche se pochi ne hanno coscienza.

Abbiamo incontrato Marco Fazzini nei giorni precedenti il festival.

Poetry Vicenza (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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