È tornata al suo antico splendore la “Bocca della verità”, o “Bocca delle denunce”, della Basilica Palladiana, oltre al monumento dedicato a Neri Pozza collocato a Ponte San Paolo, grazie al recente lavoro di pulizia dalle scritte vandaliche portato a termine da un gruppo di allievi della scuola di restauro Engim, guidati da due restauratrici.
L’intervento, voluto dall’amministrazione comunale, in collaborazione con Engim, fa parte di un progetto pilota della scuola stessa, sostenuto dal Comune, dall’associazione Il Tritone e dall’artista Gianna Sartori. L’obiettivo, perseguito con la collaborazione dei musei civici, è quello di rimuovere le scritte che deturpano i monumenti della città, molte delle quali apparse nell’ultimo anno, e di iniziare un percorso di sensibilizzazione verso il patrimonio artistico cittadino. Tra i prossimi interventi previsti, anche la rimozione delle scritte dalla scalinata della Basilica, che affaccia su piazzetta Palladio.
«Ringraziamo la scuola Engim, i suoi allievi e le restauratrici, e l’associazione Il Tritone, che hanno reso possibile questo intervento di rimozione - dichiara Ilaria Fantin, assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città -. Un progetto in cui crediamo molto, non solo perché permette ai nostri monumenti di tornare a splendere, ma anche perché coinvolge dei ragazzi giovani, facendo così da vera e propria scuola di educazione civica, nella speranza che tali atti di inciviltà non si ripetano. Un ringraziamento speciale, infine, a Gianna Sartori per l’entusiasmo e la generosità».
A seguire i lavori di rimozione delle scritte, le restauratrici Alessandra Costa e Alessandra Sella, nell’ambito del corso tecnico del restauro di beni culturali, finanziato dalla Regione del Veneto. Nell’intervento, sono coinvolti i ragazzi del secondo e terzo anno del percorso triennale, finanziato sempre con fondi regionali. Grazie al coinvolgimento della designer vicentina Gianna Sartori alcune scritte sono state rimosse anche grazie alla tecnologia avanzata del laser a fibra attiva. Proprio la vendita di alcune opere dell’artista, in occasione di una mostra personale organizzata in Basilica durante lo scorso periodo natalizio, ha permesso di raccogliere 4000 euro, donati alla scuola Engim con l’obiettivo di sostenere il progetto di tutela della città di Vicenza.
Lo scopo resta dunque quello di garantire un monitoraggio costante dei monumenti cittadini, oltre a mettere in atto un’azione educativa verso i ragazzi contro il degrado, gli atti di vandalismo e la mancanza di rispetto, con il coinvolgimento degli istituti scolastici.