Lastre e tac svelano il destino del malato. La radiografia è il vaticinio di un futuro spesso troppo breve. In pneumologia il covid non fa sconti. Reparto d'assalto dove i 20 letti sono tutti occupati. Qui la morte non è un tabù.
Il primario di Pneumologia del San Bortolo Giuseppe Idotta condivide con i familiari le scelte drammatiche, quando la ventilazione meccanica diventa accanimento terapeutico. Il paziente allora viene sedato e accompagnato a una morte dignitosa.
E sulla scrivania del primario è aperta l'agenda delle telefonate: ai figli, alle mogli, ai mariti che non possono entrare in reparto a dare l'addio al proprio caro. Il medico li chiama per raccontare gli ultimi istanti di una vita che si spegne.
Il primario diventa una sorta di guida psico – spirituale verso il regno delle ombre. Con le sue spiegazioni aiuta elaborare il lutto in un tragitto di assuefazione al dolore.
Durante il giorno in corsia e alla sera al telefono con i familiari.
La soglia della stanchezza è stata superata assicura lo pneumologo per il quale ormai il tempo è condensato in un unico interminabile “oggi”.
nr. 16 anno XXVI del 18 aprile 2021