NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Libri, quando l’adozione non piace

Nel vicentino generalmente rispettato il tetto di spesa stabilito per il costo dei libri e la scelta di nuovi testi è contenuta, il baratto è quindi fiorente

di Pietro Omerini Zanella
pedro-zanna@hotmail.it

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libri soldi

L'ultimo week end di agosto ha il sapore amaro del ritorno. Addio vacanze, addio spiagge assolate, addio mare, pronti via, si riparte!

Gli studenti si affannano a finire i compiti delle vacanze, mentre i loro genitori guardano preoccupati la lista della spesa. Anche quest'anno, in media, le famiglie spenderanno per i soli libri di testo una cifra intorno ai 456 euro a studente. Un vero e proprio salasso, specialmente per quelle famiglie con più componenti in età scolare, ma del resto anche la cultura ha un suo costo.

Le associazione dei consumatori protestano in tutta Italia, il tetto di spesa stabilito per il costo dei libri presi in adozione dalle scuole dal Ministero dell'Istruzione è stato superato dal 55% degli istituti dello stivale. Una debacle che però non coinvolge il Veneto dove, almeno sulla carta, la maggior parte degli istituti si è attenuta alle norme ministeriali.

Il prezzo dei libri, però, resta alto e così sono in molti a puntare sul mercato dell'usato, ma non sempre è possibile.

Le temute nuove adozioni sono sempre in agguato pronte a rendere impossibile lo scambio del libro che, solo l'anno prima, accompagnava gli studenti medesima sessione.

Del resto, capita spesso, a volte troppo spesso, che la vecchia antologia dopo anni di onorato servizio vada cambiata, diventando di colpo obsoleta. Cambiano i programmi, la grafica, il gusto estetico di chi legge, ma davvero non si capisce cosa possa dire di diverso una nuova edizione su Pirandello, Svevo, o D'Annunzio. Eppure come le macchine anche i libri dopo qualche anno vanno, a quanto pare, cambiati.

Le ragioni di questa eterna corsa verso il nuovo, il moderno, sono le più diverse: professori in continuo cambiamento, programmi e riforme della scuola, la necessità degli editori di far quadrare i conti.

«Le nuove adozioni non sono poi molte- riferisce Giuseppe Traverso, storico libraio di Vicenza- se andiamo a guardare le cifre si tratta di uno o due libri per classe, inoltre bisogna tener conto che libri come la Divina Commedia non possono essere spacciati per nuove adozioni, basta una copia in famiglia. Ci sono poi delle materie in cui un libro aggiornato è d'obbligo e, anzi, come padre contesterei un professore che non obbligasse gli studenti a restare aggiornati. Si pensi, ad esempio, all'economia o ad un libro di ragioneria, materie che vanno sul pratico e che necessitano di un continuo aggiornamento della dottrina. Il vero problema, comunque, non sono le nuove adozioni ma la continuità didattica, se i professori di una materia continuano a cambiare è facile che cambino anche i libri. Come stato, quindi con i soldi pubblici, spendiamo circa settemila euro l'anno per studente, la spesa dei libri in questo senso è marginale, gli sprechi sono altrove».

Tutto vero, ma c'è da scommetterci, anche questo settembre al suono della campanella di fine giornata le bancarelle improvvisate da i soliti ex studenti, bloccheranno i marciapiedi e gli spazi intorno alle scuole superiori, con la promessa del buon affare.

Ingegnarsi sembra l'obbligo, specialmente in tempi di crisi, visti anche i prezzi talvolta un po' eccessivi. Per un singolo libro delle superiori, infatti, si può arrivare a spendere fino a trenta euro.

Spulciando un po' a caso le liste dei libri del prossimo anno scolastico, possiamo dire che ad esempio, una terza sociale dell'Istituto Fogazzaro spenderà all'incirca trecento venti euro tra libri consigliati e manuali obbligatori. Una cifra non male per chi si ritrova giusto a metà del suo percorso di studi. In questo caso, però, la lista prevede solo una nuova adozione, nella fattispecie un libro di narrativa, dunque caccia aperta al libro usato.

Discorso più complicato per gli alunni che nell'imminente anno scolastico si troveranno alle prese con la riforma "Gelmini": i cambi di indirizzi e la girandola di professori che questi hanno comportato hanno nell'adozione di nuovi testi la loro prima cartina tornasole.

Tre ad esempio, le nuove adozioni in una delle prossime prime del liceo classico Pigafetta, ma la spesa resta contenuta attorno ai duecento euro (molto sotto la media dei 450 calcolata dalle associazioni dei consumatori).

La scelta di un libro spetta ovviamente alla soggettività degli insegnati, proprio per questo un'analisi dei prezzi non è sempre facile. Da qualche anno, comunque, si è tentato di arginare il fenomeno anche chiedendo una maggiore collegialità nella scelte dei libri, come spiega la professoressa Chiara Magaraggia, docente di lettere al liceo Fogazzaro: «Si tenta sempre di mantenere lo stesso libro all'interno della scuola, e dell'ambito d'insegnamento. La libertà resta sempre del singolo insegnate, ma si tenta di mantenere lo stesso manuale per classi parallele anche per facilitare lo scambio. Quando si prende la decisione inoltre, le scuole tengono sempre sotto controllo il tetto massimo e qualora questo venisse superato, si cerca sempre una contrattazione tra professori in modo da cambiare le pretese di qualcuno. Si evitano comunque sempre i cambiamenti in itinere, anzi, occorre dire che servirebbero motivazioni profonde per decidere di cambiare libro in corso d'anno o lungo un percorso di studi. In passato c'è stato un periodo di anarchia totale in cui ognuno decideva il manuale, ma ora anche noi professori cerchiamo per quello che possiamo di agevolare il circolo dell'usato. Certo le case editrici non la pensano come noi. Inoltre, la riforma Gelmini comporterà certamente qualche cambiamento specialmente per le classi prime che quest'anno sono le uniche coinvolte».

Nella continua battaglia tra usato e nuovo, gli insegnati restano, dunque, l'ago della bilancia, poiché loro è la scelta dei libri di testo e sempre dai professori provengono quei materiali che spesso vanno a integrare libri usati e vecchie adozioni mancanti degli spunti "nuovi" delle adozioni più fresche.

Detto questo, sviscerato il problema, restano alcune domande senza risposta.

I sostenitori dell'usato, i tanti attenti allo spreco, da quest'anno troveranno un aiuto anche nelle potenti vie del web. La Codacons ha infatti inaugurato il servizio libri gratis: www.codacons.net/librigratis, dando la possibilità agli studenti di scaricare da internet molti libri di testo in forma legale. Con un po' di fortuna anche alcuni dei manuali in adozione nelle scuole vicentine potrebbero essere reperibili. Resta solo da capire quando ai pesanti, fisicamente ed economicamente, libri sostituiremo una pagina web.

 

nr. 30 anno XV del 28 agosto 2010

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