Vengono chiamate "aree dismesse", in quanto abbandonate e inutilizzate. Sono numerose, diverse decine, dalle più importanti e visibili davanti agli occhi di tutti i cittadini ad altre più nascoste e meno impattanti. È una Vicenza da rilanciare quella che riguarda il possibile riutilizzo di superfici ed edifici abbandonati, in diversi casi anche nel centro storico: in diversi casi è tutto fermo da anni, ma in altri anche da decenni. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha effettuato un virtuale tour a Vicenza alla scoperta di queste aree, in alcuni casi diventati anche posto per sbandati: ecco nel dettaglio le situazioni importanti, a cui cercherà di porre rimedio la nuova Giunta che verrà eletta a giugno.
EX TRIBUNALE - In testa alla lista degli edifici di pregio c'è l'ex tribunale di contra' Santa Corona, chiuso definitivamente da un anno e mezzo, dopo il completamento del trasloco (avvenuto a più riprese) nel palazzo di giustizia a Borgo Berga. In questo tempo l'ex tribunale, di proprietà comunale, è stato al centro di vari progetti ma nonostante le voci non si è proceduto e questo sarà uno dei primo compiti per la nuova amministrazione. L'ex edificio, in pieno centro storico, è già al centro della campagna elettorale: il candidato del centrosinistra Otello Dalla Rosa è convinto che per Santa Corona «passi lo sviluppo del centro, con un parcheggio multipiano che sarà a servizio di attività, turisti e residenti e che permetterà di liberare piazza Matteotti dalle auto in sosta». Da parte sua, Francesco Rucco, capogruppo di Idea Vicenza e candidato sindaco sostenuto da sei civiche e da Fratelli d'Italia, ritiene che nell'ex tribunale «possa nascere la nuova Biblioteca per ragioni di spazio: si tratta di una struttura nuova e più capiente ed a uno spazio da recuperare, un'area adeguata alla funzione di accoglienza e sala consultazione per gli utenti, ma anche a poter ospitare le decine di migliaia di testi, anche quelli che arriveranno in futuro».
EX AEROPORTO - In assoluto l'area abbandonata più ampia è quella dell'ex aeroporto civile "Dal Molin", utilizzato anche come pista sino a quando è stata costruita la seconda base Usa: nell'area libera è destinato a sorgere il Parco della Pace, sul quale a sua volta si è aperto un dibattito molto acceso. «La scelta del Parco della Pace resterà nella storia di questa città, come in altre epoche vi restarono Parco Querini e Campo Marzo»: è questo il "testamento" contenuto nell'eredità politica del sindaco Achille Variati che si appresta a concludere il suo doppio mandato amministrativo. Il futuro Parco della Pace costerà complessivamente 15,2 milioni di euro, dei quali poco meno di 2 e mezzo già serviti per la bonifica bellica e altri interventi. Solo una parte minore sarà a carico del Comune: l'opera sarà infatti finanziata dallo Stato per 8,6 milioni nell'ambito delle compensazioni per la seconda base Usa e per 3,7 milioni attraverso il Bando Periferie. Se venisse eletto Dalla Rosa il via libera appare scontato, ma in caso di successo del centrodestra l'opera potrebbe essere bloccata o eventualmente ridotta, visto che diversi esponenti hanno già lanciato l'allarme per i costi di gestione che rischiano di essere difficilmente sostenibili.
COMPLESSO DI SAN BIAGIO - Un'altra area, ormai disattiva da un decennio è il complesso immobiliare di San Biagio, che attualmente versa in stato di abbandono, composto dall’ex carcere giudiziario, di proprietà statale e in assegnazione al MiBact, e per la restante parte dall’ex convento, di proprietà comunale. L'area, a ridosso del centro storico e per questo molto ambita, è stata al centro negli ultimi giorni di un annuncio destinato a mettere fine ad anni di degrado: è stato infatti firmato l’accordo per la realizzazione del nuovo polo dell’Agenzia delle Entrate. Grazie ad un significativo investimento di risorse pubbliche sarà possibile recuperare una struttura dal grande valore architettonico, permettendo di concentrare all’interno del complesso di San Biagio gli uffici dell’Agenzia delle Entrate attualmente dislocati in vari punti della città. Nella stessa area ristrutturata potrebbero sorgere anche alcuni negozi.
IL QUARTIER GENERALE DELLA POPOLARE - In futuro, già per la prossima amministrazione, si parlerà a lungo dell'ex Centro servizi della Banca Popolare di Vicenza, oggi in liquidazione coatta e di cui lo Stato è il primo creditore: il grande edificio in viale Battaglione Framarin, rappresenta una grande struttura di quasi 37 mila metri quadrati, situata tra il Teatro Comunale e la Questura di viale Mazzini, con un parcheggio privato di 12 mila metri quadrati collocato in viale Europa. In quella che per decenni è stata definitiva "l'area d'oro della banche" sul tappeto si stanno aprendo varie possibilità, tra cui anche quella della nuova sede della Polizia. La scorsa estate Claudio Cicero, ex assessore e ora consigliere comunale di "Impegno a 360°" aveva presentato una mozione, poi discussa in consiglio comunale, che a qualcuno era sembrata provocatoria. «La sede di via Battaglione Framarin - la proposta di Cicero - potrebbe essere ceduta gratuitamente da Intesa Sanpaolo alla città, al prezzo simbolico di un euro. Lì potrebbero essere raccolti tutti gli uffici comunali, attualmente sparsi in diversi punti della città». Il futuro legato al'ex quartier generale della Popolare di Vicenza è ancora tutto da scrivere.
EX SCUOLA GIURIOLO - Altro edificio, che si trova in zona centralissima, è l'ex scuola Giuriolo, area di grande pregio vista che è situata tra i Giardini Salvi e piazzale Giusti, a pochi passi quindi da porta Castello e dalla zona pedonale della città. Tra le ipotesi sul tappeto c'era quella del trasferimento in questo sito della Biblioteca Bertoliana, fattibile con il via libera del cosiddetto Fondo immobiliare, che avrebbe garantito, a detta degli attuali amministratori, 5 milioni per la ristrutturazione dell'edificio. Tuttavia anche questo edificio è destinato a tornare di attualità nei prossimi mesi e anni, vista la posizione strategica.
ALTRE AREE IN CENTRO STORICO - Proprio nel centro storico di Vicenza esistono un'altra serie (oltre a quelli già citati) di edifici dismessi da trasferimenti o dismissioni, per i quali nell'ultimo decennio si è parlato a più riprese, per la nascita di importanti strutture ricettive, a partire dal "famoso" hotel a cinque stelle, struttura che manca a Vicenza e provincia) per il quale si è parlato da più riprese. Una delle ipotesi, ma sinora rimasta solo sulla carta, è quella della ristrutturazione di Palazzo Repeta, in piazza San Lorenzo, l'ex sede della Banca d'Italia, chiusa a metà del primo decennio degli Anni Duemila, per la quale non è stata trovata ancora una soluzione per il riammodernamento. A poche decine di metri da questo palazzo, in corso Fogazzaro, si trova un altro edificio molto ambito, quello che per decenni ha ospitato la sede della Camera di Commercio, trasferita da 5-6 anni nel nuovo complesso in zona Pomari. Altro palazzo da rilanciare è quello che sino agli Anni Ottanta ha ospitato le ex Ferrotramvie Vicentine, di fronte a piazzale Bologna, a fianco di Campo Marzo: anche qui si era parlato di un hotel di lusso, ma tutto è rimasto sulla carta: una storia infinita.
EX MACELLO - Per la possibile collocazione di un hotel a cinque stelle a Vicenza si era parlato anche di un'altra area vicinissima al centro storico, quella dell'ex Macello, al centro tra piazza Matteotti, via Giuriolo e il quartiere delle Barche: per quest'ultima area, proprio in questi giorni, è stato annunciato un ribasso del prezzo d'asta, mentre lo scorso mese era stato presentato uno studio di fattibilità affidato all’architetto scledense Sergio Chemello, redatto in condivisione con l’amministrazione comunale, che propone attraverso il recupero dei manufatti esistenti senza aumento di volumetria, la vendita dell’intero complesso ai privati che potranno sviluppare attività commerciali e direzionali, tra cui un mercato permanente, ma che dovranno mantenere anche attività di interesse comune. Con la realizzazione di questo progetto verrebbe garantito anche il tanto atteso collegamento tra viale Giuriolo e contrada delle Barche, oggi inesistente.
EX CINEMA DEL CENTRO - Altri luoghi dismessi sui quali si è parlato di rilancio e di progetti ma che in realtà per i quali si è potuto fare poco o al massimo garantire l'apertura di qualche negozio, riguarda le ex sale cinema del centro di Vicenza, di fatto tutti chiusi: gli ex-cinema "Palladio", "Corso" e "Arlecchino" - solo per citare i più famosi e frequentati da diverse generazioni nel secolo scorso - si trovano tutte aree di pregio, in pieno centro storico. Unica eccezione l'ex cinema-teatro Roma che è stato ristrutturato, diventando di fatto una sala multicenter, l'unica presente nel centro cittadino.
DISTRIBUTORI DI BENZINA - Sempre sullo stesso tema un altro problema che riguarda Vicenza (non solo la nostra città, la cosa è diffusa anche in altri capoluoghi di provincia e piccoli comuni) è la dismissione dei distributori di benzina, le cui aree appaiono difficili da recuperare, vista la necessità di procedere con lavori di bonifica in profondità che risultano così costosi da rendere impossibili eventuali investimenti anche da parte di società immobiliari per la costruzione di condomini. Sono una dozzina (ma probabilmente anche di più) le aree che una volta ospitavano distributori di benzina, da anni abbandonati: solamente due si trovano in viale San Lazzaro (nello stesso lato di destra per chi esce dalla città), altri due in viale Fusinato, di cui uno sotto all'incrocio che conduce in Gogna e un altro sulla strada Pasubio, dopo la rotatoria dell'Albera. Nel frattempo ne sono sorti di nuovi: l'ultimo in ordine di tempo è quello con marchio Auchan sulla circonvallazione ovest, a fianco della rotatoria delle Cattane, costruita proprio a spese della società francese.
SUPERFICI PRIVATE - A completare questo scenario complessivo c'è infine una lunga serie (quasi infinita ...) di aree private, dislocate in vari punti della città e a loro volta abbandonate: per alcune di loro si sta procedendo con gli interventi (la principale è l'ex area Zambon in via Cappuccini), mentre per altre c'è già un progetto pronto e gli interventi dovrebbero partire a breve, ad esempio per l'ex Centrale del Latte in via Medici e l'ex Enel di viale della Pace, dove sorgerà un supermercato. Un altro ipermercato (del gruppo Esselunga) sorgerà invece nella zona ovest di Vicenza, dove si procederà anche alla ristrutturazione dell'Hotel Europa, in località Ponte Alto.
nr. 14 anno XXIII del 14 aprile 2018