“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” diceva un famoso proverbio.
Ma il nuovo DPCM parla chiaro. Niente spostamenti tra regioni. Addio quindi, per il secondo anno, alle tradizionali gite fuori porta e agli affollati banchetti con decine di amici e parenti. Un DPCM, all’insegna di divieti e restrizioni, che di fatto ha bloccato, sul nascere, la voglia di viaggiare durante le festività Pasquali.
Un duro colpo, per il turismo berico, che aveva accolto con speranza la riapertura dei musei nel week end, ed ora, invece, l’ennesima mazzata con la proroga dello stop agli spostamenti.
Agende vuote e telefoni muti quindi. Chi arriva in provincia da fuori regione è solo per motivi di lavoro.
E così il 2021 iniziato male, scia di un 2020 nero. Da un lato la montagna, annientata dalla non ripartenza degli impianti sciistici, dall’altro Vicenza, la città del Palladio. Ferma, immobile. Che segna un meno 80% di presenze negli alberghi. Preoccupato per la situazione il Presidente dell’Associazione Albergatori Vicentini, Oscar Zago. “Tanti – sottolinea – saranno coloro che non ce la faranno. I colleghi che ora hanno la forza di tenere aperto, lo fanno soprattutto per salvare dei posti di lavoro.”
Un incubo per albergatori vicentini che continua. Dopo oltre 12 mesi dall’arrivo del virus loro si ritrovano ad essere ancora intrappolati in un buio tunnel, soli, e senza intravedere nemmeno un piccolo spiraglio di luce.
“L’unica speranza per far ripartire il turismo, soprattutto quello internazionale delle città d’arte, sono i vaccini – precisa il Presidente Zago – Abbiamo bisogno di programmare, di investire, di sapere se assumere. Abbiamo bisogno di certezze e speriamo che queste certezze possano arrivare finalmente dai vaccini”.

nr. 10 anno XXVI del 7 marzo 2021