NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Vicenza provincia straniera

di Paolo Usinabia
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Vicenza provincia straniera

Vicenza provincia straniera (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Giocoforza la ricchezza che ci deriva dall'estero “stride" con gli ostacoli dell'Italia e i problemi del nostro Paese, fatti emergere dagli industriali di Treviso...

«Certamente non sono risultati che possano essere ascritti a meriti particolari del nostro Sistema Paese, che continua a essere deficitario e a creare, più che risolvere, problemi di competitività alle nostre imprese. Il Made in Italy, con la sua credibilità qualitativa, ci aiuta. Ma alla fine che cos'è il Made in Italy se non l'espressione della capacità delle nostre imprese di innovare, creare qualità e buon gusto, qualificare sempre di più prodotti e servizio ai clienti?».

 

Bonomo (Confartigianato): «L'ostacolo Italia»

«I dati in nostro possesso – ci dice il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo – confermano una netta ripresa di alcuni settori. Si tratta di segnali positivi a macchia di leopardo che indicano però una forte ripresa del settore metalmeccanico e di una sua forte propensione all'export. Già da settembre 2010 vi è stato un aumento dell'occupazione diversificata per settore e territorio, non omogenea. In sostanza è stata fermata l'emorragia e già da luglio dello scorso anno non si facevano più domande di Cassintegrazione in deroga.

Si siVicenza provincia straniera (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)glano meno contratti a tempo indeterminato e più a tempo determinato, ma vi è da dire che i contratti a termini sono spesso rinnovati. Oltre al settore della meccanica ha un po' trainato la ripresa nei mesi scorsi anche il comparto casa, che però ora sta soffrendo (manca la liquidità e mancano gli investimenti). Vi è incertezza nel fare investimenti da parte delle famiglie. Vorrei sottolineare anche la buona ripresa dell'agroalimentare. Meno bene, ma non è una novità, chi lavora per il mercato interno, in particolare i servizi».

La protesta non è solo “trevigiana”…

«Penso sia sentimento comune di ogni imprenditore il “progettare il futuro”, si deve pensare all'azienda. I prossimi 3-5 anni devono essere chiari, ci sono dei mercati da affrontare e viviamo una situazione di continua incertezza politica che non da tranquillità sulla fiscalità, non aiuta le imprese, non facilita l'accesso al credito. Senza contare che nessuno dipana questa situazione di incertezza delle banche un giorno proclamano solidità e il giorno dopo perdono valore in borsa. Serve di base una politica economica certa, chiarezza sulle politiche per la lotta all'evasione, incentivazione dell'accesso al credito, soprattutto semplificazione. Oggi la burocrazia uccide l'impresa. È stato creato un Ministero per la semplificazione che ha complicato le cose o quantomeno non ha svolto un'opera visibile e tangibile. Impazziamo per fare qualsiasi cosa, per avere allacciamento del gas ci vogliono due mesi. L'Italia sembra essere insomma un ostacolo».



nr. 22 anno XVI dell'11 giugno 2011

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