Il piano organizzazione acustica è in dirittura d'arrivo. Dopo l'approvazione del Pat la classificazione del territorio cittadino in classi acustiche è praticamente cosa fatta. A giorni, e comunque entro la fine dell'anno arriverà in giunta, per poi terminare il suo percorso in Consiglio comunale entro gennaio. «Siamo soddisfatti di quanto prodotto -spiega l'assessore all'Ambiente Antonio Dalla Pozza- Finalmente arriviamo, forse in ritardo, ma anche noi ci allineiamo alle altre città del Veneto. Abbiamo adeguato l'organizzazione acustica al Piano ambientale territoriale e fatto in modo che le due cartografie fossero coincidenti. Il piano ora andrà in giunta e poi in Consiglio Comunale. Abbiamo già anche le risposte ai cittadini e alle ditte sulla classificazione delle aree a maggior o minor tutela. Il piano è in elaborazione dall'autunno dell'anno scorso». Il piano del rumore, volgarmente detto, è un primo passo per cercare di dare risposte e parametri ai cittadini pro o contro divertimento, ma non solo. «In realtà la questione è molto più ampia e non la si può limitare ad una valenza legata al divertimento "rumoroso" in città. È la prima volta che Vicenza viene definita attraverso zone in cui il rumore può essere un fattore più o meno inquinante. È ovvio che l'attenzione deve essere alta vicino agli ospedali, mentre è più bassa nelle zone industriali. Ma qui parliamo di tutto: dal rumore che arriva dal traffico, alle emissioni rumorose delle fabbriche piuttosto che di varie attività commerciali». La zonizzazione serve dunque soprattutto a tutelare la popolazione e le zone residenziali.
«Lo sforzo per trovare un equilibrio tra chi vuole silenzio e chi no è grande, ma alla fine è interesse di tutti dare delle regole certe. È un ragionamento di "moral suasion" quello che stiamo adottando e con alcuni funziona, con altri, è vero, un po' meno. Chi si comporta bene viene premiato, ad esempio con ampliamento di orario di apertura dove meno si crea disagio ai cittadini. Chi non sta dentro le regole si vedrà adottare misure più restrittive. Anche punitive. Massima disponibilità abbiamo già dimostrato con le feste rock con deroga fino a mezzanotte, idem con Vicenza Jazz; insomma c'è massima disponibilità con chi si comporta bene per animare la città. Se c'è il gestore che non è responsabile nei confronti degli avventori, allora non possiamo che intervenire. Non vogliamo certo lo svuotamento del centro o altre aree, ma solo che si rispettino le regole, non è possibile che ci sia chi si comporta bene e chi no».
Vicenza però non si è mai distinta per essere città particolarmente viva e Dalla Pozza lo sa bene, per questo tempo fa aveva accolto a braccia aperte iniziative tipo quelle intraprese dagli organizzatori delle feste.
«Gruppi universitari ben vengano! Dopo anni che si dice che la città è morta serve una svolta. Io però ricordo i grandi eventi in piazza dei Signori. Attirano migliaia di persone vedi Pfm, Buena Vista Social Club, che hanno attirato in centro 10 mila persone. La città si dimostra invitante. Gli universitari che creano movimento sono bene accetti. Non c'è problema. Si può far stare in equilibrio desideri diversi. L'anno scorso non abbiamo registrato particolari problemi in città. Se c'è qualcuno che vuol darci una mano a rivitalizzare la città sono assolutamente ben graditi, ma dentro le regole. Questo è il valore primario».
E che sia importante tutelare la qualità della vita dei cittadini in questo senso l'assessore lo faceva capire senza mezzi termini.
«Se si deve scaricare sulla collettività la propria esuberanza o fare profitto fuori regole si deve anche essere disposti a pagarne il prezzo. Stiamo molto attenti e vigiliamo su questo aspetto come Amministrazione. Partiamo con dare disponibilità e ci fidiamo, ma in caso di tradimento del patto allora non possiamo più tollerare ed interveniamo pesantemente».
Dalla Pozza non si nasconde ed ammette che, soprattutto nei week end, la guerra del rumore si scatena per le vie cittadine: «Ogni fine settimana gli interventi della polizia locale per locali rumorosi e schiamazzi sono decine. Ora chi è virtuoso viene premiato, gli altri no, devono rispettare la legge fino alla applicazione strettissima dei regolamenti».
Ci sono situazioni che sono andate oltre ogni limite della decenza e di legge, spiega l'assessore: «Quando cominciano ad esserci operazioni con otto pattuglie delle forze dell'ordine non ci siamo proprio. Anzi, dirò di più, credo che siano anche troppo tolleranti i cittadini vicentini. I punti critici sono molto ben individuati in città, in centro storico e un paio di zone nella periferia ovest della città».
Un'altra questione di grande fastidio per i vicentini riguardava i Phone center, soprattutto in centro, via Gorizia, ad esempio, dove è attivo un comitato che ha già più volte protestato contro il rumore della gente che affolla l'area in questione. «Specifico che è una normativa regionale, quella di bloccare i Phone center, disapplicata dalla Corte Costituzionale. La Regione deve legiferare nuovamente, noi siamo obbligati ad attenerci a quella che è la situazione. La Regione non è intervenuta e nessuno ha posto limiti per i call center. Non è detto che la cosa non tornerà ad avere una regolamentazione da parte nostra. Stiamo lavorando. Il problema è meno sentito rispetto ad una volta. Di Phone center attivi ve ne sono solo una decina a Vicenza, sono molto calati».
Ma non è tutto perché il secondo passo che l'assessore all'Ambiente vuole compiere riguarda la classificazione acustica delle arterie stradali, in pratica stilare una hit parade delle vie in cui si registra più rumore. «Sì, ed in questo caso -spiega Dalla Pozza- correre anche ai ripari con l'installazione di barriere anti-rumore, con la posa in essere di asfalto assorbi rumore, ed insomma con ogni tipo di accorgimento per l'assorbimento acustico. A breve ci arriveremo».
nr. 46 anno XV del 18 dicembre 2010