NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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PIANETA DONNA TRA MITO E CRONACA

Dal 25 novembre al 10 dicembre 2023 Villa Thiene ospita la mostra di Etta Scotti

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PIANETA DONNA TRA MITO E CRONACA

Il linguaggio quotidiano a livello globale appare il primo veicolo di trasmissione dell’inferiorità e marginalità sociale della donna (Elena Marinucci, 1993) quindi poi l’affronto, il senso di oppressione e la violenza.
Il 25 novembre, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne organizzata dall’Assemblea delle Nazioni Unite, Etta Scotti inaugura la mostra, a cura di Maria Lucia Ferraguti, organizzata da Techne Art Service che già nel titolo “Pianeta donna tra mito e cronaca” incorpora l’origine, l’archè del sopruso. Il mito perdura nel contemporaneo.
Scotti dipinge immagini femminili della mitologia greca e romana dove la regina Ecuba, all’uccisione dei figli, “violenza contro persone inermi”, risponderà con una sua vendetta, alla base poi della tragedia e dalla funzione “antropopoietica”, che genera modelli di uomo e di umanità. La fusione tra giovinezza e violenza è in Polissena, mentre nell’immagine interiorizza già il sentimento della “sacra” sorte sulla tomba di Achille nell’imminente tragedia. Quindi, attraverso il titolo “Il desiderio di Dafne”, si ha un’informazione più precisa sulla ninfa desiderata da Apollo, l’antecedente delle fanciulle, dubbiosa fra la tutela della propria purezza e l’anelito ad un percorso arricchito dalle esperienze della vita. Ecco la figura di Arianna che ripone nel filo dato a Teseo per uscire dal labirinto a Cnosso la sua fiducia, non restituita nell’abbandono a Nasso. Penelope, bersaglio di una misoginia ancestrale, dall’astuzia “adattativa”, appare simile in questo al marito Ulisse. Poi è il tragico volto regale di Didone, nel proposito del suicidio a causa della partenza di Enea, ad entrare nel mito.
Quindi Scotti rappresenta la vestale Rea Silvia, da una sentenza “civile” condannata ad essere sepolta viva dopo esser stata violata nel sonno, mentre le Sabine al “ratto” subiscono l’insolenza che la “causa è delle donne”. Da qui l’origine, con Eva, del senso di colpa e dell’espiazione, che “codifica” nei secoli l’identità femminile e la radice della “civiltà del diritto” (Guido Rossi).
Scotti unisce nei dipinti Cassandra, Lucrezia romana (509 a. C.) e Artemisia Gentileschi che trasferiscono nelle forme lineari, essenziali il loro protagonismo nell’attualità.
L’inaugurazione della mostra sarà sabato 25 novembre alle ore 17,30 presso Villa Thiene a Quinto Vicentino.
Durante la serata l’intervento poetico di Livia Cesarin e ospite speciale al Sax l’artista Marco Strano.

Orario: 10-12,30 e 15,30 – 18.30 sabato e domenica. Chiude il 10 dicembre. Intervento poetico di Livia Cesarin. Ospite speciale: Marco Strano al Sax.



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