Liceo scientifico di Vicenza Giovanni Battista Quadri, sabato 20 ottobre, ore 17, appuntamento con il Divino. Che è diverso rispetto a dire appuntamento con Dio tout court, tirando in ballo, a seconda dei punti di vista, Signori con la barba troneggianti fra le nubi, terrifici monoliti ripresi dal genio di Stanley Kubrick in “Odissea nello spazio”, o non-rappresentabili visualizzazioni della sillaba Om tramandata dalla lingua sanscrita.
Ma, anche passando dal sostantivo all’attributo, ovvero a un ambito più generico e meno radicale, appuntamento con il Divino resta un’attraente alternativa a quanto solitamente si combina un sabato alle cinque del pomeriggio: pallida vasca in centro, sofferta spesa al discount, meditazioni sulla partita del Vicenza appena finita, nipotini da accudire, ultimi caschi liberi dalla Gianna con sgualciti numeri di Vogue da consultare, perigliose strategie di “devo passare in quel negozio dei Carmini” mischiate a “forse mi chiama la mamma” pur di arraffare un quarto d’ora di baci proibiti in un parcheggio più semibuio di altri.
Qualsiasi classifica si voglia stilare fra tutte le precedenti occupazioni appena citate, appare difficile sfidare il fascino della lezione aperta in cui, alle ore 17 al liceo Quadri di Vicenza, via Carducci 17, lo scienziato Pietro Vischia, ricercatore al laboratorio di fisica delle particelle dell’Università di Lisbona, racconterà ai presenti quanto accaduto lo scorso 4 luglio al Cern di Ginevra. Giorno e luogo in cui illustri scienziati emozionati come bambini annunciarono la conferma dell’esistenza del bosone di Higgs, teorizzata sin dal 1964, ma senza mai essere stata prima dimostrata. Per dirla con le parole più povere del mondo, una particella dotata di massa propria, in grado di far tornare i conti circa un certo modello dell’universo ormai avvalorato da un’autorevole maggioranza della comunità scientifica.
Già il fatto che mette assieme infinitamente grande e infinitamente piccolo fa intuire come la particella inizialmente descritta dal fisico inglese Peter Higgs rimandi al confine su cui si confrontano credenti e non credenti, ineluttabilmente divisi anche sul ruolo affidato all’invisibile bosone nell’espansione del cosmo quale noi lo conosciamo. Da qui la definizione “particella di Dio”, non gradita dallo stesso Higgs, ma in grado di comunicare emozioni forti a milioni di uomini e donne perennemente alla ricerca di un minimo perché.
Bisogno di verità così diffuso per cui farebbe bene a considerare l’idea di un appuntamento con il Divino anche l’umanità prima citata. In fondo un salto dal bosone di passaggio a Vicenza può diventare alternativa alla vasca, premio dopo la spesa al discount, sano stemperamento del tifo biancorosso, bel posto dove portare i nipoti, eclatante argomento per il prossimo giro sotto il casco della Gianna ingolfato dai gossip su William e Kate, e perfino inedita possibilità di trovarsi “per caso” con l’amato e l’amata, proprio lì dove la moglie andata dalla Gianna e il marito appena aggiornato sugli ultimi numeri telefonici delle hot line mai rischieranno di trascorrere il loro sabato pomeriggio.
Chissà, forse non c’è da ringraziare Dio, ma da essere comunque grati al liceo Quadri e al Gruppo Astrofili Vicentini che, con la collaborazione dell’assessorato comunale alla cultura, hanno organizzato l’evento.
nr. 36 anno XVII del 20 ottobre 2012