Gli abitanti della città di Vicenza, colpita dalla devastante alluvione dell'1 e 2 novembre 2010, hanno atteso con paura e allarme la piena – collegata all'ondata di maltempo che nel Vicentino alla fine ha provocato danni più ingenti nei comuni a nord di Schio e sull'Altopiano di Asiago - poi verificatasi nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre. Una piena che dalla prime previsioni sembra poter raggiungere, nel pluviometro di Ponte degli Angeli, il picco di 5.30 metri, di poco ma al di sotto del livello di preallarme posto 5.40 metri ma che alla fine, al termine di una giornata in cui le condizioni meteorologiche sono cambiate più volte e anche in maniera repentina, è stato inferiore ai 4 metri, raggiungendo un livello massimo di 3.78 metri all'1.30 di martedì, per poi via via decrescere. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto mettere a confronto i due eventi, avvenuti a otto anni di distanza uno dall'altro, anche per capire come il "piano di emergenza", guidato dal Comune in collaborazione con la Protezione civile, si è mosso.
BACINO DI LAMINAZIONE DI CALDOGNO. Non c'è dubbio che in assoluto la differenza sostanziale tra l'alluvione di otto anni e quella per fortuna solo temuta in questa settimana riguarda quella che è considerata a tutti gli effetti l'opera di difesa idraulica più imponente e più costosa - 41 milioni di euro la spesa totale, comprensiva anche degli espropri - mai realizzata in Veneto e tra le prime in Italia: stiamo parlando ovviamente del bacino di laminazione di Caldogno, progettato e poi realizzato negli anni successivi ai tragici fatti del 2010, che provocarono due vittime, una nel capoluogo berico e una a Caldogno. In realtà il bacino di espansione, posizionato appositamente a nord non solo di Vicenza ma anche di Padova e quindi in grado di "salvare" buona parte del Veneto, non è mai entrato in funzione e la cosa non è avvenuta neanche quest'anno. In realtà, come testimoniato anche dalle telecamere di Tva Vicenza, alla presenza tra gli altri del sindaco di Caldogno Nicola Ferronato, nella mattinata di lunedì i tecnici hanno effettuato una prova meccanica "a secco", alzando le paratie e quindi simulando quello che sarebbe potuto avvenire a distanza di poche ore. Nel tardo pomeriggio di lunedì lo stesso primo cittadino, che ha trascorso buona parte della giornata al comando della Polizia municipale di Caldogno, dove è stata allestita la centrale operativa lo stesso Ferronato ha spiegato ai giornalisti: «È una decisione che spetta al Genio Civile, ma oltre a questo è necessario che il livello del Timonchio (il torrente che esondò nel 2010 provocando danni ingentissimi, soprattutto nella frazione di Cresole, ndr.) si alzi, in modo da consentire il deflusso dell'acqua nel bacino. Al momento il livello è ancora troppo basso ma non escludiamo che questo possa avvenire la prossima notte». Come detto il livello del Bacchiglione, che riceve il Timonchio, non è salito al punto da richiedere l'utilizzo del bacino che comunque rappresenta una sicurezza anche per il futuro.
PARATIE, SACCHI DI SABBIA ED IDROVORE. Nell'ambito del Coc, il Centro operativo comunale istituito per far fronte all'emergenza maltempo in città, presieduto dal sindaco Francesco Rucco, un altro strumento di difesa che non esisteva nel 2010, riguardano le paratie mobili a Ponte degli Angeli installate in particolare nel versante rivolto verso il centro storico, anche per preservare il Teatro Olimpico, il gioiello palladiano che proprio nel 2010 ha rischiato gravi danni. Ebbene anche in questo caso tale strumento è entrato utilizzato a scopo preventivo, con gli addetti del Comune e della Protezione civile che hanno alzato le paratie nella mattinata di lunedì, quindi molte ora prima rispetto all'annunciato arrivo della piena.
Complessivamente il "Piano di emergenza", presieduto dal Comune in collaborazione con la Protezione Civile, è entrato in funzione con molte ore di anticipo, in qualche modo forte dell'esperienza di 8 anni prima, quando buona parte della macchina organizzativa si era attivata a Vicenza dopo lo straripamento del Bacchiglione che ha invaso il centro storico. Sempre nella mattinata di lunedì a scopo preventivo Aim Amcps ha collocato circa 2 mila sacchi di sabbia in sette punti strategici delle zone più critiche, anche gli stessi sarebbero stati poi distribuiti alla popolazione solo in caso di reale necessità: tutto ciò è avvenuto in quartieri esterni della città, come a San Pietro Intrigogna e a Debba, oltre che in centro storico, tra cui in piazza Matteotti (vicino all’Ostello della gioventù) e in zona stadio. Viacqua ha invece posizionato in Largo Goethe (vicino al teatro Olimpico), in viale dello Stadio (altra area letteralmente finita sott'acqua nel 2010) e in via Leoni (nella zona del nuovo tribunale), tre idrovore, da attivare in caso di necessità. Da parte sua Aim ha proceduto con lo "spazzamento" superficiale delle foglie delle caditoie e Viacqua la pulizia interna, con particolare attenzione alle zone più critiche.
SMS E SIRENE, INVITI E CONSIGLI. Gli stessi residenti di Vicenza, in particolare coloro che avevano vissuto l'incubo dell'alluvione del 2010, hanno potuto seguire in tempo reale (oltre che su Tva Vicenza, che per quasi tutta la giornata di lunedì, sino a tarda sera ha effettuato una "diretta non stop") la situazione in tempo reale cliccando sul sito www.bacchiglione.it (che indica l'altezza del fiume a Ponte degli Angeli, con l'aggiornamento previsto ogni mezzora, allo scoccare dell'ora e dopo 30') ma anche fornendo altri importanti servizi. A tutti i cittadini è stata offerta la possibilità di iscriversi gratuitamente per accedere al servizio Sms di allarme, inviando nome, cognome e indirizzo al numero 392.7338475. In realtà chi si era già registrato per ricevere gli sms nel 2010, li ha ricevuti senza bisogno di iscriversi nuovamente a conferma che quei numeri sono stati "conservati" in una banca dati. Non è stato invece necessario azionare le sirene, pronte ad entrare in funzione in caso di reale emergenza.
PARCHEGGI SICURI. Un'altra informazione utile, fornita e pubblicata anche sul sito del comune nella mattinata di lunedì, dal titolo "Parcheggia per tempo l'automobile", è stata quella di indicare le aree più sicure del centro storico, oltre che di Vicenza Sud (tra cui la Riviera Berica), Vicenza Nord (quartiere Laghetto e abitato di Polegge), Vicenza Est (che comprende anche i quartieri San Pio X, Stanga e Anconetta) e Vicenza Ovest (quartieri Ferrovieri e San Lazzaro). In caso di necessità nella notte tra lunedì e martedì il comando della Polizia locale è rimasto aperto in via straordinaria, pronto a intervenire in caso di necessità, contattabile al numero 0444.545311, a cui è stato aggiunto anche il numero verde 800.127812.
nr. 39 anno XXIII del 3 novembre 2018