Non è un'estate facile a Recoaro e Tonezza del Cimone. Le due rinomate località turistiche montane del Vicentino sono alle prese con problemi diversi, a causa del blocco dello stabilimento termale e dell'alta presenza dei profughi, a cui va aggiunto anche un mese di giugno caratterizzato da maltempo e temperature basse. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto fare un viaggio in quota per raccontare cosa sta succedendo. Situazione delicata, ma i rispettivi sindaci esprimono fiducia per il futuro.
Giovanni Ceola, sindaco di Recoaro Terme: «La nostra battaglia continua. Il rilancio turistico prosegue con il ritiro dell'A.C. Altovicentino e dell'hockey pista donne»
Il sindaco recoarese Giovanni Ceola non è certo uno che si arrende o che si impaurisce di fronte alle difficoltà. Lo slogan - Recoaro terme: sport, natura e benessere - lanciato durante la campagna elettorale delle elezioni amministrative 2013 continua ad essere di attualità, nonostante negli anni scorsi i numeri delle presenze turistiche sia stato tra i più bassi in assoluto della storia.
«Non abbiamo mai nascosto le preoccupazioni - confida il sindaco di Recoaro - legata ad crisi economica che ha allontanato molti villeggianti non solo dalla nostra località ma anche da altre stazioni termali e turistiche in genere. Da anni sostengo ben vengano anche eventuali investitori da fuori in grado di credere nel rilancio delle Terme di Recoaro, che rimangono comunque un bene inestimabile. Quest'anno avevamo lavorato alacremente per garantire la riapertura dello stabilimento termale, possibile dandola in gestione. Alla fine non ci siamo riusciti, ma questo non significa che l'operazione rilancio sia finita: abbiamo continuato a lavorare, senza fermarci neanche un giorno, per proseguire il nostro piano di rilancio. Per questo stiamo lavorando congiuntamente con la Regione Veneto, per fare in modo di approvare un bando che interessi l'imprenditoria locale, la prima realmente interessata e desiderosa di questo rilancio. È necessario investire in questa struttura per garantire non solo i posti di lavori diretti delle terme, ma anche quelli indiretti, cioè coloro che lavorano in alberghi, negozi e altre strutture ricettive».
In questa battaglia, il primo cittadino e la Giunta recoarese non sono certamente soli, ma hanno l'appoggio della maggior parte dei cittadini. «Mi fa piacere sottolineare - precisa Giovanni Ceola - la fattiva collaborazione per la pulizia e la manutenzione del parco delle terme, tornato davvero a splendere: credo che mai in passato si fosse creato nel nostro paese una simile "task force", formata da residenti di tutte le età, associazioni, polisportive e alpini, tutto con lo stesso obiettivo».
In questa prima parte di estate 2016 neanche le condizioni climatiche sono stati favorevoli. «È una stagione difficile - conclude il sindaco recoarese - anche sotto il profilo meteorologico, ma noi guardiamo avanti con fiducia. Il rilancio turistico sta proseguendo e a fine stagione avremo risultati positivi: tra qualche settimana ospiteremo il ritiro dell'A.C. Altovicentino, che milita in serie D, ma da quest'estate abbiamo garantire le presenze, per più giorni e per gruppi numerosi, grazie all'accordo che ha portato Recoaro ad essere centro federale dell'hockey su pista femminile, anche a livello giovanili, dopo che al palazzetto dello sport l'ex pista di cemento è stato sostituita con il parquet in legno».
Venerdì sera a Recoaro summit con molti sindaci, assessori e amministratori del Vicentino. Il presidente della Provincia Achille Variati: «Pronti alla mobilitazione»
I 121 sindaci del Vicentino sono stati convocati a Recoaro per difendere lo stabilimento di imbottigliamento ma anche l'intero stabilimento termale, due realtà storiche che hanno fatto della "Perla delle Dolomiti" (così veniva chiamata Recoaro un tempo) una località turistica conosciuta e rinomata a livello nazionale nel passato. L’appuntamento è fissato per venerdì 15 luglio, con inizio alle 19 e con ritrovo davanti al Municipio di Recoaro. Sono moltissimi coloro, tra sindaci, assessore e amministratori che hanno garantito la loro presenza (anche contattando personalmente il sindaco recoarese Ceola) al "summit". Attesa, tra gli altri, anche l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan e ovviamente il presidente della Provincia, Achille Variati, che è stato tra i promotori dell'iniziativa.
«Siamo pronti alla mobilitazione - assicura Achille Variati - visto che Recoaro, le sue terme, il suo stabilimento e i suoi marchi sono storia del nostro territorio che va difesa. Come presidente dell’area vasta di Vicenza e riferimento amministrativo per tutti i Comuni ribadirò alla proprietà che non assisteremo in silenzio al depauperamento dell’economia dell’area e delle famiglie dei lavoratori che rischiano il posto. Se sarà necessario i 121 sindaci del Vicentino si metteranno la fascia tricolore e lotteranno per questa comunità».
Il rischio dell'ulteriore impoverimento dell'economia locale di Recoaro, già alle prese da anni con una crisi strutturale generale, è davanti agli occhi di tutti: l’ipotesi di una cessione rischia di determinare la chiusura stessa della fabbrica di imbottigliamento e la perdita del posto per 66 lavoratori. «In particolare - aggiunge Variati, che ribadisce l'invito a partecipare venerdì sera a Recoaro - “regalare” i marchi, dandoli per cinque anni in produzione conto terzi alla società che acquista, significa che “Acqua Brillante” e “Gingerino” potrebbero essere prodotti ovunque. La vendita quindi deve riguardare tutto il pacchetto, in modo da salvaguardare la presenza in loco degli impianti. Ben vengano allora i tavoli di trattativa e di confronto con parlamentari, Regione Veneto, forze sindacali, ma tutto avrà più forza e più senso se anche noi primi cittadini saremo assieme al sindaco Ceola».
Per il presidente della Provincia quel rischio che oggi corre la Recoaro domani potrebbe riguardare qualche altra azienda. «Qui non si tratta più di “campanili”, ma di fare squadra e rete perché in un mondo così economicamente globalizzato, dove i grandi gruppi, industriali e finanziari, guardano alla terra vicentina come una sorta di show-room dove acquistare industrie pregiate. Il rischio che anche in altri settori si determinino queste situazioni è forte, reale. Se lasciamo sola questa porzione di territorio ed i suoi amministratori apriremo una strada pericolosa, che altri potrebbero sfruttare giocando su queste divisioni. Vicenza non è diventata potenza industriale ed economica per caso, ora serve una mobilitazione di tutte le coscienze».
A Tonezza del Cimone c'è il problema profughi. Il sindaco Diego Dalla Via: «Nessun problema di ordine pubblico, questa rimane una località turistica di richiamo»
Se a Recoaro Terme il problema è legato alla riapertura dello stabilimento termale, a Tonezza del Cimone il problema principale dell'estate in corso è legata alla presenza di profughi, che attualmente sono un'ottantina, tutti alloggiati all'albergo Belvedere, un numero elevato se paragonato ai residenti, che nel comune sono circa 540. Mercoledì mattina (13 luglio, ndr.) il sindaco del paese, Diego Dalla Via, si è recato in Prefettura a Vicenza (l'incontro era aperto anche ad altri amministratori) dove ha presentato le istanze dei suo cittadini, ottenendo l’assicurazione che a Tonezza non ci saranno nuove strutture d’accoglienza.
La "missione" in Prefettura è avvenuta all'indomani di acceso dibattito ospitato (martedì sera, ndr.) al Centro congressi, voluto dai cittadini e indetto dallo stesso sindaco Dalla Via: oltre 250 le persone presenti che hanno discusso per quasi quattro ore. Nel corso del dibattito, in cui si è parlato anche di una rissa piuttosto accesa tra stranieri, il primo cittadino, moderatore della serata, ha dato la parola a più persone che hanno preso posizione, con interventi critici e propositivi per migliorare la gestione dei profughi presenti in paese, che non sempre si sono comportati in maniera educata. Anche i commercianti hanno lamentato un danno a livello turistico, sostenendo che richiedenti asilo allontanerebbero da Tonezza i vacanzieri.
Molto ferma anche la posizione del comitato "Prima Noi", formato in gran parte da residenti, che ha lanciato una petizione per chiedere al sindaco «assicurazioni precise affinché non un solo profugo oltre a quelli già presenti arrivi nel territorio comunale». «Basta richiedenti asilo in paese, il limite è stato raggiunto e superato da un pezzo», lo slogan del comitato, che nelle settimane scorse, di domenica, ha allestito uno stand informativo in piazza, in cui è stato possibile firmare la petizione.
«La situazione in paese è ampiamente sotto controllo - tiene a precisare il sindaco Dalla Via - anche se mi rendo conto il disagio dei nostri cittadini, che tuttavia non è legata a chissà quali episodi ma è condizionato da aspetti emotivi. Noi stessi ci rendiamo conto che il discorso dei profughi è complesso, ma forse andrebbe gestito meglio con una suddivisione più equa in comuni diversi. Da parte nostra è doveroso cercare la migliore convivenza, mettendo assieme posizioni lontane e diverse».
«Certo non fa piacere - continua il sindaco Dalla Via - finire quasi ogni giorno sui giornali per la presenza dei profughi, mentre magari invece viene tralasciata la notizia che a Tonezza del Cimone si stanno disputando le finali nazionali di un torneo di tennis giovanile. La nostra rimane una località turistica di richiamo, che tra luglio e agosto registrerà una presenza massima negli alberghi, mentre nei mesi di maggio e giugno, e poi anche a settembre le stesse strutture ricettive e gli impianti sportivi hanno ospitato, oltre a corsi e gare di tennis, anche raduni di calcio giovanile. Anche quest'anno abbiamo garantito un calendario estivo esteso per 80 giorni, grazie al lavoro dei nostri residenti, tutti volontari, che garantiscono un'immagine di località turistica di richiamo e molto accogliente. E noi vogliamo che Tonezza continui ad essere tutto ciò anche il futuro».
nr. 27 anno XXI del 16 luglio 2016