I VICENTINI AL GOVERNO |
MARIANO RUMOR IL POLITICO CON PIU' INCARICHI, L'ULTIMO ERA STATO TIZIANO TREU 19 ANNI FA |
L'attuale ministro Erika Stefani ha avuto dei precedenti illustri al Governo. Nella storia della Repubblica Italiana il politico vicentino con i trascorsi più lunghi è stato Mariano Rumor (Vicenza, 16 giugno 1915 – Vicenza, 22 gennaio 1990), uno dei più noti esponenti democristiani del primo cinquantennio repubblicano: entrato nella politica attiva dal 1946 quando venne eletto all'assemblea costituente nelle liste della Democrazia Cristiana, venne eletto per la prima volta nel 1948 alla Camera dei Deputati. Nominato Ministro responsabile del dicastero dell'Agricoltura e Foreste (di cui era stato sottosegretario nelle precedenti esperienze governative) nel governo presieduto da Antonio Segni nel 1959, ha ricoperto questa carica innumerevoli volte, con ruoli diversi, fino alle elezioni del 1976. In questo periodo è stato cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri fra il 1968 e il 1974, oltre che Segretario politico della Dc tra il 1964 e il 1968. L'ultimo ministro vicentino era invece stato Tiziano Treu (nato a Vicenza il 22 agosto 1939), che aveva guidato due dicasteri diversi: dal gennaio 1995 all’ottobre 1998 è stato primo Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale nei governi Dini e Prodi, dall'ottobre 1998 al dicembre 1999 Ministro dei Trasporti e della Navigazione nel governo D’Alema I. |
Poco più di un mese fa, esattamente nella serata di giovedì 31 maggio il premier in pectore Giuseppe Conte, ha presentato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la lista dei ministri del governo che andrà a guidare, sostenuto da Movimento Cinque Stelle e Lega. Quella lista comprendeva anche il nome della vicentina Erika Stefani, che ha prestato giuramento il giorno successivo, come nuovo Ministro degli Affari regionali e delle Autonomie.
Erika Stefani è nata il 18 luglio 1971 a Valdagno. Laureata in giurisprudenza, nel suo curriculum, oltre alla professione di avvocato, c’è l’impegno politico, iniziato al 1999, all'età di 28 anni, quando diventò consigliere comunale a Trissino, il suo paese di residenza. Poco dopo, l’adesione al partito Lega Nord, e la rielezione nel consiglio della stessa cittadina, durante le amministrative del 2009. Nel 2013 è stata eletta senatrice, sempre per il Carroccio, nella circoscrizione Veneto, mentre nelle politiche 2018 dello scorso marzo è stata rieletta nel collegio uninominale di Vicenza.
Il portale www.ladomenicadivicenza.it l'ha intervistata in esclusiva per fare un primissimo bilancio della sua esperienza al Governo
Buongiorno Erika Stefani, come sta andando la sua avventura da ministro in queste prime settimane?
«È un’esperienza entusiasmante, ma anche molto impegnativa. Le tematiche sono estremamente interessanti e complesse dirimerle richiede costanza e dedizione. Ce la metterò tutta».
Questo importante e prestigioso ruolo di Governo era come se l'aspettava o c'è qualcosa, in meglio o in peggio, che la sta sorprendendo?
«Non ho avuto il tempo di immaginarmi nulla prima e non ho il tempo oggi per tirare le somme. Posso sono impegnarmi e dare il meglio».
Lei è stata nominata Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie. È consapevole che si tratta un tema molto sentito nel Vicentino e a livello regionale, anche visto il voto del referendum?
«Certo! Mi sono assunta un impegno in primis con la mia terra. Non vorrei mai deludere i Veneti (chiede sia in maiuscolo, ndr.)».
Ai vicentini in particolare si sente di promettere qualcosa sul tema dell'autonomia?
«Nessuna promessa, ma la garanzia che questo governo ha molto a cuore la volontà popolare. I vicentini sono stati chiari al referendum di ottobre. Stiamo facendo di tutto di concerto con la Regione per camminare spediti verso l’autonomia».
Lei è il primo ministro vicentino dopo quasi due decenni, visto che l'ultimo era stato Tiziano Treu. Sente questa responsabilità nei confronti di tutti coloro che abitano nella provincia berica e anche degli amministratori locali che inevitabilmente le chiederanno un aiuto anche per questioni non solo inerenti l'autonomia?
«Sì, sono consapevole della grande responsabilità che ho. Sono a disposizione del mio territorio, sono e resto Erika. Io ascolto tutti».
Abbiamo già notato che nei week-end torna nel Vicentino ed è presente, quando possibile, ad eventi ufficiali. È sempre forte il legame con la sua terra d'origine?
«Indissolubile direi. Tornare a casa e incontrare la mia gente mi aiuta a rigenerarmi e ricaricarmi».
Una delle ultime sue apparizioni è avvenuta in occasione dell'inaugurazione del nuovo palasport di Trissino. L'abbiamo vista felice durante l'intervista di Tva Vicenza. Immaginiamo sia stato una bella gioia anche per lei, visto che quell'iter è iniziato quando lei era assessore in paese...
«È un grandissimo successo. Ci abbiamo lavorato tanto e per il nostro Comune è una bella eredità anche per le generazioni future. Sono molto orgogliosa e mi complimento con tutti quelli che hanno reso possibile questo progetto».
Sempre a Tva Vicenza Lei ha detto che per i trissinesi lei rimane solo "Erika". Che cosa le dicono quando ritorna in paese?
«Sono avvolta dal calore e sento che a Trissino c’è orgoglio per me e ne sono sia grata che fiera. Farò di tutto per non deluderli».
nr. 26 anno XXIII del 7 luglio 2018