Settembre, tempo di riaprire quaderni, libri, progetti, sogni. Nonché gli album di figurine. Vediamo cosa troviamo e non troviamo in quello di Vicenza.
Uniche e senza prezzo
Due studenti innamorati che si baciano alla fermata del bus in via IV Novembre. Forse non sono gli stessi del 2011, ma di sicuro assomigliano ai due di quarant’anni fa.
Un negozio che si chiama Happy Times e apre per vendere articoli da regalo a due passi dal centro.
Il furgone della ditta edile che gemella Vicenza e la repubblica del Montenegro senza bisogno di assessori con la fascia tricolore.
Un sergente neroamericano in libera uscita con enorme volto di “Obama for president” sulla t-shirt blu.
La figurina imprestata dal calcio di Dominique Malonga, 23 anni, francese di Chatenay-Malabry vero “centravanti” – perché prima punta non vuol dire nulla – con la maglia biancorossa del Vicenza Calcio.
La scomparsa del semaforo (per decenni uno dei più inutili e nocivi del mondo) all’incrocio fra via Pecori Giraldi e via Brigata Granatieri di Sardegna.
Inservibili e “doppie”
Troppi cartelli di “chiusura per fine attività” fuori dai negozi.
Rotatorie “eccentriche” e surreali come quella all’incrocio fra via dei Mille e via Cattaneo.
Le condizioni inguardabili della stazione ferroviaria di Vicenza.
Il persistente silenzio nei pressi del palasport di via Goldoni.
Il vuoto lasciato dal cedro del Libano tagliato in viale Trieste, reso ancora più vuoto dall’onirico palazzo-bungalow sorto dall’altra parte della strada.
L’ennesima base americana a Site Pluto.
Da cercare (più o meno disperatamente)
Un ristorante consigliato in tutto il mondo per la “polenta e baccalà”.
Corso Fogazzaro privo di buche e cantieri (per quello pedonalizzato non c’è ancora l’album).
Uno stadio Menti pieno e gioioso come quindici anni fa.
Il Parco della Pace davanti alla base Dal Molin.
Volti nuovi per le elezioni comunali del 2013.
Vicenza invasa dai turisti dopo la riapertura della Basilica Palladiana con la grande mostra sui ritratti.
nr. 30 anno XVI dell'8 settembre 2012