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«Speggiorin Giovanni! Franchin Michele! Fusaro Franca!». A sentire l'appello non sembra proprio di essere in Croazia. Sembra piuttosto di essere nella sala d'aspetto di un medico italiano, in realtà siamo a Fiume in una grossa clinica...
Una sorta di sezione staccata della sanità Italiana a 60 kilometri da Trieste. Fuori, che aspettano, ci sono almeno 70 persone. C'è un giardino con panchine e ci sono comodi divani in pelle nella sala d'aspetto. Schermi LCD che mandano in onda Italia 1 e Raidue. Sui tavolini in vetro solo riviste Italiane. La clinica impiega diciotto odontoiatri, quattro specialisti, ventidue infermiere e trentasette odontotecnici.
Moltissima gente che raggiunge Fiume per "rifarsi i denti" proviene dal Nord Italia. Quelli di Trieste, che conoscono meglio le zone, si spostano anche più all'interno, dove i prezzi sono ancor più convenienti. Ma da Padova, Treviso, Venezia, Vicenza, in molti vengono qui. Prenotano al telefono o via internet. Da Brescia, addirittura, una società di trasporto privata organizza tutti i giorni due furgoncini da dieci persone. Partenza alle 4 di mattina e ritorno la sera, costo del viaggio 100 euro. Occasionalmente vengono organizzate comitive dalla Sardegna e dalla Sicilia. Qui come in un'altra grossa clinica di Fiume.
Per anni il fenomeno del turismo "dentario" è stato limitato. La nomea dei dentisti croati non era delle migliori. La qualità Italiana veniva sempre contrapposta alla presunta "non qualità" in un Paese appena uscito dalla guerra e nel quale non venivano seguiti dei criteri "occidentali". Ora le cose sono cambiate. Complice la crisi e la facilità di accesso dell'ex Jugoslavia, le cliniche sono prese d'assalto.
Chiedo ad una delle persone che attendono perché ha scelto la Croazia.
«Abito a Vicenza. Dovevo devitalizzare due denti, fare impiantare due perni in carbonio e mettere la ceramica. A fronte di un preventivo che superava i duemila euro, in Croazia ne spendo 600. Se voglio ceramica di qualità più alta 900. Con i soldi risparmiati mi pago i tre viaggi necessari per eseguire il lavoro, mi sono fatta qualche giorno di vacanza e qualche altra spesa».
Una signora di Brescia sente il discorso ed interviene. «Il dentista in Italia mi aveva fatto un preventivo di 40 mila euro. Qui per gli stessi lavori ne spendo 12 mila». Mi mostra il suo preventivo, che è anche un listino prezzi. Le corone in ceramica vanno dai 198 ai 290 euro l'una, una barra viene 1500 euro, uno sbiancamento Beeyond 280 euro, un'otturazione 51 euro, una pulizia 36 euro.
Un'altra signora di Portogruaro ci dice di essersi rifatta la bocca dieci anni fa per un prezzo irrisorio. Da allora più nessun problema. Ora sta accompagnando il marito.
Decido allora di intervistare uno dei dottori della clinica. Milan Tepavac, molto giovane mi fa visitare la struttura, ipermoderna, stile metropolitano.
Premetto che prima della stesura dell'articolo abbiamo contattato l'Ordine dei Medici di Vicenza e abbiamo chiesto di poter intervistare il presidente della commissione odontoiatri di Vicenza senza risultato. Contiamo di poterlo fare nella prossima edizione online. Gli odontoiatri vicentini potranno avere spazio se riterranno di darci qualche parere sul "turismo dentale" verso Est.
Tornando alla clinica di Fiume, il dottor Tepavac mi fa vedere i corridoi e gli ambulatori.
Schermi al plasma ovunque, arredamento ipermoderno, la sensazione è quella di trovarci negli Stati Uniti anziché nell'antica e gloriosa Fiume. Cinque segretarie al desk, belle e sorridenti. Tutte parlano perfettamente italiano. Tempi di attesa alla sala d'aspetto minimi. Al massimo 5 minuti. Per la prenotazione invece i tempi sono ragionevoli, qualche problema in più per il sabato, giorno prediletto dai nordestini che in settimana lavorano.