Piazza dei Signori
Un'altra lirica importante e significativa del libro è dedicata a Piazza dei Signori: «Lunga e simpatica come la tua gente / sei silenziosa come la neve / che cade sopra le tue cupole. / Mancano i fiori, / ma tu sei come una rosa che guarda il sole, / per baciarsi insieme. / Vorrei essere un uccello per guardarti dappertutto / e pizzicarti per farti sorridere, / così il tuo silenzio mi darà tanta voglia di vivere». Anche in questa poesia Vicenza è la città del silenzio e delle presenze aeree e celestiali. Tutto vola, tutto è luce lieve e innevata e il poeta vorrebbe essere un uccello per vedere dall'alto una città che «come una rosa guarda il sole». I versi ora sono brevi ora lunghi che suggeriscono un respiro fatto di sensazioni impalpabili e celesti che invitano sempre alla vita e all'amore universale. Un brivido di ali sospese e leggere aleggia su queste poesie fatte di sogni e di sorrisi, di stupori e di incanti.
Il sole nelle case
L'ultima lirica porta il titolo «La polvere non cancellerà mai le nostre mura, e il sole splenderà nelle nostre case»: «Tutt'intorno nascono i fiori, / e l'erba verde profuma le mura vecchie di tanti anni fa. / L'ombra brucia gli animali che sorridono / per la loro libertà di vivere in pace. / Così l'acqua scorre e sorride al vento / per allontanarsi lentamente / fino a raggiungere altre sponde; / dove le onde si trasformano in tante mani / per stringersi fra la gente povera / che aspetta una parola solo: la vita. / Il suo grande pianto cade nei fiori spenti dal sole, / e una voce si alza da lontano, / come un eco profondo che romba nelle orecchie / e un sentimento nuovo torna nei nostri cuori. / Così le vecchie mura chiudono la città / per accarezzare la gente che piange e sorride / nelle loro case vecchie e nuove / per donare a tutti e per tutti una lunga vita d'amore». Le parole sono tenui e lievi, scorrono come l'acqua nel vento, in una luce che invade le case e le vecchie mura di Vicenza, simbolo di un'eternità che non si spegne e si accende sempre di nuovi inviti alla pace e alla vita.
Omaggio ad Anna Frank
«Ho scritto questo libro di poesie in omaggio ad Anna Frank, perché leggendo il suo diario ho sentito in me stesso un vuoto incolmabile e una grande volontà umana. Sono stato in Olanda e ho visto la sua casa, sono rimasto senza fiato, e ho notato tanta sofferenza nel vedere le sue stanze con poca luce e molto piccole. Poi ho visto le sue foto: il suo volto era come quello di un angelo. Quello che dava un po' di gioia erano i manifesti appesi sulla parete, con tanto amore di vivere. Le mie poesie sono state scritte tutte in memoria di Anna Frank; che non ha potuto vivere la sua vita»: «Migliaia di fiori rossi e bianchi e tanti colori. / Farfalle che corrono verso una libertà infinita, / dove il profumo rinfresca il sorriso / che ti apre il cuore. // Sei bella, sei triste e ami la vita. // Sei cara come le mani leggere e pure come un fiore./ Sei ricca di cuore come un bambino / che sorride alla mamma».
Che si tratti di Vicenza o di Amsterdam nelle poesie di Picelli gli angeli volano e si librano in alto in un immenso gesto di amore e di nostalgia per la vita.
nr. 18 anno XV del 15 maggio 2010