Una mezza boccata d'ossigeno per il trasporto pubblico locale, che resta, comunque, in apnea. I tagli regionali, previsti in prima battuta al 25%, sono scesi ora al 10%. «Ancora non basta - commenta però l'assessore provinciale ai trasporti Cristiano Sandonà [foto] - per mantenere il servizio sugli standard garantiti fino ad oggi».

Per ora, il taglio è sceso da quanto indicato inizialmente nel bilancio preventivo della Regione a quel 10% che le aziende di trasporto locali avevano indicato come soglia sensibile, oltre la quale sarebbe scattata la riduzione dei servizi di linea, quindi dei passeggeri, e quindi anche del personale. La Giunta dovrà fare altre acrobazie per limitare i tagli al 5%.

Intanto un primo obiettivo è stato raggiunto. Come? Grazie ad una quota consistente di quei 68 milioni di euro contenuti nel maxi-emendamento in via di definizione a Venezia, che renderà meno violento il colpo di mannaia inferto sugli assessorati. 28 milioni di euro sono stati recuperati dall'evasione fiscale, 40 milioni l'assessore al bilancio Roberto Ciambetti li ha riportati in Veneto recuperando i bolli auto che erano stati pagati fuori regione, dove la tassa automobilistica costa meno. In Lombardia, in particolare, dove dichiarano di avere sede alcune grandi aziende importatrici di auto che invece operano in Veneto, e che pagando là il bollo finiscono con l'impoverire le risorse regionali.

Oltre ai 44 milioni destinati al trasporto pubblico, il maxi-emendamento prevede un incremento dei fondi, tra l'altro, per le scuole paritarie (2 milioni, sembra) e il lavoro e la cassa integrazione (7 milioni).

nr. 07 anno XVI del 26 febbraio 2011