NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Car-pooling, nuova frontiera del trasporto

La condivisione dell'auto tra privati si sta ampliando anche nel Vicentino: alcuni comuni hanno fatto questa scelta eliminando gli scuolabus. Ma c'è chi considera tale sistema pericoloso e illegale

di L.P.

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Car-pooling, nuova frontiera del trasporto

Il car-pooling, ossia la condivisione dell'auto tra privati, è considerata la nuova frontiera del trasporto, soprattutto in un periodo di crisi economica, che richiede una scrupolosa attenzione dei costi. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire il tema in chiave provinciale, visto che alcuni comuni hanno già fatto questa scelta per quanto riguarda il servizio di scuolabus. Ecco cosa è emerso.

 

Una "moda" sbarcata nel nostro Paese all'inizio di questo decennio: in Italia il car-pooling è monopolizzato da lavoratori (per il 71%) e studenti (per il 20%)

Car-pooling, nuova frontiera del trasporto (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il business del car-pooling si è sviluppata a livello europeo, nei Paesi del nord, in particolare, Germania e Francia, ma negli ultimi anni si sta diffondendo velocemente anche in Spagna e Italia. Nel nostro Paese questa "moda" è sbarcata all'inizio di questo decennio, registrando tuttavia un boom negli ultimi tre anni. In un mercato ancora molto frazionato e non facile da monitorare: tuttavia secondo le ultime statistiche sarebbero almeno 400-500 mila gli italiani che utilizzano questo sistema, utilizzando le tecnologie più moderne, a cui vanno aggiunti molti altri (secondo alcune stime un altro milione), soprattutto colleghi di lavoro che da tempo (in molti casi da decenni) si organizzano per muoversi alternativamente con un'unica auto per motivi economici.

Secondo un'altra statistica sono due le "categorie" che in Italia monopolizzano il car-pooling dei nuova generazione: si tratta dei lavoratori (per il 71%) e degli studenti (per il 20%), mentre il rimanente, pari al 9%, è suddiviso e comprende anche gruppi di amici che si spostano per eventi straordinari.

Un'ulteriore variazione sul tema, una delle ultime sorte, è quella del “pullman pooling”: attualmente in Italia sono 2.500 (ma il numero è in forte espansione) gli utenti che si avvalgono di questo servizio collettivo: ci si può prenotare on-line, da computer, tablet o smartphone, scegliendo una destinazione già proposta o addirittura proponendone una sulla base di un evento che si ritiene di pubblico interesse, come è nel caso di concerti estivi. In questo caso tuttavia c'è il coinvolgimento con società di noleggio di autobus, alcune centinaia in tutta la penisola.

 

Renzo Segato, sindaco di Quinto Vicentino: «Dopo il primo anno di sperimentazione, con il sistema a regime previsto un ulteriore ribasso di costi per il Comune»

Tra i primi comuni della provincia ad aver creduto e puntato nel servizio del car-pooling c’è Quinto Vicentino, che dal settembre dello scorso anno ha avviato il nuovo progetto di mobilità sostenibile con la gestione affidata all’Agenda 21 consulting di Padova. Lo stesso comune, per volere del sindaco Renzo Segato, ha anche organizzato, alla fine di gennaio, una tavola rotonda a villa Thiene incentrata sull'ottimizzazione dei servizio del trasporto scolastico tramite il car-pooling: un incontro molto partecipato, anche con la presenza di amministratori, oltre che del Vicentino, del Padovano e dal Veneziano, attratti soprattutto dalla riduzione delle spese.

Car-pooling, nuova frontiera del trasporto (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sono due le varianti scelte dal comune di Quinto Vicentino, che di fatto un anno fa ha soppresso il servizio di scuolabus. «Il primo l'abbiamo chiamato Scuol@BIS, che è proprio il servizio di car-pooling per andare a scuola. Gli spostamenti dei bambini da casa a scuola vengono gestiti attraverso la formazione di equipaggi: diverse famiglie vengono organizzate per accompagnare i bambini a scuola a seconda delle esigenze e dei bisogni di ciascuno. La seconda variante è il Piedibus, ossia un autobus che va a piedi: è formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore” che chiude la fila, come un vero autobus di linea. Parte da un capolinea e seguendo un percorso stabilito raccoglie passeggeri alle fermate predisposte lungo il cammino, rispettando l’orario prefissato. Noi quest'anno siamo partiti con un gruppo di una ventina di bambini, che poi sono diventati una quarantina. E dal prossimo settembre potremmo istituire una seconda linea di Piedibus, dall'altra parte del paese».

Bilancio ampiamente positivo, anche sotto il profilo economico, per quanto riguarda la Scuol@BIS, ossia il servizio di car-pooling. «Entrambe le proposte sono piaciute e hanno via via convinto molti genitori. Dopo le perplessità iniziali, legati soprattutto al fatto che si trattava di una novità, le famiglie hanno valutato positivamente l’iniziativa, così come pure i bambini. Ma il vantaggio è soprattutto economico per tutti: nell'anno scolastico appena concluso le famiglie hanno pagato per ciascun alunno 120 euro all’anno contro i 225 euro del vecchio sistema. Anche le casse comunali ne hanno giovato: siamo passati da 32 mila a 15 mila euro l’anno, ma tale esborso è destinato a diminuire ulteriormente nei prossimi anni. Dopo il primo anno di sperimentazione, con il sistema a regime è previsto un ulteriore ribasso dei costi per il Comune che dovrebbe passare a circa 12 mila euro nell'anno scolastico 2016-2017 e a circa 10 mila euro in quello successivo».



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