Mario Lavarra è presidente onorario e responsabile FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali). A lui abbiamo chiesto qualche indicazione sul mercato immobiliare.
Come va dal punto delle reti commerciali immobiliari? (Residenziale, produttivo e terziario)
«La situazione di stallo del mercato immobiliare del 2008, aggravatasi nel 2009, si è pian piano rivelata in apertura verso fine anno per far riscontrare ad inizio anno un significativo riscontro positivo. È evidente che il mercato del residenziale ha visto i prezzi diminuire fino al punto che la domanda è ripresa e si sono stipulati quei contratti che erano in attesa di conclusione, una volta che i valori immobiliari si sono stabilizzati. Uno studio della FIAIP in proposito vede un 2010 prudentemente in crescita e comunque addita le difficoltà delle erogazioni finanziare come uno dei principali elementi di conflitto con una crescita più decisa delle transazioni».
C'è ancora futuro per il produttivo inteso come è stato inteso finora?
«Il mercato dei capannoni per le attività produttive nel nostro territorio possono avere in futuro una buona richiesta, ma non dobbiamo dimenticare quanti immobili produttivi siano stati dimessi negli anni della crisi e che oggi sono disponibili per la locazione a canoni assolutamente ribassati. Di conseguenza, siamo ad attendere una prima fase di rioccupazione degli spazi produttivi, prima di dover pensare a nuovi insediamenti che dovranno essere pensati anche in un ambito di ristrutturazione delle aree oggi urbanisticamente dedicate onde non creare stati di disuso e di obsolescenza».
Da cosa potrebbe arrivare nuovo vigore per il mercato immobiliare? (dal mercato, dalle istituzioni, da altro)?
«La competitività dei mercati e la ripresa dei finanziamenti per gli investimenti della produzione sono sempre al centro delle motivazioni del possibile risveglio dell'economia in ambito immobiliare, ma per una visione più completa del settore sono necessari interventi governativi che possa dare nuova linfa alle filiere produttive con una certezza di mercato».
Il presidente di Confindustria Vicenza ha detto: bisogna saper demolire per ricostruire? È un discorso valido? e se sì, vale per tutti i settori (abitativo, commerciale, produttivo)
«Sono pienamente d'accordo».
Quando c'è da aspettarsi, in base agli humour, una ripresa per i diversi settori dell'immobiliare?
«Si consideri il 2010 come anno della controtendenza, ma con risultati per la produzione che non possono essere di netto cambiamento, pertanto il mercato non potrà che seguirne l'andamento e avere un vero risveglio nel 2011 e seguente»
E intanto la casa rimane la nostra ricchezza
Secondo una pubblicazione di Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie italiane la casa continua a rappresentare la principale fonte di ricchezza con un valore nel 2008 di 4.700 miliardi di euro a fronte di quasi 8.300 miliardi di ricchezza complessiva.
Dalla ricerca emerge che le attività reali con 5.715 miliardi rappresentano il 69% della ricchezza, le attività finanziarie il 41% con 3.374 miliardi e le passività il 10% (805 miliardi di euro).
Per quanto riguarda le attività reali, quasi l'82% del valore risulta in abitazioni, il 6% fabbricati non residenziali, poco più del 6% impianti e macchinari, terreni 4% e oggetti di valore 2%. La ricchezza in abitazioni nel 2008 è aumentata del 2,8% a prezzi correnti mentre risulta in calo dello 0,4% a prezzi costanti. (fonte: New Pages)
nr. 07 anno XV del 27 febbraio 2010