Fra qualche giorno, mi pare sia il 20 o il 22 di aprile, giungono a scadenza gli organismi istituzionali del Teatro Comunale. In teoria dovrebbero sciogliere le vele per altri lidi, sia il presidente Albanese che i componenti del Consiglio di Amministrazione. Tanto per fare il punto della situazione alcune brevi premesse. La prima è quella che riguarda il presidente Flavio Albanese che sembra non essere più interessato alle sorti del Teatro e desideroso di affrontare nuove e più stimolanti avventure. Magari quelle della gestione di una favolosa e altrettanto immaginaria grande unica totale organizzazione – magari anche quella denominata fondazione- che inglobi l’intero universo delle attività culturali della città. Sperando che si voglia fermare ai confini del comune vicentino.
La seconda risiede nel fatto che la organizzazione dell’Ente Teatro vede la presenza nel CdA di componenti per ogni ente partecipante. Quindi il Comune, la Regione del Veneto e la Banca Popolare ora Spa (almeno presente ancora per quest'anno) e senza la Fondazione Cariverona che non è solo veronese ma anche un pezzetto vicentina, e che partecipa all'assemblea ma non vuole un suo rappresentante nel consiglio di amministrazione. Il presidente del consiglio di amministrazione viene eletto dai soci della Fondazione ossia dai suoi legali rappresentanti: il Sindaco di Vicenza, il Presidente della Banca Popolare, il Presidente della Regione del Veneto e il Presidente della Fondazione Cariverona e per dirla con i nomi e cognomi, Variati, Dolcetta, Zaia e Mazzucco, o meglio il suo vicepresidente Dario Semenzato. Cioè degli enti partecipanti alla vita economica del Teatro. Come sempre in queste circostanze corrono i nomi e anche i cognomi e assieme ai nominativi scorrono veloci sugli schermi dei teatrini vicentini anche le chiacchiere che li accompagnano.
Si potrebbe dirlo in inglese ma la sostanza non cambia. Il venticello della mormorazione porta a conoscenza che il prof. Meneghini pare prema sul sindaco, sicuramente con tatto ed eleganza, per far si che questi indichi almeno uno dei due nomi a lui cari professionalmente si intende : Riccardo De Fonzo e Franco Scanagatta. Mica gente improvvisata. Anzi. Il primo e vicepresidente della Società del Quartetto di Vicenza dove Piergiorgio Meneghini è il direttore artistico e Franco Scanagatta attuale presidente della Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza dove Trivellato è vicepresidente e Meneghini è direttore generale mentre Luca Trivellato è un consigliere e il quale è un noto imprenditore oltre che membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Comunale di Vicenza in rappresentanza del Comune di Vicenza assieme al Vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci: questo secondo nome, anzi terzo, ovverossia il vicesindaco rompe un po’ lo schema iniziale perché con lui i rappresentanti del Comune sarebbero già due. Ma spunta anche il nome del presunto candidato chiave. Chiave di volta del sistema, ovvero il nuovo presidente. Sempre che Flavio Albanese veleggi veramente altrove. Quindi chiacchiera più, chiacchiera meno pare proprio che il Teatro attenda trepidante l’arrivo del futuro n. 1. Cioè il signor Luca Trivellato, sostenitore della campagna elettorale del Sindaco Variati e consiglieri di amministrazione della Società del Quartetto di Vicenza in cui Direttore Artistico è Piergiorgio Meneghini, contemporaneamente Vicepresidente della Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza dove il direttore artistico principale è Piergiorgio Meneghini. Insomma più che la ricerca di un CdA e di un presidente pare un bel giro di valzer però suonato come una rumba.
Tra tutto questo autentico minestrone mancano però le componenti vere, quelle che lo rendono appetibile e, perché no, apprezzabile e speciale. Un programma equilibrato che tenga conto delle eccellenze e delle particolarità del teatro vicentino. Ad esempio, oltre le manifestazioni puramente teatrali, quelle musicali un pochino tormentate da un sistema di distribuzione del suono non del tutto perfetto, quello della danza che è, forse, il più attrattivo. Sempre che si capisca di che cosa si tratti.
nr. 13 anno XXI del 9 aprile 2016